GASPORT (J. WEGERUP) - Lo sciopero ha rinviato la prima partita di campionato, ma venerdì Zlatan Ibrahimovic è atteso da una partita molto importante: la Svezia è infatti di scena in Ungheria per le qualificazioni europee e l'impegno è molto delicato.
Ieri Ibra, in ritiro con la nazionale, ha detto di sentirsi in ottima forma. E ha aggiunto che non gli dispiace per niente affrontare il Barcellona in Champions. Anzi, ne è proprio contento.
Che cosa ha pensato quando il Milan è finito nel girone del Barça?
«La vedo come una cosa positiva, una bel banco di prova. Loro sono la miglior squadra del mondo. Lo sapevo quando sono arrivato là e anche quando me ne sono andato. Noi siamo forti e stiamo ancora crescendo. Abbiamo fatto dei buoni acquisti, spero che possano inserirsi alla grande nel gruppo e fare bene come hanno fatto in passato».
Che effetto farà incontrare Guardiola?
«Nessun problema. Quel che è stato, è stato. Lui è un allenatore fantastico, i problemi tra di noi erano altri. Ma ora pensiamo al presente, Guardiola sta facendo bene nella sua squadra, io nella mia, bisogna andare avanti, non guardare indietro».
Come sta la caviglia?
«Molto meglio, mi sono allenato regolarmente quattro, cinque volte. Oggi (ieri, ndr) a fine allenamento ho sentito un po' di fastidio, ma non credo che ci saranno dei problemi per la partita di venerdì».
Allegri ha detto diverse volte che quest'anno occorrerà più attenzione nei suoi confronti, in modo da non farla arrivare a fine stagione con la lingua di fuori. Ne avete parlato?
«Non molto. Ma spero che sarà così come ha detto. Ovviamente se lui ha bisogno di me io gioco, non esiste che io dica di no. Questo anche se dovessi stare male o essere stanco: se hanno bisogno di me, io gioco sempre. L'allenatore giustamente vuole i migliori undici ogni partita perché senza risultati rischia il posto».
E quindi?
«Spero che sapremo trovare un equilibrio. Abbiamo tanti buoni attaccanti, questa è la forza principale del Milan. E poi abbiamo anche Thiago Silva, che per me è il miglior difensore del mondo».
Come giudica il suo attuale stato di forma?
«Ho giocato la Supercoppa a Pechino e là è andata molto bene. Mi sento a posto, ci siamo allenati bene con il Milan in estate ed è stato un lavoro duro. Ora come ora l'infortunio mi frena un po', ma non credo ci saranno problemi».
Non vorrà mica dire che l'infortunio sta mettendo in pericolo il suo rapporto con il pallone, vero?
«No, su questo non vi dovete preoccupare (sorride, ndr)».
Il fiato come va? Venerdì ce la farà a giocare una partita ad alta velocità?
«Forse sotto questo aspetto sarà un po' dura, purtroppo è sempre stato un mio piccolo problema. Se uno pesa 100 chili ci vuole tanta forza per portarseli in giro. Ma mi sento bene, bene davvero».
Come mai tutti questi chili?
«Ma... muscoli. No, in realtà sto ancora crescendo (ride, ndr). Comunque non devo pensare a mettermi in dieta perché quando al Milan ci hanno controllato la percentuale di massa grassa ero quello che ne aveva meno di tutti».
Che cosa pensa dello sciopero in Serie A?
«È stato difficile concentrarsi. Il giorno prima della partita con il Cagliari un momento ci dicevano che avremmo giocato e quello dopo invece no. Un bel casino. È stato un peccato perché vogliamo giocare a pallone. Ma finché non ci si mette d'accordo penso sia giusto questo che stiamo facendo».
Lei ha segnato due volte contro l'Ungheria a Budapest, nel 2005 e nel 2009, facendo vincere la Svezia. Che ricordi ha?
«La prima volta ho segnato da un angolatura praticamente inesistente. La maggior parte degli spettatori non ha neanche capito che la palla fosse entrata. Nella seconda partita il gol è stato meno bello, ma è stato decisivo. Spero di riuscire a ripetermi».
Ieri Ibra, in ritiro con la nazionale, ha detto di sentirsi in ottima forma. E ha aggiunto che non gli dispiace per niente affrontare il Barcellona in Champions. Anzi, ne è proprio contento.
Che cosa ha pensato quando il Milan è finito nel girone del Barça?
«La vedo come una cosa positiva, una bel banco di prova. Loro sono la miglior squadra del mondo. Lo sapevo quando sono arrivato là e anche quando me ne sono andato. Noi siamo forti e stiamo ancora crescendo. Abbiamo fatto dei buoni acquisti, spero che possano inserirsi alla grande nel gruppo e fare bene come hanno fatto in passato».
Che effetto farà incontrare Guardiola?
«Nessun problema. Quel che è stato, è stato. Lui è un allenatore fantastico, i problemi tra di noi erano altri. Ma ora pensiamo al presente, Guardiola sta facendo bene nella sua squadra, io nella mia, bisogna andare avanti, non guardare indietro».
Come sta la caviglia?
«Molto meglio, mi sono allenato regolarmente quattro, cinque volte. Oggi (ieri, ndr) a fine allenamento ho sentito un po' di fastidio, ma non credo che ci saranno dei problemi per la partita di venerdì».
Allegri ha detto diverse volte che quest'anno occorrerà più attenzione nei suoi confronti, in modo da non farla arrivare a fine stagione con la lingua di fuori. Ne avete parlato?
«Non molto. Ma spero che sarà così come ha detto. Ovviamente se lui ha bisogno di me io gioco, non esiste che io dica di no. Questo anche se dovessi stare male o essere stanco: se hanno bisogno di me, io gioco sempre. L'allenatore giustamente vuole i migliori undici ogni partita perché senza risultati rischia il posto».
E quindi?
«Spero che sapremo trovare un equilibrio. Abbiamo tanti buoni attaccanti, questa è la forza principale del Milan. E poi abbiamo anche Thiago Silva, che per me è il miglior difensore del mondo».
Come giudica il suo attuale stato di forma?
«Ho giocato la Supercoppa a Pechino e là è andata molto bene. Mi sento a posto, ci siamo allenati bene con il Milan in estate ed è stato un lavoro duro. Ora come ora l'infortunio mi frena un po', ma non credo ci saranno problemi».
Non vorrà mica dire che l'infortunio sta mettendo in pericolo il suo rapporto con il pallone, vero?
«No, su questo non vi dovete preoccupare (sorride, ndr)».
Il fiato come va? Venerdì ce la farà a giocare una partita ad alta velocità?
«Forse sotto questo aspetto sarà un po' dura, purtroppo è sempre stato un mio piccolo problema. Se uno pesa 100 chili ci vuole tanta forza per portarseli in giro. Ma mi sento bene, bene davvero».
Come mai tutti questi chili?
«Ma... muscoli. No, in realtà sto ancora crescendo (ride, ndr). Comunque non devo pensare a mettermi in dieta perché quando al Milan ci hanno controllato la percentuale di massa grassa ero quello che ne aveva meno di tutti».
Che cosa pensa dello sciopero in Serie A?
«È stato difficile concentrarsi. Il giorno prima della partita con il Cagliari un momento ci dicevano che avremmo giocato e quello dopo invece no. Un bel casino. È stato un peccato perché vogliamo giocare a pallone. Ma finché non ci si mette d'accordo penso sia giusto questo che stiamo facendo».
Lei ha segnato due volte contro l'Ungheria a Budapest, nel 2005 e nel 2009, facendo vincere la Svezia. Che ricordi ha?
«La prima volta ho segnato da un angolatura praticamente inesistente. La maggior parte degli spettatori non ha neanche capito che la palla fosse entrata. Nella seconda partita il gol è stato meno bello, ma è stato decisivo. Spero di riuscire a ripetermi».
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