CORSPORT (P. GUADAGNO) - Allegri l'ha raccontato e illustrato più di una volta, nelle diverse interviste rilasciate dalla fine dello scorso campionato ad oggi, senza però riuscire ancora ad intrigare più di tanto il diretto interessato, ovvero Boateng. La realtà, però, è che dietro alle parole del tecnico rossonero c'è un vero e proprio progetto, per il quale si aspetta dal ghanese un'adesione rapida e convinta.
E' vero che sistemarlo nel ruolo di trequartista è stata una delle chiavi dello scudetto appena vinto (e in buona misura pure della Supercoppa appena conquistata contro l'Inter), ma fermarsi a quella mossa potrebbe essere pericoloso, perché poi, a gioco lungo, gli avversari finiscono per trovare le contromisure. Di qui l'idea di cambiare, arretrando Boateng sulla linea dei mediani e liberando spazio per un altro trequartista che possa regalare al Milan ancora più qualità e peso offensivo. (...)
LE DOTI DEL BOA -Per Allegri, comunque, resta fondamentale non perdere le doti di dinamismo e le capacità di inserimento di Boateng. Anche agendo da mezz'ala, infatti, il ghanese non dovrà far mancare il suo apporto alla squadra. Ecco perché da parte sua ci vorrà massima disponibilità per un ruolo che può certamente esaltarne ancora di più le caratteristiche, ma che pure lo costringerà a un maggiore sacrificio e dispendio di energie nell'arco della partita. Da trequartista, invece, oltre che sentirsi realizzato (addirittura oltre a quelle che erano le sue aspettative quanto è sbarcato sul pianeta milanista), Boateng ha meno necessità di prestare attenzione all'equilibrio della squadra: quando accelera per catapultarsi in area (permettendo a Ibrahimovic di arretrare e gestire il pallone) non ha poi l'obbligo immediato di rientrare per non lasciare scoperta la difesa. Da centrocampista puro, invece, dovrà rimanere sempreconcentrato e attento a conservare l'equilibrio della squadra.
OBIETTIVO EUROPA -Per la verità, Allegri aveva già impiegato Boateng da mezz'ala all'inizio della scorsa stagione, riscontrando da parte sua un'eccessiva anarchia nell'interpretazione del ruolo. Ma era un Milan ancora in fase di costruzione. Poi, l'invenzione di trasformarlo in trequartista ha chiuso il cerchio di una squadra che si è ripresa il trono d'Italia. Adesso, invece, per il ghanese, si tratta di tornare al passato, allo scopo di far compiere un passo in avanti a tutto il Milan. Il tecnico rossonero è convinto che possa essere la mossa giusta per vincere anche in Europa. (...)
E' vero che sistemarlo nel ruolo di trequartista è stata una delle chiavi dello scudetto appena vinto (e in buona misura pure della Supercoppa appena conquistata contro l'Inter), ma fermarsi a quella mossa potrebbe essere pericoloso, perché poi, a gioco lungo, gli avversari finiscono per trovare le contromisure. Di qui l'idea di cambiare, arretrando Boateng sulla linea dei mediani e liberando spazio per un altro trequartista che possa regalare al Milan ancora più qualità e peso offensivo. (...)
LE DOTI DEL BOA -Per Allegri, comunque, resta fondamentale non perdere le doti di dinamismo e le capacità di inserimento di Boateng. Anche agendo da mezz'ala, infatti, il ghanese non dovrà far mancare il suo apporto alla squadra. Ecco perché da parte sua ci vorrà massima disponibilità per un ruolo che può certamente esaltarne ancora di più le caratteristiche, ma che pure lo costringerà a un maggiore sacrificio e dispendio di energie nell'arco della partita. Da trequartista, invece, oltre che sentirsi realizzato (addirittura oltre a quelle che erano le sue aspettative quanto è sbarcato sul pianeta milanista), Boateng ha meno necessità di prestare attenzione all'equilibrio della squadra: quando accelera per catapultarsi in area (permettendo a Ibrahimovic di arretrare e gestire il pallone) non ha poi l'obbligo immediato di rientrare per non lasciare scoperta la difesa. Da centrocampista puro, invece, dovrà rimanere sempreconcentrato e attento a conservare l'equilibrio della squadra.
OBIETTIVO EUROPA -Per la verità, Allegri aveva già impiegato Boateng da mezz'ala all'inizio della scorsa stagione, riscontrando da parte sua un'eccessiva anarchia nell'interpretazione del ruolo. Ma era un Milan ancora in fase di costruzione. Poi, l'invenzione di trasformarlo in trequartista ha chiuso il cerchio di una squadra che si è ripresa il trono d'Italia. Adesso, invece, per il ghanese, si tratta di tornare al passato, allo scopo di far compiere un passo in avanti a tutto il Milan. Il tecnico rossonero è convinto che possa essere la mossa giusta per vincere anche in Europa. (...)
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