
RITORNO AL PASSATO - Rispetto alle ultime uscite, Guardiola stravolge la formazione, abbandonando la difesa a tre per tornare alla classica linea arretrata a quattro. La decisione pare direttamente collegata all'esclusione di Fábregas, tenuto in panchina insieme a Piqué e Busquets. La rinuncia a un difensore, infatti, per ora è sempre servita ai blaugrana per creare uno spazio, nel già affollatissimo settore offensivo, al figliol prodigo. Dani Alves, così, ritorna a fare il terzino, alla destra di Puyol e Mascherano, esattamente come Abidal, sulla sinistra. In mezzo si piazzano Xavi, Keita e il giovane veterano Thiago Alcántara, a rifornire palloni al tridente formato da Pedro, Messi e Villa. Il verde Viktor Goncharev risponde piazzando una doppia diga davanti al portiere Gutor e abbandonando al suo destino l'esperto Mateja Kezman, di nuovo in Europa dopo una breve parentesi in Cina.
UN GIOCO DA RAGAZZI - Fin dal principio si gioca esclusivamente nella metà campo bielorussa. Il Barça giochicchia, portando a spasso, da un lato all'altro del campo, gli avversari, che neppure si prendono la briga di pressare. E il vantaggio arriva praticamente al primo affondo, quando, al 19', lo sciagurato Volodko, intimorito dall'ombra di Messi, insacca nella propria porta un centro di Dani Alves. Pochi minuti e arriva il raddoppio di Pedro, lesto ad insaccare con una capocciata un cross di Villa. Anche il Guaje vorrebbe partecipare alla festa del gol, ma Gutor, in due occasioni, gli nega la gioia. Proprio il portiere, però, è protagonista dell'erroraccio che costa il 3-0 ai bielorussi, facendosi scappare dalle mani un pallone che il sorpreso Messi ribadisce istintivamente in rete. Superato il 30', il Bate si affaccia per la prima volta nell'area di Valdés, con Volodko, che si scontra con Puyol. Sul finale, Leo si divora il quarto, liberato ancora una volta da David Villa.
STORICO MESSI - La ripresa si apre esattamente come si era concluso il primo tempo, cioè con Messi che sfiora la rete da ottima posizione. Il gol storico, il 194°, che gli permette di raggiungere il mostro sacro Kubala, arriva all'11', grazie a un violento sinistro calciato appena dentro l'area. A soli 24 anni, come si ripete in queste ore in Catalogna, l'argentino eguaglia un uomo a cui è stata dedicata una statua, che campeggia all'ingresso del Camp Nou. Proprio allo scadere, il caparbio Villa, si presenta solo davanti a Gutor e insacca la quinta rete blaugrana. Vittoria senza discussione per il Barça, che si porta a 4 punti nel gruppo H, in coabitazione con il Milan.
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