
Fabio Quagliarella, Eljero Elia, Luca Toni: nemmeno un minuto in tre giornate di campionato. Sorridono - ed è bello constatarlo in un mondo facile ai capricci e ai mugugni , ma certo non sono felici perché la professionalità non cancella la voglia che li accompagna dalle scuole calcio o dai cortili. Accettano le scelte di Antonio Conte, lavorano aspettando un segnale, sperano soprattutto che la volta buona sia vicina, complice il calendario ristretto che prosciuga energie e lucidità.
SCELTE -Ci sono anche altri invisibili, in questa Juve oversize, però rassegnati perché già destinati a ruoli oscuri, consapevoli d'essere riserve o di scontare semplicemente l'età: Marco Motta e Fredrik Sorensen, Luca Marrone e Michele Pazienza, Marcelo Estigarribia, ovviamente Marco Storari e Alexander Manninger. Tranne forse il paraguaiano, potevano immaginare l'oblio. Il confermatissimo Quagliarella e l'attesissimo Elia avevano invece altre aspettative, perfino più di Toni che s'augurava comunque uno spiraglio. E altre aspettative avevano Arturo Vidal, finora partito sempre dalla panchina, e Leo Bonucci che è stato scavalcato da Andrea Barzagli e s'è ritagliato pochi minuti solo per i crampi di Chiellini a Siena, e Milos Krasic che non è più intoccabile. «Devo fare delle scelte- ripete Conte -e ne sono felice anche se non dormo la notte. Una grande squadra è sempre ricca di campioni e in dodici o tredici non si può giocare».
CANDIDATURA -Inoppugnabile. Ma difficile da metabolizzare per Quagliarella, che era bomber principe l'annoscorso prima dell'infortunio e che è stato riscattato per 10,5 milioni, oppure per Elia giudicato il top tra i nuovi esterni e che nel vernissage dello stadio ha incantato con le sue accelerazioni. Non si sono immalinconiti - la foto che li ritrae insieme su twitter è testimone - però ci tengono ad agguantare un'occasione e si candidano con forza per Catania. Non solo con l'impegno, ma con i gol. Ieri, l'allenatore bianconero ha organizzato una partitella con il Lascaris, squadra della vicina Pianezza militante in serie D, per far giocare, appunto, i bianconeri inutilizzati mercoledì, mentre i compagni svolgevano un allenamento defatigante. E' finita 14-1 e Quagliarella è stato grande protagonista con sei gol, seguito da Toni (quattro) ed Elia (due). A segno anche Motta e Fabio Grosso, che è un invisibile sui generis: due mancate convocazioni inframmezzate da una maglia titolare per rilevare (molto bene) lo squalificato De Ceglie.
DEBUTTO -La sensazione è che al Massimino sia Quagliarella ( al posto dello squalificato Mirko Vucinic) sia Elia (al posto dell'opaco Krasic) possano scendere in campo dal primo minuto o comunque debuttare a gara in corso. Per l'olandese sembrava profilarsi una controindicazione fisica, ma la vescica al piede non dovrebbe creare problemi. Da valutare invece, a proposito di infortuni, le condizioni di Bonucci che ha preso una botta alla coscia. Buone indicazioni, dalla partitella, anche per Estigarribia. Possibili, quindi, nuovi innesti in una Juve che dovrà ribadire organizzazione tattica e, come dice Simone Pepe,«cuore»ma anche migliorare sotto vari aspetti: Conte ha chiesto maggiore attenzione per evitare ingenuità come quelle che hanno condotto all'espulsione di Vucinic e distrazioni sui piazzati come in occasione del gol di Portanova.
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