GASPORT (G. B. OLIVERO) - Il pareggio, le facce, le parole, i concetti: tutto come a Catania. La Juve lascia due punti su un campo difficile e poi si accorge che una squadra con grandi obiettivi in provincia può inciampare una volta.
Due sono già troppe. In Sicilia era stato Pirlo ad esprimere il dispiacere dello spogliatoio, a Verona è toccato a Claudio Marchisio: «Siamo primi, pensiamo allo scudetto, ma dobbiamo sfruttare meglio queste occasioni. Ora cerchiamo di staccarci nei prossimi due turni casalinghi perché il campionato è equilibrato e anche l'Inter avrà modo di recuperare».
Problema provincia Il dato dei gol realizzati in trasferta due in tre gare non può non allarmare: «Contro le provinciali — conferma Marchisio — la Juve deve fare di più, ma non è facile segnare quando gli avversari si chiudono molto bene nella metà campo». Col Chievo sarebbe servito il vero Krasic, anche se poi non si capisce bene quale sia. Se è quello visto da gennaio in avanti, e il sospetto è ormai questo, viene da chiedersi come mai giochi quasi sempre. Escludendo che sia per una clausola contrattuale, evidentemente è ritenuto utile e in condizioni migliori rispetto agli altri esterni. Marchisio crampi al polpaccio: «Ho chiesto il cambio» lo difende: «Rispetto all'anno scorso lo conoscono tutti, ma ha i mezzi per essere molto importante».
Quagliarella E mentre Bonucci si gode il buon momento personale «Sono contento di essere rimasto qui. L'anno scorso ho pagato più di altri anche perché ero appena arrivato e la mia quotazione era alta», Marchisio affronta la questione-Quagliarella: «Lui e gli altri che giocano meno hanno lo spirito giusto». Però adesso la situazione di Quagliarella, che ieri è finito in tribuna, è di difficile soluzione: o convince Conte di essere al 100% dal punto di vista psicologico oppure non gioca. Eppure alla Juve servirebbero i suoi tiri da fuori e le giocate in velocità: quello che ieri è mancato, Quagliarella ce l'avrebbe.
Due sono già troppe. In Sicilia era stato Pirlo ad esprimere il dispiacere dello spogliatoio, a Verona è toccato a Claudio Marchisio: «Siamo primi, pensiamo allo scudetto, ma dobbiamo sfruttare meglio queste occasioni. Ora cerchiamo di staccarci nei prossimi due turni casalinghi perché il campionato è equilibrato e anche l'Inter avrà modo di recuperare».
Problema provincia Il dato dei gol realizzati in trasferta due in tre gare non può non allarmare: «Contro le provinciali — conferma Marchisio — la Juve deve fare di più, ma non è facile segnare quando gli avversari si chiudono molto bene nella metà campo». Col Chievo sarebbe servito il vero Krasic, anche se poi non si capisce bene quale sia. Se è quello visto da gennaio in avanti, e il sospetto è ormai questo, viene da chiedersi come mai giochi quasi sempre. Escludendo che sia per una clausola contrattuale, evidentemente è ritenuto utile e in condizioni migliori rispetto agli altri esterni. Marchisio crampi al polpaccio: «Ho chiesto il cambio» lo difende: «Rispetto all'anno scorso lo conoscono tutti, ma ha i mezzi per essere molto importante».
Quagliarella E mentre Bonucci si gode il buon momento personale «Sono contento di essere rimasto qui. L'anno scorso ho pagato più di altri anche perché ero appena arrivato e la mia quotazione era alta», Marchisio affronta la questione-Quagliarella: «Lui e gli altri che giocano meno hanno lo spirito giusto». Però adesso la situazione di Quagliarella, che ieri è finito in tribuna, è di difficile soluzione: o convince Conte di essere al 100% dal punto di vista psicologico oppure non gioca. Eppure alla Juve servirebbero i suoi tiri da fuori e le giocate in velocità: quello che ieri è mancato, Quagliarella ce l'avrebbe.
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