GASPORT (M. GRAZIANO) - Giorgio Chiellini spera in un mercato «che chiuda un mese prima, per evitare le rivoluzioni di fine agosto, che ritardano solo la crescita delle varie squadre». Intanto, però, promuove Marotta.
Giorgio Chiellini, è soddisfatto della nuova Juventus?
«Sì, decisamente».
Dove vi collocate a pochi giorni dal via del campionato?
«Siamo da Champions League. E se non entreremo nell'Europa che conta sarà un fallimento. Questo lo dico senza timori».
Lo scudetto?
«Sarebbe da presuntuosi parlare oggi di scudetto. Non voglio illudere nessuno. La Juventus deve sempre puntare al massimo, sia chiaro, ma siamo ancora un cantiere aperto. Detto questo, la società ha investito tanto, e non solo nello stadio. Per noi cambiare strada è quindi un'obbligo».
Le milanesi sono ancora troppo forti?
«Il Milan è un gradino sopra a tutti. Ha fatto solo piccoli ritocchi nell'ambito di un gruppo già fortissimo. Insomma, è la squadra da battere. L'Inter ha invece cambiato tanto ed è di fatto un punto interrogativo. Resta però una squadra di altissimo livello, con giocatori abituati a vincere».
E il Napoli?
«Mi intriga, si è rinforzato molto. Tutto dipende da come saprà adattarsi nelle gare a cavallo degli impegni di Champions».
Capitolo Nazionale: dove può arrivare l'Italia?
«Intanto, vogliamo chiudere il discorso qualificazione nelle prossime due partite...».
E all'Europeo?
«Meglio di noi oggi vedo solo Spagna e Olanda. Ma siamo in crescita e le amichevoli con Germania e Spagna ci hanno detto che la strada imboccata è quella giusta. Abbiamo fatto passi da gigante dalla scorsa estate».
E' la difesa il problema più grosso di Prandelli?
«I grandi nomi li abbiamo a centrocampo e in attacco, è vero, ma là dietro da un po' di tempo prendiamo pochissimi gol».
A livello di club il calcio italiano è in crisi?
«Le eliminazioni di Roma e Palermo dall'Europa sono un campanello d'allarme da non sottovalutare. Nel ranking, Francia e Portogallo sono ormai molto vicine, il calcio di tutti gli altri paesi europei è più organizzato. Bisogna invertire la rotta».
Come si fa senza i soldi degli sceicchi?
«In Germania non ci sono sceicchi, eppure hanno un calcio che funziona, squadre forti e stadi sempre pieni... Ecco, cominciamo magari dalle strutture, e in questo senso la mia Juve è un esempio positivo. Tutti dovrebbero puntare ad avere uno stadio di proprietà».
Dunque, è un problema di organizzazione. Ma qui da noi non si fa altro che litigare, a ogni livello.
«Serve unità in Lega e buona fede nei rapporti fra le varie parti, noi compresi. Intanto, va assolutamente trovata una soluzione che ci permetta di firmare l'accordo e faccia partire il campionato».
Buffon ha parlato di calciatori usati da chi voleva nascondere i problemi del Paese.
«Gigi ha scelto parole forti, non so se siamo stati usati, di certo strumentalizzati in alcune situazioni sì. Per noi non è mai stata una questione di soldi. Ci hanno messo in cattiva luce senza motivo. Ripeto, con la buona fede di tutti si risolve ogni cosa».
Giorgio Chiellini, è soddisfatto della nuova Juventus?
«Sì, decisamente».
Dove vi collocate a pochi giorni dal via del campionato?
«Siamo da Champions League. E se non entreremo nell'Europa che conta sarà un fallimento. Questo lo dico senza timori».
Lo scudetto?
«Sarebbe da presuntuosi parlare oggi di scudetto. Non voglio illudere nessuno. La Juventus deve sempre puntare al massimo, sia chiaro, ma siamo ancora un cantiere aperto. Detto questo, la società ha investito tanto, e non solo nello stadio. Per noi cambiare strada è quindi un'obbligo».
Le milanesi sono ancora troppo forti?
«Il Milan è un gradino sopra a tutti. Ha fatto solo piccoli ritocchi nell'ambito di un gruppo già fortissimo. Insomma, è la squadra da battere. L'Inter ha invece cambiato tanto ed è di fatto un punto interrogativo. Resta però una squadra di altissimo livello, con giocatori abituati a vincere».
E il Napoli?
«Mi intriga, si è rinforzato molto. Tutto dipende da come saprà adattarsi nelle gare a cavallo degli impegni di Champions».
Capitolo Nazionale: dove può arrivare l'Italia?
«Intanto, vogliamo chiudere il discorso qualificazione nelle prossime due partite...».
E all'Europeo?
«Meglio di noi oggi vedo solo Spagna e Olanda. Ma siamo in crescita e le amichevoli con Germania e Spagna ci hanno detto che la strada imboccata è quella giusta. Abbiamo fatto passi da gigante dalla scorsa estate».
E' la difesa il problema più grosso di Prandelli?
«I grandi nomi li abbiamo a centrocampo e in attacco, è vero, ma là dietro da un po' di tempo prendiamo pochissimi gol».
A livello di club il calcio italiano è in crisi?
«Le eliminazioni di Roma e Palermo dall'Europa sono un campanello d'allarme da non sottovalutare. Nel ranking, Francia e Portogallo sono ormai molto vicine, il calcio di tutti gli altri paesi europei è più organizzato. Bisogna invertire la rotta».
Come si fa senza i soldi degli sceicchi?
«In Germania non ci sono sceicchi, eppure hanno un calcio che funziona, squadre forti e stadi sempre pieni... Ecco, cominciamo magari dalle strutture, e in questo senso la mia Juve è un esempio positivo. Tutti dovrebbero puntare ad avere uno stadio di proprietà».
Dunque, è un problema di organizzazione. Ma qui da noi non si fa altro che litigare, a ogni livello.
«Serve unità in Lega e buona fede nei rapporti fra le varie parti, noi compresi. Intanto, va assolutamente trovata una soluzione che ci permetta di firmare l'accordo e faccia partire il campionato».
Buffon ha parlato di calciatori usati da chi voleva nascondere i problemi del Paese.
«Gigi ha scelto parole forti, non so se siamo stati usati, di certo strumentalizzati in alcune situazioni sì. Per noi non è mai stata una questione di soldi. Ci hanno messo in cattiva luce senza motivo. Ripeto, con la buona fede di tutti si risolve ogni cosa».
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