
Il tempo sufficiente a Cassano e Rossi per guardarsi, capirsi, scambiarsi il pallone in un fazzoletto di campo e dar ragione al c.t., che su di loro e un attacco fatto non di centimetri ma di talento e rapidità ha puntato forte, continuando a riscuotere; il tempo sufficiente a Marchisio per buttarsi dentro e segnare, perché questo fanno i centrocampisti di Prandelli.
Volevo il secondo gol Solide le idee, solida l'Italia che il c.t. - ai microfoni Rai - nel pomeriggio aveva auspicato proprio così: «Una squadra che sappia reggere alle pressioni e non mostrare mai presunzione». Chiesto e fatto: «Questo - ha poi detto a fine gara - per me è un esame superato: siamo entrati in campo con l'atteggiamento e la personalità giusti». E non era una passeggiata: «No, non era una partita facile, in un campo non facile, ma abbiamo cercato comunque di fare sempre la partita, costringendo la Serbia a giocare un calcio che probabilmente conosce poco». Ma siccome compiacersi è bene, ma non accontentarsi mai è meglio, il c.t. ha anche un paio di appunti per la sua squadra: «Forse in alcune circostanze abbiamo anche esagerato nella ricerca del gioco a tutti i costi». E poi: «Quando la squadra gioca come ha fatto nei primi 20', deve essere ancora più concreta, cercare anche il secondo gol: noi, invece, a volte ci siamo accontentati delle belle giocate».
Marchisio, che momento Ma quello che aveva chiesto, «quello che avevamo preparato», Prandelli ha anche visto. Il lavoro dei centrocampisti: «Più che il palleggio, dovevano cercare molto gli esterni». L'applicazione di Chiellini come laterale sinistro: «In quel ruolo deve affinarsi un po', ma ha forza fisica e penetrazione e ha giocato una buona partita: credo sia un'ipotesi interessante». La partita di Marchisio: «É in un grandissimo momento di forma non solo fisica, ma anche mentale». E quella di Giuseppe Rossi: «Ha sempre tenuto la palla con i tempi giusti».
Un'altra faccia Ma Prandelli guarda già avanti. A martedì, «perché andiamo a Pescara per fare bene e possibilmente vincere contro l'Irlanda del Nord». E alle due amichevoli di novembre: «E lì penso che si vedranno delle novità: dobbiamo essere pronti a giocare con più sistemi di gioco e non dimenticare che questa squadra ha margini di miglioramento importanti, dunque ogni partita ci serve ad accumulare non solo esperienza, ma anche conoscenza». Però un punto fermo c'è già: «La qualità che ci propone il campionato è buona, dunque non è un azzardo aver lavorato in funzione della qualità e di questo tipo di calcio: purché sempre con l'atteggiamento giusto».
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