
Ma il progetto tecnico di Guidolin fa guardare al futuro con ottimismo, certo sognare il tricolore è un po' troppo e il tecnico dei friulani tende ad abbassare l'asticella («scordiamoci l'Udinese dell'anno scorso - ammonisce Francesco -, questa è un'altra cosa») dopo il pareggio di Cagliari. Ma la gara senza gol del Sant'Elia nel giorno della festa di Daniele Conti (328 nel Cagliari come Mario Brugnera) è soprattutto merito di Massimo Ficcadenti, un altro di quelli che lavora tutta la settimana sulla tattica e i risultati si vedono. C'era un solo modo per rendere inefficace l'Udinese e Ficcadenti l'ha capito: squadra cortissima, pochi spazi e dopo un primo tempo di tanto contenimento e qualche contropiede, una ripresa più arrembante con l'ingresso di Larrivey e (soprattutto) Ibarbo. Il colpo sarebbe riuscito se Larrivey nel finale non avesse sprecato la palla gol più clamorosa della partita sullo splendido cross dell'imprendibile Ribeiro.
Udinese stanca - Il pareggio alla fine è dolce per tutte e due le squadre. L'Udinese arriva stanca all'impegno in Sardegna (troppe partite ravvicinate e pochi uomini per i ricambi) e con il caldo e l'umidità trovati al Sant'Elia va in affanno dopo un discreto primo tempo. Con Basta a riposo e Badu sulla fascia destra, Pinzi scivola al centro del campo dove Asamoah prende subito in mano il gioco. Ma là dove l'anno scorso c'era Sanchez, adesso Guidolin ha Torje. Non è la stessa cosa anche se il tecnico crede molto nelle qualità del romeno. Crescerà, ma per adesso il peso dell'attacco è tutto sulle spalle di Totò Di Natale che si vede all'inizio (punizione deviata da Agazzi) e poi si sbatte in attesa di rifornimenti che non arrivano. L'Udinese non sfrutta con Torje l'altra palla gol che costruisce a inizio gara (colpo di testa deviato da Agazzi con un gran balzo) e col passare dei minuti lascia metri al Cagliari. Il ritmo cala, la squadra friulana non riesce più a ripartire e la seconda parte della gara è di vera sofferenza.
Cagliari cortissimo - Più equilibrata la gestione della gara dei sardi. Reparti stretti con Conti piazzato davanti alla difesa e Cossu alle spalle delle due punte. Il fantasista però non si accende e allora Ficcadenti dopo aver tenuto gli esterni bloccati per 45' li libera e scatena anche la velocità di Ibarbo a destra con Larrivey al centro e Ribeiro a sinistra. É il momento migliore del Cagliari che dimostra già di essere squadra perché mantiene sempre gli equilibri giusti. I due esterni d'attacco non abbandonano mai i compagni del centrocampo e l'Udinese che non ne ha più prova a ripartire con qualche iniziativa di Fabbrini, che Guidolin manda in campo nell'ultima mezzora al posto di Torje. L'Udinese in difesa concede una sola occasione al Cagliari, ma Larrivey la spreca e allora lo 0-0 è il risultato più giusto. Va bene a Ficcadenti perché al suo Cagliari manca solo il gol. E pure a Guidolin. I suoi ragazzi hanno già troppe partite nelle gambe, ma la maturità di una squadra importante.
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