CORSPORT (A. RAMAZZOTTI) - Nel novembre 2009, quando il fair play finanziario esisteva già ma doveva essere sviluppato, Michel Platini era stato duro con l’Inter e in un’intervista al Daily Telegraph aveva etichettato il club nerazzurro, ma anche il Manchester United e il Chelsea, come «pieni di debiti».
In corso Vittorio Emanuele il risentimento partorì un comunicato chiarificatore («Non siamo tra i club che possono preoccupare Platini») e un rispetto ancora più attento dei parametri. A nemmeno due anni di distanza, e con 6 trofei in più in bacheca vinti nonostante le cessioni di Ibrahimovic, Balotelli più quella recente di Eto’o, l’Inter ha la sensazione di essere a buon punto e cova la quasi certezza che i problemi che altre società avranno nel rientrare nei paletti dell’Uefa non la riguarderanno. Nell’ottobre 2012 addirittura il passivo nerazzurro potrebbe essere limitato a 20-30 milioni, un’inezia rispetto agli inquietanti numeri del 2008-09.
CEDERE VINCENDO - Nell’autunno 2009 il bilancio nerazzurro segnava un preoccupante - 154,4 milioni, un dato in progresso rispetto al -206 dell’esercizio 2006-07 (complici le perdite da ammortizzare in 5 anni, e non in 10, dello “spalmadebiti”), ma comunque preoccupante alla luce delle idee di Platini. Da allora l’Inter ha cambiato rotta, in modo netto e deciso. Importante è stato l’aumento del fatturato facilitato dai maggiori introiti per diritti tv, sponsor e biglietti venduti ( ha pesato molto la Champions vinta nel 2010...), ma fondamentali sono state soprattutto le plusvalenze. (...)
NUOVI PROGRESSI - Il prossimo autunno i conti in corso Vittorio Emanuele sono destinati a migliorare ancora perché il bilancio sarà “arricchito” dalle plusvalenze di Balotelli e Burdisso. D’accordo l’esercizio 2010- 11 vedrà una contrazione dei ricavi che il 30 giugno 2010, complice la vittoria della Champions, erano arrivati a 323 milioni, ma il passivo dovrebbe ridursi di altri 10-15 milioni, facendolo assestare a quota -55/60 milioni. La corsa per rientrare nei paletti del fair play finanziario continuerà in maniera ancora più spedita nell’ottobre 2012, ovvero pochi mesi dopo che il Panel di controllo finanziario dell’Uefa sarà entrato in azione. Nell’arco del triennio 2011-2014 sarà permesso un rosso di bilancio non superiore a 45 milioni di euro. E l’Inter cercherà di rispettare i parametri pur sapendo che riuscirci in questo primo triennio sarà molto difficile.
MONTE INGAGGI - Nel bilancio 2011 12, naturalmente tutto da definire in base agli introiti (dipendono anche dai risultati in Champions...), Moratti contabilizzerà le plusvalenze per le cessioni di Eto’o (una decina di milioni di euro) e Santon (almeno 4,5), ma il vero salto di qualità ai conti sarà dato dall’abbattimento del monte salari. Via l’ingaggio da 20 milioni lordi di Eto’o (ancora presente nel bilancio 2010-11), ma via anche altri ingaggi pesanti come per esempio Muntari (5), Materazzi (4) e Suazo (7). Poi ci saranno i contratti in scadenza nel giugno 2012 che magari saranno rinnovati, ma che verranno ritoccati sensibilmente al ribasso. (...)
In corso Vittorio Emanuele il risentimento partorì un comunicato chiarificatore («Non siamo tra i club che possono preoccupare Platini») e un rispetto ancora più attento dei parametri. A nemmeno due anni di distanza, e con 6 trofei in più in bacheca vinti nonostante le cessioni di Ibrahimovic, Balotelli più quella recente di Eto’o, l’Inter ha la sensazione di essere a buon punto e cova la quasi certezza che i problemi che altre società avranno nel rientrare nei paletti dell’Uefa non la riguarderanno. Nell’ottobre 2012 addirittura il passivo nerazzurro potrebbe essere limitato a 20-30 milioni, un’inezia rispetto agli inquietanti numeri del 2008-09.
CEDERE VINCENDO - Nell’autunno 2009 il bilancio nerazzurro segnava un preoccupante - 154,4 milioni, un dato in progresso rispetto al -206 dell’esercizio 2006-07 (complici le perdite da ammortizzare in 5 anni, e non in 10, dello “spalmadebiti”), ma comunque preoccupante alla luce delle idee di Platini. Da allora l’Inter ha cambiato rotta, in modo netto e deciso. Importante è stato l’aumento del fatturato facilitato dai maggiori introiti per diritti tv, sponsor e biglietti venduti ( ha pesato molto la Champions vinta nel 2010...), ma fondamentali sono state soprattutto le plusvalenze. (...)
NUOVI PROGRESSI - Il prossimo autunno i conti in corso Vittorio Emanuele sono destinati a migliorare ancora perché il bilancio sarà “arricchito” dalle plusvalenze di Balotelli e Burdisso. D’accordo l’esercizio 2010- 11 vedrà una contrazione dei ricavi che il 30 giugno 2010, complice la vittoria della Champions, erano arrivati a 323 milioni, ma il passivo dovrebbe ridursi di altri 10-15 milioni, facendolo assestare a quota -55/60 milioni. La corsa per rientrare nei paletti del fair play finanziario continuerà in maniera ancora più spedita nell’ottobre 2012, ovvero pochi mesi dopo che il Panel di controllo finanziario dell’Uefa sarà entrato in azione. Nell’arco del triennio 2011-2014 sarà permesso un rosso di bilancio non superiore a 45 milioni di euro. E l’Inter cercherà di rispettare i parametri pur sapendo che riuscirci in questo primo triennio sarà molto difficile.
MONTE INGAGGI - Nel bilancio 2011 12, naturalmente tutto da definire in base agli introiti (dipendono anche dai risultati in Champions...), Moratti contabilizzerà le plusvalenze per le cessioni di Eto’o (una decina di milioni di euro) e Santon (almeno 4,5), ma il vero salto di qualità ai conti sarà dato dall’abbattimento del monte salari. Via l’ingaggio da 20 milioni lordi di Eto’o (ancora presente nel bilancio 2010-11), ma via anche altri ingaggi pesanti come per esempio Muntari (5), Materazzi (4) e Suazo (7). Poi ci saranno i contratti in scadenza nel giugno 2012 che magari saranno rinnovati, ma che verranno ritoccati sensibilmente al ribasso. (...)
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