CORSPORT (F. PATANIA) - L’Inter vira su Palacio, l’Arsenal non esce allo scoperto, Zarate dice no un’altra volta al Genoa. Meglio non sbilanciarsi, alle ultime ore di trattative potrebbe ancora succedere di tutto, ma la giornata di ieri ha consegnato due certezze.Zarate è più vicino alla Lazio e difficilmente si muoverà, ma il pressing di Preziosi (e Lotito) non è finito e ha ripreso corpo, nonostante l’assalto del Genoa in serata anche ad altri attaccanti (Gilardino e Maxi Lopez).
Creare il deserto intorno all’argentino e convincerlo ad accettare il trasferimento a Marassi, a meno che non decida di riconciliarsi con Reja, dimostrando sul campo di essere recuperato totalmente alla causa della Lazio. Questo era lo scenario preciso che circondava ieri pomeriggio Maurito, avvilito per la situazione, consapevole delle difficoltà trovate a reperire l’offerta giusta per Lotito. L’estate da separato in casa, a meno di clamorosi colpi di scena, sta terminando. E da domani ci sarà da reimpostare un rapporto e un futuro, almeno per sei mesi, in casa Lazio.
TELEFONATA -Ore 15, Hotel Parco dei Principi a Roma. Mauro si è allenato da solo a Formello, ha lavorato anche lunedì, non è andato in vacanza, intensificando sul campo la preparazione per rispondere alle accuse di Reja, che ha denunciato in pubblico i suoi chili in sovrappeso. Mauro telefona al fratello Sergio e lo avverte. Tare lo ha appena richiamato:«Se vuoi c’è il Genoa, ti va di andare? »questo il senso del discorso fatto al numero 10. Il Raton prende tempo:« Ci sentiamo più tardi »gli risponde. E’ perplesso. Mauro ha già detto no al Genoa. Lascerebbe la Lazio solo per un top-club, non vedeil miglioramento e forse dovrebbe rinunciare anche ad una parte dell’ingaggio. I vantaggi prospettati dalla Lazio sarebbero altri: rilanciarsi con il Genoa per trovare una grande squadra la prossima estate. Zarate messo in un angolo, contrario all’ipotesi, ma anche consapevole che altrimenti dovrebbe vedersela di nuovo con Reja. E questa è un altro pezzo di verità: Maurito non ha più voglia di lavorare con il friulano, che pure gli darebbe una nuova opportunità e lo farebbe giocare se tornasse ai suoi ( veri) livelli. Assalto Genoa immaginando appena la formula studiata da Preziosi e Lotito, forse una soluzione ponte buona per risolvere il caso nell’immediato e limitarei danni.
INTER -Preziosi, guarda caso, ancora protagonista indiretto, perché Moratti ieri sera sembrava vicinissimo a chiudere l’acquisto di Palacio. Lotito, nei giorni scorsi, aveva detto no all’Inter per il prestito con diritto di riscatto fissato a 20 milioni. Motivi di bilancio sconsigliavano l’idea di operazione, portata alla Lazio dall’avvocato Giuseppe Bozzo, procuratore dell’argentino. Una strada poteva essere quella del prestito altamente oneroso, sui 4 o 5 milioni. Ma l’Inter sino a ieri sera non aveva cavalcato questo tipo di ipotesi e neppure l’idea di acquistare Zarate con pagamento biennale o triennale. Quindi niente da fare e pessimismo sul fronte nerazzurro. Altra teoria con una base di fondamento: Lotito non cederebbe mai Zarate all’Inter con il timore di vederselo riesplodere a suon di gol nel campionato italiano. Al Genoa sì, perché sono amici e in classifica non spaventano. A Moratti no, perché in un passato non troppo remoto ha preso Pandev e Faraoni a parametro zero. Sgarbi mai ripagati. E che oggi, se l’Inter tornasse alla carica, verrebbero aggiunti da Lotito al conto già salatissimo per Zarate.
ARSENAL -Sullo sfondo non restano che gli inglesi, gli stessi che hanno seguito spesso Zarate e che erano tornati a farsi sentire intorno a Ferragosto. Wenger e i suoi collaboratori, però, ieri non si erano ancora appalesati. Nessuna offerta ufficiale. Eppure i Gunners avrebbero tanto da spendere dopo la cessione di Nasri al City. Chissà che non si sblocchi qualcosa oggi, tenendo conto di un aspetto non fondamentale ma importante. Se in Italia il mercato si chiude alle 19, in Inghilterra lo stop ai trasferimenti ( in entrata) verrà dato alle 24. Tevez, tanto per fare un esempio, potrebbe sperare nell’Inter sino alle 7 di pomeriggio. Difficilmente il Manchester City penserà a Zarate. Ma l’Arsenal o il Liverpool, che lunedì ha fatto un sondaggio, entro mezzanotte potrebbero ancora convincere Lotito.
Creare il deserto intorno all’argentino e convincerlo ad accettare il trasferimento a Marassi, a meno che non decida di riconciliarsi con Reja, dimostrando sul campo di essere recuperato totalmente alla causa della Lazio. Questo era lo scenario preciso che circondava ieri pomeriggio Maurito, avvilito per la situazione, consapevole delle difficoltà trovate a reperire l’offerta giusta per Lotito. L’estate da separato in casa, a meno di clamorosi colpi di scena, sta terminando. E da domani ci sarà da reimpostare un rapporto e un futuro, almeno per sei mesi, in casa Lazio.
TELEFONATA -Ore 15, Hotel Parco dei Principi a Roma. Mauro si è allenato da solo a Formello, ha lavorato anche lunedì, non è andato in vacanza, intensificando sul campo la preparazione per rispondere alle accuse di Reja, che ha denunciato in pubblico i suoi chili in sovrappeso. Mauro telefona al fratello Sergio e lo avverte. Tare lo ha appena richiamato:«Se vuoi c’è il Genoa, ti va di andare? »questo il senso del discorso fatto al numero 10. Il Raton prende tempo:« Ci sentiamo più tardi »gli risponde. E’ perplesso. Mauro ha già detto no al Genoa. Lascerebbe la Lazio solo per un top-club, non vedeil miglioramento e forse dovrebbe rinunciare anche ad una parte dell’ingaggio. I vantaggi prospettati dalla Lazio sarebbero altri: rilanciarsi con il Genoa per trovare una grande squadra la prossima estate. Zarate messo in un angolo, contrario all’ipotesi, ma anche consapevole che altrimenti dovrebbe vedersela di nuovo con Reja. E questa è un altro pezzo di verità: Maurito non ha più voglia di lavorare con il friulano, che pure gli darebbe una nuova opportunità e lo farebbe giocare se tornasse ai suoi ( veri) livelli. Assalto Genoa immaginando appena la formula studiata da Preziosi e Lotito, forse una soluzione ponte buona per risolvere il caso nell’immediato e limitarei danni.
INTER -Preziosi, guarda caso, ancora protagonista indiretto, perché Moratti ieri sera sembrava vicinissimo a chiudere l’acquisto di Palacio. Lotito, nei giorni scorsi, aveva detto no all’Inter per il prestito con diritto di riscatto fissato a 20 milioni. Motivi di bilancio sconsigliavano l’idea di operazione, portata alla Lazio dall’avvocato Giuseppe Bozzo, procuratore dell’argentino. Una strada poteva essere quella del prestito altamente oneroso, sui 4 o 5 milioni. Ma l’Inter sino a ieri sera non aveva cavalcato questo tipo di ipotesi e neppure l’idea di acquistare Zarate con pagamento biennale o triennale. Quindi niente da fare e pessimismo sul fronte nerazzurro. Altra teoria con una base di fondamento: Lotito non cederebbe mai Zarate all’Inter con il timore di vederselo riesplodere a suon di gol nel campionato italiano. Al Genoa sì, perché sono amici e in classifica non spaventano. A Moratti no, perché in un passato non troppo remoto ha preso Pandev e Faraoni a parametro zero. Sgarbi mai ripagati. E che oggi, se l’Inter tornasse alla carica, verrebbero aggiunti da Lotito al conto già salatissimo per Zarate.
ARSENAL -Sullo sfondo non restano che gli inglesi, gli stessi che hanno seguito spesso Zarate e che erano tornati a farsi sentire intorno a Ferragosto. Wenger e i suoi collaboratori, però, ieri non si erano ancora appalesati. Nessuna offerta ufficiale. Eppure i Gunners avrebbero tanto da spendere dopo la cessione di Nasri al City. Chissà che non si sblocchi qualcosa oggi, tenendo conto di un aspetto non fondamentale ma importante. Se in Italia il mercato si chiude alle 19, in Inghilterra lo stop ai trasferimenti ( in entrata) verrà dato alle 24. Tevez, tanto per fare un esempio, potrebbe sperare nell’Inter sino alle 7 di pomeriggio. Difficilmente il Manchester City penserà a Zarate. Ma l’Arsenal o il Liverpool, che lunedì ha fatto un sondaggio, entro mezzanotte potrebbero ancora convincere Lotito.
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