GASPORT (M. GRAZIANO) - Inutile nascondersi. La Juventus si alza sui pedali e nei prossimi 270' proverà a dare il primo scrollone al campionato. Glielo permette il calendario, glielo chiede il popolo bianconero tutto, glielo impone una condizione fisica scintillante, eguagliata solo, fra le grandi, dal turbo Napoli di Mazzarri.
Il calendario Domani a Verona, poi Genoa e Fiorentina in casa. Insomma, sulla carta è possibile alzare il ritmo, portare a casa il bottino pieno, mettere pressione sulle milanesi e magari sfruttare anche lo scontro diretto fra Napoli e Udinese, in programma alla nona giornata (ottava di fatto). Ma alla Juve il bottino pieno servirebbe soprattutto per presentarsi nelle migliori condizioni psicologiche possibili alla vigilia delle terribili trasferte consecutive con Inter e Napoli.
«Esauriti» in serie Siamo di fronte al primo vero esame di maturità per le gestione Conte. Una serie di partite che potrebbero spostare sensibilmente gli equilibri di una corsa scudetto che ancora oggi vede favorito - per la gran parte della critica - il Milan campione uscente, che ancora oggi aspetta l'Inter. E in un momento così delicato, in testa al gruppo ci si è messo il popolo bianconero, che più di tutti aspettava di tornare a vivere certe atmosfere: lassù, in vetta, l'aria è piacevole e stimolante. Domani saranno in 10.000 al Bentegodi. E non c'è più un biglietto a disposizione per la gara con il Genoa, così come sarà tutto esaurito anche tre giorni dopo con la Fiorentina: Juventus Stadium di fatto sold out fin dall'inaugurazione. «Pretendo una bolgia ogni volta che giocheremo in casa, non voglio gente che pensa di andare a teatro», aveva chiesto Antonio Conte ad agosto. Beh, è stato accontentato. Chiedere al Milan per ulteriori informazioni...
Forma e... Ma a spingere la Juve non è solo il fattore-stadio. Alla base c'è una condizione fisica scintillante, una preparazione evidentemente ben fatta, mirata, che finora ha dato pochissimo lavoro allo staff medico. Infermeria pressoché deserta da inizio stagione, squadra che corre, pressa, giocatori capaci di dare accelerate importanti anche nelle fasi finali delle partite. Oggi, in Italia, solo Napoli e appunto Juve hanno l'intensità dei club inglesi e spagnoli. Non a caso, in questo senso, proprio la banda Mazzarri ha convinto nelle prime due giornate di Champions League, andando a dettare i ritmi sul campo del City e polverizzando in meno di un tempo il Villarreal di Giuseppe Rossi.
...Italjuve La Juve, invece, a livello internazionale ha esibito la sua attuale forza attraverso la Nazionale di Cesare Prandelli: sei titolari nella trasferta di Belgrado, contro la Serbia; oltre il 60% di possesso palla; una sola palla gol (oltretutto «sporca») concessa agli avversari e in generale una prestazione che ha «spaventato» l'Europa che conta. «Già oggi — ha detto Dejan Stankovic subito dopo la sfida del Marakana —, l'Italia è fra le prime tre-quattro nazionali del mondo». Buffon e Pirlo capitani e uomini chiave, Chiellini prezioso jolly difensivo, Barzagli new entry e già promosso dal commissario tecnico, Bonucci solido nonostante lo scarso impiego stagionale in bianconero, e infine «Tardellino» Marchisio, implacabile in copertura, elegante palla al piede, velenoso in zona gol: così la Vecchia Signora è tornata ad affascinare anche oltre i confini italiani.
Il calendario Domani a Verona, poi Genoa e Fiorentina in casa. Insomma, sulla carta è possibile alzare il ritmo, portare a casa il bottino pieno, mettere pressione sulle milanesi e magari sfruttare anche lo scontro diretto fra Napoli e Udinese, in programma alla nona giornata (ottava di fatto). Ma alla Juve il bottino pieno servirebbe soprattutto per presentarsi nelle migliori condizioni psicologiche possibili alla vigilia delle terribili trasferte consecutive con Inter e Napoli.
«Esauriti» in serie Siamo di fronte al primo vero esame di maturità per le gestione Conte. Una serie di partite che potrebbero spostare sensibilmente gli equilibri di una corsa scudetto che ancora oggi vede favorito - per la gran parte della critica - il Milan campione uscente, che ancora oggi aspetta l'Inter. E in un momento così delicato, in testa al gruppo ci si è messo il popolo bianconero, che più di tutti aspettava di tornare a vivere certe atmosfere: lassù, in vetta, l'aria è piacevole e stimolante. Domani saranno in 10.000 al Bentegodi. E non c'è più un biglietto a disposizione per la gara con il Genoa, così come sarà tutto esaurito anche tre giorni dopo con la Fiorentina: Juventus Stadium di fatto sold out fin dall'inaugurazione. «Pretendo una bolgia ogni volta che giocheremo in casa, non voglio gente che pensa di andare a teatro», aveva chiesto Antonio Conte ad agosto. Beh, è stato accontentato. Chiedere al Milan per ulteriori informazioni...
Forma e... Ma a spingere la Juve non è solo il fattore-stadio. Alla base c'è una condizione fisica scintillante, una preparazione evidentemente ben fatta, mirata, che finora ha dato pochissimo lavoro allo staff medico. Infermeria pressoché deserta da inizio stagione, squadra che corre, pressa, giocatori capaci di dare accelerate importanti anche nelle fasi finali delle partite. Oggi, in Italia, solo Napoli e appunto Juve hanno l'intensità dei club inglesi e spagnoli. Non a caso, in questo senso, proprio la banda Mazzarri ha convinto nelle prime due giornate di Champions League, andando a dettare i ritmi sul campo del City e polverizzando in meno di un tempo il Villarreal di Giuseppe Rossi.
...Italjuve La Juve, invece, a livello internazionale ha esibito la sua attuale forza attraverso la Nazionale di Cesare Prandelli: sei titolari nella trasferta di Belgrado, contro la Serbia; oltre il 60% di possesso palla; una sola palla gol (oltretutto «sporca») concessa agli avversari e in generale una prestazione che ha «spaventato» l'Europa che conta. «Già oggi — ha detto Dejan Stankovic subito dopo la sfida del Marakana —, l'Italia è fra le prime tre-quattro nazionali del mondo». Buffon e Pirlo capitani e uomini chiave, Chiellini prezioso jolly difensivo, Barzagli new entry e già promosso dal commissario tecnico, Bonucci solido nonostante lo scarso impiego stagionale in bianconero, e infine «Tardellino» Marchisio, implacabile in copertura, elegante palla al piede, velenoso in zona gol: così la Vecchia Signora è tornata ad affascinare anche oltre i confini italiani.
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