
Soprattutto dopo l’incontro che c’era stato alle 9,30 tra Albano Guaraldi, Roberto Zanzi e lo stesso Pioli. Sì, perché a quel punto mancava solo che il Bologna e il Palermo raggiungessero un accordo sul contratto biennale che Pioli aveva ancora in essere con la società siciliana. Se poteva esserci il rischio che Maurizio Zamparini si mettesse di traverso, ostacolando di conseguenza l’arrivo di Pioli a Bologna? No, e non solo perché al Palermo conveniva che Pioli si sistemasse, potendo risparmiare i soldi dell’ingaggio: Zamparini gli aveva detto che l’esonero era stato anticipato proprio per consentirgli eventualmente di trovare un’altra squadra e di non dover restare fermo almeno per una stagione. E così è stato: all’atto pratico Zanzi e Sean Sogliano hanno raggiunto subito un accordo, anche se quelli del Palermo hanno fatto sapere al Bologna che non avrebbero contribuito al pagamento dell’ingaggio.
STIPENDIO RIDOTTO - Morale: ci ha pensato lo stesso Pioli ad abbassare i numeri che aveva sottoscritto nel mese di luglio con Zamparini, avendo capito quelle che erano le necessità economiche del Bologna e non volendo perdere per niente al mondo l’opportunità che gli stavano dando Guaraldi e Zanzi. Pioli ha passato tutto il pomeriggio a Casteldebole, dove è stato raggiunto attorno alle 16 dai suoi 4 collaboratori. Precisamente dal suo braccio destro Giacomo Murelli, anche lui ex rossoblù, poi dal suo collaboratore tecnico Davide Lucarelli, dal preparatore atletico Matteo Osti e dal preparatore dei portieri Graziano Vinti. Dopo aver messo il nero su bianco, tutto lo staff di Pioli ha cominciato a buttare giù con il direttore generale rossoblù Zanzi il programma di lavoro: questa mattina il tecnico di Parma sarà presentato alla stampa e nel pomeriggio guiderà il primo allenamento della squadra. E’ vero, dopo aver resistito a tante tempeste sotto forma di cambi di allenatore, Franco Paleari non sarà più il preparatore dei portieri, ma il Bologna lo manterrà nei ranghi e studierà per lui un altro ruolo, stimandolo da morire e di conseguenza non volendo perderlo.
LA LUNGA NOTTE - La notte di lunedì per Roberto Zanzi è stata infinita, anche perché dopo gli attimi di smarrimento figli del ripensamento di Davide Ballardini ecco che il diggì delBologna ha quasi da subito cominciato a pensare a un’altra soluzione. Quella legata appunto a Pioli, che in un primo momento era stata riposta in un cassetto visto che il tecnico di Parma era ancora legato contrattualmente per due anni al Palermo. Sì, Zanzi si è fatto tentare anche dalla voglia di tornare all’assalto di Luigi Del Neri, ma nonostante la Juventus fosse disposta a intervenire pesantemente per il pagamento dell’ingaggio alla fine il dg rossoblù non ha portato avanti questa sua idea, conoscendo bene Del Neri e sapendo bene cosa gli avrebbe risposto (e cioè che sarebbe stato pronto a partire da giugno, ritenendo Bologna una piazza importante per fare calcio). Un passo indietro: per quale motivo Ballardini ci avrebbe ripensato, dopo che aveva già raggiunto un accordo anche sui numeri e aveva dato la sua disponibilità a prendere il posto di Bisoli? Le campane sono tre: secondo la prima Guaraldi e Zanzi non lo avrebbero convinto sui piani della società. La seconda sarebbe legata alla durata del contratto: quelli del Bologna volevano fargli sottoscrivere un annuale e un secondo anno solo in caso di salvezza, mentre Ballardini pretendeva un biennale. Infine la terza: alle spalle di Ballardini ci sarebbe un’altra società. Forse il Cesena? Forse il Parma? Forse la Fiorentina?
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