
Immaginate i titoli dopo questo terzo successo in una settimana e il primo posto solitario, assaggiato solo nel '64-65: Atalanta da Champions, giocatori da sogno e via con l'entusiasmo da fuochi d'artificio, che rapisce ma dura un attimo. Invece oggi ci sarà allenamento anziché riposo: sabato si va a Roma. E Colantuonoesprime soltanto un dolce rimpianto: «Mi spiace non essere primo veramente, con 10 punti, chissà quando mi ricapiterà. La realtà è la zona salvezza».
Il possibile 2-2 - L'esito è corretto, anche se al Novara è stato annullato un gol regolare al 92': Granoche non è in fuorigioco, questione di centimetri, difficile da cogliere dal vivo. Certe sbandierate degli assistenti vanno un po' a fortuna, con la quale l'altra neopromossa avrebbe rimontato da 2-0 a 2-2 come nella prima uscita, in casa del Chievo. Ma la banda di Tesser ha il gioco in mano soltanto nella porzione finale: primo corner al 72', il 2-1 di Porcari all'89' per gentile omaggio di Consigli. Non è neppure la miglioreAtalanta della stagione, anzi: però il terzo impegno in otto giorni giustifica la fatica di entrambe, che non hanno rose da Champions. Moralez è in panchina; Gabbiadini porta a 4-4-2 il disegno tattico; Denis, tre gol fino a ieri, torna quello del lavoro sporco. Ma la capolista occulta è superiore nei centrali di mezzo — Cigarini e Brighi — e sulle fasce. I gol vengono edificati sempre dai lati.
I motivi - Matias Ezequiel Schelotto, 22 anni, ha un soprannome come tutti i sudamericani: el Galgo, il Levriero. L'ala argentina, naturalizzata italiana, diventa imprendibile per un'ora, quando poi esce sfinita. Gemiti e compagni rincorrono un'ombra, perché la persona è già oltre. Schelotto infila il vantaggio, su uscita mancata di Ujkani; piglia un palo; viaggia ed entusiasma i suoi nuovi clienti. L'Atalanta ha due sistemi per entrare dall'esterno: con la corsa e il lancio sul Levriero, a destra, dove agiscono anche Masiello e Brighi; oppure con il tocco corto e la giocata in anticipo a sinistra, con il triangolo Bellini-Cigarini-Padoin (vedi l'1-0). Quando anche Gabbiadini partecipa, ecco il raddoppio all'incrocio di Cigarini.
Novara in ritardo - «Ho voluto premiare i titolari che hanno battuto l'Inter, li avevo visti anche in condizione», spiega Tesser, che parla di «torto subito e 2-2 regolare». Ma troppi restano sotto ritmo a lungo: il centrocampo viene sovrastato e Radovanovic, Porcari e Mazzarani non hanno i tempi adatti, come davanti Morimoto. I cambi sul 2-0 hanno effetto soprattutto in Jeda per il giapponese e il finale è quasi con il 4-2-1-3: Rigoni, Granoche e Meggiorini davanti a Jeda. Tutto in 5 minuti, recupero incluso: è poco per togliere all'Atalanta una partenza record simile solo a quella di 11 anni fa.
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