Allegri: «Milan, restiamo favoriti» E ritorna Robinho

GASPORT (M. PASOTTO) - Altro che Maalox. Massimiliano Allegri è per i rimedi naturali, il suo Milan non ha bisogno di chimica. Allora «coraggio, perché "tacco e punta" non servono a nulla. Prima serve l'atteggiamento giusto, poi correre e dopo viene la tecnica». Capito?
E non provate a parlargli di stanchezza: «Mettiamolo da parte 'sto discorso, altrimenti creiamo alibi che non esistono. Con la Juve abbiamo sbagliato tecnicamente, perché non si può prendere gol in quel modo a tre minuti dalla fine e non si possono giocare 1.500 palloni all'indietro. E' una cosa che mi ha fatto arrabbiare molto, perché non è l'atteggiamento che voglio».Quindi: «Dobbiamo ripartire con una vittoria, da qui alla sosta questa è la prima gara (Milan col lutto al braccio in ricordo del vicepresidente Nardi, ndr) di un filotto di sette partite fondamentali. Non possiamo giocare con sufficienza e presunzione, occorre creare i presupposti positivi per far bene. Col Palermo non ci sarà stanchezza che tenga, bisogna vincere perché sin qui lo abbiamo fatto una volta sola».
A proposito di alibi e di Juve. Rispunta il nome di Pirlo e Allegri si secca: «La Juve è prima e quindi si tende a strumentalizzare un po' la sua partenza. E' stata fatta una scelta e si va avanti, altrimenti sembra sempre che gli assenti siano i più forti».
Niente isterismi La classifica misera, i mal di pancia esistenziali, gli infortuni a ripetizione. Tutte le domande finiscono in una sorta di buco nero dal quale a un certo punto Allegri cerca di non farsi risucchiare: «Ehi ragazzi, non siamo mica a un funerale... Il Milan è sereno, pian piano stiamo recuperando gli assenti. Per tornare a vincere non servono attacchi isterici ma qualcosa in più da parte di tutti, badando a tenere alta l'autostima. Perché abbiamo iniziato la stagione da favoriti, e continueremo a esserlo». Parlando di attacchi isterici Allegri probabilmente non si riferisce a Ibrahimovic e Cassano, due situazioni che non sembrano preoccuparlo: «Sono state strumentalizzate troppo. Per me entrambi hanno come minimo ancora 3 o 4 anni a disposizione per fare la differenza. Cassano ha molto entusiasmo e voglia di giocare. Sta facendo cose importanti in Nazionale e con noi. Ibra sta bene, è positivo, lui è uno che una squadra la fa cambiare in meglio. Nei primi mesi della scorsa stagione ci faceva vincere le partite da solo, quando ancora non eravamo una squadra. Adesso è rientrato dalla Svezia con molta voglia e per me è quello che conta. Anzi, per me conta solo ciò che dice il campo».

Un ragazzo positivo E il campo dice che oggi Allegri ritroverà Robinho. Quasi certamente dal primo minuto, perché Seedorf durante l'allenamento di ieri ha di nuovo accusato problemi al ginocchio destro — che fa le bizze da questa estate — e quindi non è stato convocato. L'olandese, che ormai ha quasi imparato a convivere con questa infiammazione, dovrebbe tornare disponibile già mercoledì in Champions contro il Bate. L'assenza di Seedorf consegnerà una maglia da mezzala sinistra ad Aquilani, che altrimenti molto probabilmente sarebbe stato impiegato sulla trequarti. I piani iniziali di Allegri infatti prevedevano Robinho in panchina, visto che il brasiliano manca dalla Supercoppa di agosto. Il tecnico rossonero comunque si sfrega le mani: «E' un recupero molto importante perché è un ragazzo generoso e positivo». Positività: ecco la parola d'ordine per iniziare a svoltare già da questa sera.