GASPORT (G. B. OLIVERO) - Il fatto è che l'hanno preso per risolvere i problemi, non per crearli. Il fatto è che avrebbe il talento per far vincere la squadra da solo, ma la sua storia dice che a volte gli riesce il contrario.
Il fatto, insomma, è che Mirko Vucinic è potenzialmente un grande giocatore, ma è anche bravissimo a distruggere quello che gli altri, o lui stesso, costruiscono. Ieri, in pochi minuti, Mirko ha fatto godere la Juve e poi l'ha fatta disperare. Un gol, costruito dal geniale Pirlo, e un'espulsione. Dottor Jekyll incrocia di destro e porta i bianconeri lassù (e alla fine si scoprirà che ci sarebbero stati da soli); mister Hyde decide di collezionare cartellini e fare la doccia all'intervallo. Prima una protesta plateale, poi un fallo talmente stupido da lasciare increduli: dove sarebbe potuto andare Morleo con la palla al piede a circa 70 metri dalla porta di Buffon e tutti i bianconeri schierati in fase difensiva?
Meglio dell'anno scorso Così la Juve resta in vetta, ma non da sola. E resta, soprattutto, con l'amaro in bocca per due punti buttati via nonostante un grande secondo tempo. Conte aveva dato fiducia a Krasic e il serbo si è giocato malissimo la chance. Nel prepartita Marotta aveva usato parole dolci per Milos: «Krasic rientra nel nostro programma, ha qualità. Le risposte le ha già date». Il problema è che sono negative. Da molto tempo. Ben diverso è il rendimento di Andrea Barzagli che trova un motivo per sorridere: «Abbiamo sicuramente qualcosa in più dell'anno scorso. Restare in dieci non ci ha certo agevolato, ma siamo stati bravi». E Gigi Buffon aggiunge: «Dispiace non aver vinto, ci abbiamo messo rabbia e determinazione. Ci deve rendere orgogliosi il modo in cui abbiamo inseguito il successo. È bello stare in testa, ma potevamo esserci da soli. Peccato, ma questa prestazione ci deve dare maggiore convinzione».
La rissa Ieri il pubblico ha cercato di spingere la Juve al successo fino all'ultimo secondo del recupero. Qualcuno ha esagerato, intervenendo nella rissa che si è scatenata per il solito motivo: un giocatore del Bologna a terra, la Juve non butta fuori la palla, Portanova si arrabbia un po' troppo, Bonucci scatta dalla panchina per andare a discutere, Buffon prova a calmare tutti. Volano spinte, trattenute, minacce. Nello Juventus Stadium le barriere non ci sono, così qualche spettatore della tribuna Nord si sporge e prova a prendere a sciarpate i bolognesi. Un tifoso allunga anche le mani verso Di Vaio, ma si tratta di un caso isolato (e gli ultras non c'entrano: sono piazzati dalla parte opposta), per fortuna la situazione non degenera: in campo si sono visti comportamenti ben peggiori.
Il fatto, insomma, è che Mirko Vucinic è potenzialmente un grande giocatore, ma è anche bravissimo a distruggere quello che gli altri, o lui stesso, costruiscono. Ieri, in pochi minuti, Mirko ha fatto godere la Juve e poi l'ha fatta disperare. Un gol, costruito dal geniale Pirlo, e un'espulsione. Dottor Jekyll incrocia di destro e porta i bianconeri lassù (e alla fine si scoprirà che ci sarebbero stati da soli); mister Hyde decide di collezionare cartellini e fare la doccia all'intervallo. Prima una protesta plateale, poi un fallo talmente stupido da lasciare increduli: dove sarebbe potuto andare Morleo con la palla al piede a circa 70 metri dalla porta di Buffon e tutti i bianconeri schierati in fase difensiva?
Meglio dell'anno scorso Così la Juve resta in vetta, ma non da sola. E resta, soprattutto, con l'amaro in bocca per due punti buttati via nonostante un grande secondo tempo. Conte aveva dato fiducia a Krasic e il serbo si è giocato malissimo la chance. Nel prepartita Marotta aveva usato parole dolci per Milos: «Krasic rientra nel nostro programma, ha qualità. Le risposte le ha già date». Il problema è che sono negative. Da molto tempo. Ben diverso è il rendimento di Andrea Barzagli che trova un motivo per sorridere: «Abbiamo sicuramente qualcosa in più dell'anno scorso. Restare in dieci non ci ha certo agevolato, ma siamo stati bravi». E Gigi Buffon aggiunge: «Dispiace non aver vinto, ci abbiamo messo rabbia e determinazione. Ci deve rendere orgogliosi il modo in cui abbiamo inseguito il successo. È bello stare in testa, ma potevamo esserci da soli. Peccato, ma questa prestazione ci deve dare maggiore convinzione».
La rissa Ieri il pubblico ha cercato di spingere la Juve al successo fino all'ultimo secondo del recupero. Qualcuno ha esagerato, intervenendo nella rissa che si è scatenata per il solito motivo: un giocatore del Bologna a terra, la Juve non butta fuori la palla, Portanova si arrabbia un po' troppo, Bonucci scatta dalla panchina per andare a discutere, Buffon prova a calmare tutti. Volano spinte, trattenute, minacce. Nello Juventus Stadium le barriere non ci sono, così qualche spettatore della tribuna Nord si sporge e prova a prendere a sciarpate i bolognesi. Un tifoso allunga anche le mani verso Di Vaio, ma si tratta di un caso isolato (e gli ultras non c'entrano: sono piazzati dalla parte opposta), per fortuna la situazione non degenera: in campo si sono visti comportamenti ben peggiori.
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