
Pessimo primo tempo I biancocelesti compromettono tutto nei primi 45'. E il paradosso è che potrebbero andare al riposo con un prezioso (ma immeritato) 1-1. Lo Sporting corre, gioca e diverte. Ma dopo aver sbloccato il risultato col tacco di Van Wolfswinkelsul cross di Capel non riesce (o non vuole?) a mettere all'angolo la Lazio. Errore grave quando hai di fronte gente come Klose, che alla prima mezza palla utile ti punisce. E così al primo tiro in porta la Lazio pareggia con una zampata del tedesco sul traversone di Hernanes. Potrebbe essere la svolta e invece la squadra di Reja non è capace di capitalizzare il regalo del destino. E nei pochi minuti che mancano all'intervallo concede prima una palla d'oro a Van Wolfswikel che non la sfrutta a dovere, poi capitola oltre l'ultimo giro di lancette su un tiro dalla distanza di Insua. La rete dell'esterno arriva 23 secondi dopo il minuto di recupero. Una circostanza che non va giù a Reja che, rientrando nello spogliatoio, lo urla in faccia all'arbitro: il tecnico vedrà il secondo tempo dalla tribuna.
Limiti strutturali L'epilogo della prima frazione è comunque giusto perché per lunghi tratti c'è una sola squadra in campo e non è la Lazio. Impressionante la differenza atletica. I portoghesi sono corti e coprono ogni zona del campo col pressing e col movimento continuo. La Lazio è lunga, in apparente debito d'ossigeno e statica in troppi suoi elementi. Il timore è che la giovane e organizzata squadra di Paciencia metta impietosamente a nudo i limiti strutturali di una Lazio, costruita con troppi elementi sopra o attorno ai trent'anni. Limiti che peraltro erano già a venuti a galla nelle precedenti uscite e che Reja ha tentato di mascherare col ricorso al 4-3-1-2. Modulo che consente di stare meglio in campo, ma che non può cambiare le carta d'identità dei giocatori.
Ripresa diversa Ma in apertura di ripresa ecco l'episodio che cambia l'inerzia della gara, non il risultato. L'autore del 2-1 Insua, già ammonito per l'esultanza smodata in occasione del gol, si becca il secondo giallo per una gomitata a Gonzalez. Forte dell'uomo in più, la Lazio comincia a giocare e lo Sporting perde d'incanto le sue sicurezze. La prima occasione per il pari è sui piedi di Sculli, subentrato a Brocchi (mentre Cisse aveva preso il posto di Klose a inizio ripresa). Il calabrese ha anche un'altra opportunità, ma quella più ghiotta capita a Konko che da pochi passi mette incredibilmente la palla sulla traversa. E nel finale non è fortunato neppure Rocchi, mentre l'arbitro Gumienny non se la sente di dare un rigore (che sembra esserci) su Sculli. No, non era serata.
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