CORSPORT (P. VANNINI) - Caos Palermo. Una giornata surreale, che al momento lascia le cose come stanno ma amplifica la confusione attorno alla situazione tecnica della squadra rosanero. Stefano Pioli è stato praticamente esonerato, ma ha diretto regolarmente l’allenamento fissato ieri al Tenente Onorato, non avendo ricevuto alcun tipo di comunicazione.
La stessa cosa dovrebbe fare oggi quando è prevista addirittura una doppia seduta. Nel frattempo, Zamparini e Sogliano hanno sondato molti altri allenatori, ricevendo un paio di rifiuti (Ranieri e Rossi) e cercando comunque di capire quale strada sia meglio seguire dopo un inizio di stagione tanto traumatico. Fra le ipotesi che si fanno strada, persino una «soluzione interna», ossia l’affidamento, quasi certamente pro- tempore, della squadra a Devis Mangia, l’allenatore della Primavera appena arrivato al seguito del ds Sogliano, come lui da Varese. E tutto questo mentre si sta chiudendo il mercato e si fa sempre più impellente l’esigenza di apportare almeno due o tre ritocchi di qualità all’organico.
INCERTEZZE -In un momento nel quale si cercano certezze, arrivano segnali di stampo opposto. La posizione di Pioli ne è una testimonianza. Dopo essere stato presentato come l’allenatore della svolta, alla prima difficoltà è stato scaricato come i predecessori. E’ vero che in questo periodo l’ex Chievo è apparso travolto dagli eventi e non ha mostrato forse la personalità necessaria, ma si è trovato anche ad agire in un un’atmosferaestremamente negativa.Ad oggi comunque il paradosso è chePioli è ancora l’allenatore del Palermo. Totalmente sfiduciato ma tecnicamente ancora in sella. Ieri il tecnico si è presentato regolarmente alla ripresa degli allenamenti, alle 16,15 ha varcato i cancelli del campo di Boccadifalco sul pullmino della società senza rilasciare dichiarazioni dopo aver ribadito in mattinata di non avere ricevuto nessuna comunicazione. La seduta si è svolta ovviamente a porte chiuse (appena una decina i tifosi fuori dalle porte) ma è stata comunque diretta da Pioli, apparentemente in maniera normale. Il tecnico ha dato indicazioni fino alla partitella finale mentre tutti i media discutevano sui suoi sostituti. E stamane dovrebbe avvenire la stessa cosa, come avverte la sintetica nota del sito ufficiale che ovviamente non fa riferimento ad allenatori. Una situazione a metàfra il grottesco e il surreale.
I NOMI -Nel Palermo di questo periodo tutto è possibile ma è scontato che Pioli vada consideratofuori dai giochi. Solo che Zamparini non ha ancora un nuovo allenatore. Sta cercando un uomo capace di rimettere assieme i cocci dopo un simile trambusto. Pensava di riportare Delio Rossi ma il rifiuto del vecchio nocchiero lo ha spiazzato, anche perchè la mossa avrebbe almeno avuto l’effetto di riavvicinare una vasta fetta di pubblico, oggi sempre più confusa. Probabilmente adesso la società si prenderà 24 ore di riflessione e tornerà a ragionare sull’allenatore a mercato chiuso. Con il quadro tecnico finalmente definito potrebbe essere più facile anche l’approccio ai nomi che interessano e che sono stati accostati alPalermo. Si parte da Lino Mutti, che può apparire una scelta di basso profilo, ma è un tecnico esperto e di buon senso che conosce a fondo la piazza; si passa a Pasquale Marino (pista sempre più calda), vecchia passione di Zamparini, che innanzitutto è di Marsala e poi fautore di un calcio propositivo con molti punti di contatto con quello dello scorso anno; c’è anche una voce su De Canio e si finisce con Roberto Donadoni, appena mandato via da Cagliari ma in possesso di un curriculum di tutto rispetto. Non trova troppi consensi l’idea di una pista estera. In un momento di confusione, ci vuole una scelta precisa e immediatamente operativa. Nel frattempo, l’allenatore del Palermo continua ad essere Stefano Pioli. Che prosegue il suo lavoro pur sapendo di essere di fattoesonerato.
La stessa cosa dovrebbe fare oggi quando è prevista addirittura una doppia seduta. Nel frattempo, Zamparini e Sogliano hanno sondato molti altri allenatori, ricevendo un paio di rifiuti (Ranieri e Rossi) e cercando comunque di capire quale strada sia meglio seguire dopo un inizio di stagione tanto traumatico. Fra le ipotesi che si fanno strada, persino una «soluzione interna», ossia l’affidamento, quasi certamente pro- tempore, della squadra a Devis Mangia, l’allenatore della Primavera appena arrivato al seguito del ds Sogliano, come lui da Varese. E tutto questo mentre si sta chiudendo il mercato e si fa sempre più impellente l’esigenza di apportare almeno due o tre ritocchi di qualità all’organico.
INCERTEZZE -In un momento nel quale si cercano certezze, arrivano segnali di stampo opposto. La posizione di Pioli ne è una testimonianza. Dopo essere stato presentato come l’allenatore della svolta, alla prima difficoltà è stato scaricato come i predecessori. E’ vero che in questo periodo l’ex Chievo è apparso travolto dagli eventi e non ha mostrato forse la personalità necessaria, ma si è trovato anche ad agire in un un’atmosferaestremamente negativa.Ad oggi comunque il paradosso è chePioli è ancora l’allenatore del Palermo. Totalmente sfiduciato ma tecnicamente ancora in sella. Ieri il tecnico si è presentato regolarmente alla ripresa degli allenamenti, alle 16,15 ha varcato i cancelli del campo di Boccadifalco sul pullmino della società senza rilasciare dichiarazioni dopo aver ribadito in mattinata di non avere ricevuto nessuna comunicazione. La seduta si è svolta ovviamente a porte chiuse (appena una decina i tifosi fuori dalle porte) ma è stata comunque diretta da Pioli, apparentemente in maniera normale. Il tecnico ha dato indicazioni fino alla partitella finale mentre tutti i media discutevano sui suoi sostituti. E stamane dovrebbe avvenire la stessa cosa, come avverte la sintetica nota del sito ufficiale che ovviamente non fa riferimento ad allenatori. Una situazione a metàfra il grottesco e il surreale.
I NOMI -Nel Palermo di questo periodo tutto è possibile ma è scontato che Pioli vada consideratofuori dai giochi. Solo che Zamparini non ha ancora un nuovo allenatore. Sta cercando un uomo capace di rimettere assieme i cocci dopo un simile trambusto. Pensava di riportare Delio Rossi ma il rifiuto del vecchio nocchiero lo ha spiazzato, anche perchè la mossa avrebbe almeno avuto l’effetto di riavvicinare una vasta fetta di pubblico, oggi sempre più confusa. Probabilmente adesso la società si prenderà 24 ore di riflessione e tornerà a ragionare sull’allenatore a mercato chiuso. Con il quadro tecnico finalmente definito potrebbe essere più facile anche l’approccio ai nomi che interessano e che sono stati accostati alPalermo. Si parte da Lino Mutti, che può apparire una scelta di basso profilo, ma è un tecnico esperto e di buon senso che conosce a fondo la piazza; si passa a Pasquale Marino (pista sempre più calda), vecchia passione di Zamparini, che innanzitutto è di Marsala e poi fautore di un calcio propositivo con molti punti di contatto con quello dello scorso anno; c’è anche una voce su De Canio e si finisce con Roberto Donadoni, appena mandato via da Cagliari ma in possesso di un curriculum di tutto rispetto. Non trova troppi consensi l’idea di una pista estera. In un momento di confusione, ci vuole una scelta precisa e immediatamente operativa. Nel frattempo, l’allenatore del Palermo continua ad essere Stefano Pioli. Che prosegue il suo lavoro pur sapendo di essere di fattoesonerato.
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