
grossomodo lo stesso guaio, nello stesso posto, in cui era incappato lo scorso aprile e che gli aveva procurato problemi già in precedenza.
Preoccupazione - Dunque il mistero che aleggia intorno alla fragile muscolatura del brasiliano è ben lontano dall'essere stato risolto. Il nuovo stop è una mazzata, soprattutto a livello psicologico: il consulto con il super specialista e una diversa metodologia di allenamento avevano indotto a pensare che finalmente Pato si fosse lasciato i guai alle spalle. Non è così, e Galliani è giustamente sempre più preoccupato. Un anno fa era stato lui a spedirlo in North Carolina per vederci più chiaro, stavolta l'a.d. rossonero sta provando a risolvere il problema fra le mura di Milanello: «Questa mattina (ieri, ndr) ho fatto svolgere un incontro fra allenatore, preparatore atletico e medici — ha detto all'ingresso in Lega — per capire come mai questo ragazzo che nel 2008 e 2009 non ha avuto alcun problema, adesso si è fermato per l'ennesimo guaio muscolare». Tradotto: oggi Pato sarà passato al setaccio dallo staff medico del dottor Tavana (che non «conosce» Pato, visto che ha fatto ritorno al Milan quest'anno), soprattutto per capire se, e quanto, il modo di allenarsi e la preparazione sostenuta possano essere messi in relazione con l'infortunio.
Lavoro specifico - Il tallone d'Achille di Pato sono le cosce. Quasi sempre adduttori o flessori. Quello di ieri è l'ottavo infortunio muscolare da gennaio 2010 in poi. Una cifra enorme cui vanno aggiunti anche tre guai alle caviglie che fanno arrivare il conto totale dei crac a undici. E dire che al ritorno dal consulto negli Usa, sulla base dei risultati era stato stilato un programma di lavoro atletico specifico per migliorare la sua biomeccanica e prevenire gli infortuni. Qualcosa che adesso suona beffardo. Lui stesso si era ripresentato a Milanello carico di fiducia: «Non vedo motivi per far drammi. Credo che questi problemi possano essere messi in relazione con la mia crescita fisica. Da quando sono in Italia ho preso chili e centimetri».
Una squadra k.o. - Ora l'ennesima ricaduta, che fa ricominciare il lavoro da capo e al tempo stesso toglie ad Allegri un altro attaccante. La dura realtà di questo momento racconta che per domani in avanti non recupererà nessuno. Né Robinho, né Ibra. Lo stesso vale per gli altri reparti. L'unico giocatore assente con l'Udinese teoricamente convocabile è Antonini, ma il mal di denti per ora non sta dando tregua. Al momento alloggia in infermeria un'intera squadra. Undici uomini: tre difensori, quattro centrocampisti e quattro attaccanti. Un autunno difficile.
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