CORSPORT (R. MAIDA) - E’ tornato tutto in discussione. Quasi, tutto. Nella Roma almeno quindici- sedici giocatori sperano di giocare il derby a poche ore dalla partita. Luis Enrique ieri ha parlato a molti dei suoi ragazzi, anche in privato, compresi Cassetti e Greco che finora non hanno mai vissuto nemmeno un minuto di campionato.
La squadra ha lasciato Trigoria senza avere comunicazioni, come al solito. Si ritroverà stamattina, dopo la notte passata a casa, non conoscendo la formazione. Ci sono sospetti, non garanzie. L’allenatore, sull’argomento, si confronta solo con i collaboratori spagnoli, che non lasciano filtrare nulla.
ATTACCO FATTO -La sicurezza sembra venire dal terzetto d’attacco: Osvaldo e Bojan si piazzeranno davanti, Pjanic sarà il trequartista imitatore di Totti. E’ stato provato in quella posizione da quando è tornato dalla Francia, ha superato il fastidio alla schiena, ha il talento e la personalità per garantire pericoli, oltre che palleggio in mezzo al campo.
Durante l’ultimo allenamento, Luis Enrique si è seduto sull’erba accanto a Pjanic mimando e spiegando i movimenti che si aspetta da lui. La scelta non significa che la Roma voglia coprirsi. Luis Enrique vuole comunque giocarsela da padrone, mantenendo il controllo del ritmo e della manovra. Però è orientato a non alterare gli equilibri che avevano funzionato nell’ultima fase della partitacontro l’Atalanta.
LE ALTRE CERTEZZE -Sicuro è anche il rientro di Stekelenburg in porta, facilitato dall’infortunio di Lobont. E giocheranno con ogni probabilità Burdisso, De Rossi e Perrotta. Ma proprio Perrotta, che torna dopo l’infortunio, non sa dove cominceràil derby: come intermedio, il ruolo che Luis Enrique gli ha chiesto tre volte su quattro, o come esterno destro, sperimentato a San Siro con l’Inter?
DOMINO -E’ una decisione che sposta due caselle. Perché Rosi finisce fuori se Perrotta va a destra, mentre Simplicio viene promosso titolare. Viceversa, Simplicio rischia la panchina e Rosi si guadagna la conferma ( occhio però, perché potrebbe toccare pure a Cassetti...). In difesa Kjaer pare aver scavalcato Heinze per una questione fisica: contro Klose e Cissè serve una contraerea affidabile e l’abilità di Heinze sui duelli in volo ( Denis lo ha dimostrato due settimane fa) è limitata. Kjaer è alto 1.90, dodici centimetri in più del collega e questo dovrebbe alla fine premiarlo. Chiudendo con i difensori, Josè Angel è favorito ma non troppo: Taddei sulla fascia sinistra è segnalato in forte rimonta.
PRETENDENTI -E arriviamo al centrocampo, dove a parte De Rossi ogni soluzione è verosimile. Dalla coppia di palleggiatori Pizarro- Gago, alla conferma di Simplicio fino all’improbabile esordio di Greco. Pizarro ha detto all’allenatore che sta bene, che si sente pronto, perciò difficilmente Luis Enrique rinuncerà allasua esperienza di qualità.
COLLOQUIO -La curiosità della giornata, infine, riguarda l’incontro tra Fenucci, Sabatini e Heinze. Nulla di clamoroso, giurano a Trigoria. Heinze è diventato in poche settimane un importante uomo spogliatoio, è già uno dei leader a cui i giovani (soprattutto Lamela e Josè Angel) chiedono idee e consigli. La chiacchierata a bordo campo con i dirigenti è stata una specie di relazione sull’inserimento degli stranieri baby nel gruppo.
La squadra ha lasciato Trigoria senza avere comunicazioni, come al solito. Si ritroverà stamattina, dopo la notte passata a casa, non conoscendo la formazione. Ci sono sospetti, non garanzie. L’allenatore, sull’argomento, si confronta solo con i collaboratori spagnoli, che non lasciano filtrare nulla.
ATTACCO FATTO -La sicurezza sembra venire dal terzetto d’attacco: Osvaldo e Bojan si piazzeranno davanti, Pjanic sarà il trequartista imitatore di Totti. E’ stato provato in quella posizione da quando è tornato dalla Francia, ha superato il fastidio alla schiena, ha il talento e la personalità per garantire pericoli, oltre che palleggio in mezzo al campo.
Durante l’ultimo allenamento, Luis Enrique si è seduto sull’erba accanto a Pjanic mimando e spiegando i movimenti che si aspetta da lui. La scelta non significa che la Roma voglia coprirsi. Luis Enrique vuole comunque giocarsela da padrone, mantenendo il controllo del ritmo e della manovra. Però è orientato a non alterare gli equilibri che avevano funzionato nell’ultima fase della partitacontro l’Atalanta.
LE ALTRE CERTEZZE -Sicuro è anche il rientro di Stekelenburg in porta, facilitato dall’infortunio di Lobont. E giocheranno con ogni probabilità Burdisso, De Rossi e Perrotta. Ma proprio Perrotta, che torna dopo l’infortunio, non sa dove cominceràil derby: come intermedio, il ruolo che Luis Enrique gli ha chiesto tre volte su quattro, o come esterno destro, sperimentato a San Siro con l’Inter?
DOMINO -E’ una decisione che sposta due caselle. Perché Rosi finisce fuori se Perrotta va a destra, mentre Simplicio viene promosso titolare. Viceversa, Simplicio rischia la panchina e Rosi si guadagna la conferma ( occhio però, perché potrebbe toccare pure a Cassetti...). In difesa Kjaer pare aver scavalcato Heinze per una questione fisica: contro Klose e Cissè serve una contraerea affidabile e l’abilità di Heinze sui duelli in volo ( Denis lo ha dimostrato due settimane fa) è limitata. Kjaer è alto 1.90, dodici centimetri in più del collega e questo dovrebbe alla fine premiarlo. Chiudendo con i difensori, Josè Angel è favorito ma non troppo: Taddei sulla fascia sinistra è segnalato in forte rimonta.
PRETENDENTI -E arriviamo al centrocampo, dove a parte De Rossi ogni soluzione è verosimile. Dalla coppia di palleggiatori Pizarro- Gago, alla conferma di Simplicio fino all’improbabile esordio di Greco. Pizarro ha detto all’allenatore che sta bene, che si sente pronto, perciò difficilmente Luis Enrique rinuncerà allasua esperienza di qualità.
COLLOQUIO -La curiosità della giornata, infine, riguarda l’incontro tra Fenucci, Sabatini e Heinze. Nulla di clamoroso, giurano a Trigoria. Heinze è diventato in poche settimane un importante uomo spogliatoio, è già uno dei leader a cui i giovani (soprattutto Lamela e Josè Angel) chiedono idee e consigli. La chiacchierata a bordo campo con i dirigenti è stata una specie di relazione sull’inserimento degli stranieri baby nel gruppo.
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