GASPORT (A. BOCCI / F.M. RICCI) - In delegazione qualificata, con modi discreti, come si addice a una missione diplomatica. L'altro ieri a Milanello c'erano ospiti ghanesi: il presidente della federcalcio Kwesi Nyantaki e il vice c.t. Akwesi Appiah.
Lo scopo era convincere Kevin Prince Boateng a tornare in nazionale dopo quattro mesi di freddezza con il c.t. Stevanovic. «Non mi ha chiamato, forse non sono abbastanza bravo, e comunque non discuto mai le scelte di un allenatore», aveva dichiarato di recente il giocatore. La versione africana è un po' diversa: Prince sarebbe stato ignorato per una presunta ritrosia ad accettare il codice etico imposto dal c.t.. Il milanista però è troppo importante per il Ghana e così, con il beneplacito di Stevanovic, Nyantaky e Appiah si sono incontrati con Boateng strappandogli un sì al ritorno in nazionale. Questa la campana africana. Il Boa è più ermetico: conferma l'incontro, ma non dice altro, definendo «strettamente privati» i contenuti della conversazione.
Ottimismo - La questione dei suoi rapporti con il c.t. può essere privata, ma gli effetti sono pubblici e importanti anche per il Milan. Perché lo scopo dei dirigenti africani è evidente: convincere Boateng a tornare in nazionale, quindi a partecipare alla coppa d'Africa da protagonista. «L'incontro è andato benissimo», ha detto Nyantaki. «Ci sono state delle incomprensioni che hanno creato una falsa impressione: il c.t. ha pensato che Boateng stesse compromettendo la disciplina della nazionale, ma non era così. Il giocatore ha ribadito di voler giocare col Ghana, di voler difendere i colori della nazione che ha scelto di rappresentare a livello internazionale e di essere disposto a seguire le regole disciplinari imposte dall'allenatore. Se il tecnico lo riterrà opportuno Boateng potrà essere convocato». Ottime notizie per le Black Stars, pessime per il Milan.
Punto fermo - Allegri dovrebbe fare i conti con un'assenza importante, già patita a sufficienza a inizio stagione. La coppa d'Africa comincia il 21 gennaio e calcolando il tempo necessario alla preparazione Boateng potrebbe sparire da metà gennaio a metà febbraio, sempre che il Ghana arrivi in finale. Si potrebbe trovare un compromesso sul derby del 15, ma le partite successive sarebbero perse. Quattro settimane senza Prince sarebbero tante per il Milan: l'invenzione di Boateng trequartista è stata la migliore di Allegri nella scorsa stagione, e anche se il tecnico aveva in mente di riportarlo sulla linea dei centrocampisti, soluzione meno gradita a Prince, Allegri perderebbe una pedina importante nel suo scacchiere. A centrocampo ci sono già tanti nodi da sciogliere, e l'assenza prolungata di Boateng potrebbe essere un motivo in più per cercare di avere Montolivo già a gennaio. Sempre che la Fiorentina non avanzi pretese economicamente non sostenibili.
Lo scopo era convincere Kevin Prince Boateng a tornare in nazionale dopo quattro mesi di freddezza con il c.t. Stevanovic. «Non mi ha chiamato, forse non sono abbastanza bravo, e comunque non discuto mai le scelte di un allenatore», aveva dichiarato di recente il giocatore. La versione africana è un po' diversa: Prince sarebbe stato ignorato per una presunta ritrosia ad accettare il codice etico imposto dal c.t.. Il milanista però è troppo importante per il Ghana e così, con il beneplacito di Stevanovic, Nyantaky e Appiah si sono incontrati con Boateng strappandogli un sì al ritorno in nazionale. Questa la campana africana. Il Boa è più ermetico: conferma l'incontro, ma non dice altro, definendo «strettamente privati» i contenuti della conversazione.
Ottimismo - La questione dei suoi rapporti con il c.t. può essere privata, ma gli effetti sono pubblici e importanti anche per il Milan. Perché lo scopo dei dirigenti africani è evidente: convincere Boateng a tornare in nazionale, quindi a partecipare alla coppa d'Africa da protagonista. «L'incontro è andato benissimo», ha detto Nyantaki. «Ci sono state delle incomprensioni che hanno creato una falsa impressione: il c.t. ha pensato che Boateng stesse compromettendo la disciplina della nazionale, ma non era così. Il giocatore ha ribadito di voler giocare col Ghana, di voler difendere i colori della nazione che ha scelto di rappresentare a livello internazionale e di essere disposto a seguire le regole disciplinari imposte dall'allenatore. Se il tecnico lo riterrà opportuno Boateng potrà essere convocato». Ottime notizie per le Black Stars, pessime per il Milan.
Punto fermo - Allegri dovrebbe fare i conti con un'assenza importante, già patita a sufficienza a inizio stagione. La coppa d'Africa comincia il 21 gennaio e calcolando il tempo necessario alla preparazione Boateng potrebbe sparire da metà gennaio a metà febbraio, sempre che il Ghana arrivi in finale. Si potrebbe trovare un compromesso sul derby del 15, ma le partite successive sarebbero perse. Quattro settimane senza Prince sarebbero tante per il Milan: l'invenzione di Boateng trequartista è stata la migliore di Allegri nella scorsa stagione, e anche se il tecnico aveva in mente di riportarlo sulla linea dei centrocampisti, soluzione meno gradita a Prince, Allegri perderebbe una pedina importante nel suo scacchiere. A centrocampo ci sono già tanti nodi da sciogliere, e l'assenza prolungata di Boateng potrebbe essere un motivo in più per cercare di avere Montolivo già a gennaio. Sempre che la Fiorentina non avanzi pretese economicamente non sostenibili.
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