
Lo sfogo della scorsa settimana nel ritiro della Nazionale svedese, che aveva accarezzato in alcuni passaggi personali i confini della depressione, sembra sia stato innescato da un corteggiamento assiduo del suo allenatore preferito, Josè Mourinho. Una manovra che è stata paventata sia dai media svedesi che da quelli spagnoli proprio all’indomani della confessione-choc.
KILLER -Ibrahimovic aveva anche dichiarato, in un’intervista nello scorso febbraio, che«per Mourinho avrei ucciso, per le motivazioni che mi ha dato, per come mi ha stimolato. Se non hai qualcuno che ti motiva, non sei portato a lottare ed è per questo che esistono gli allenatori». Il tecnico e Ibra si sono incrociati una sola volta nelle loro rispettive carriere (stagione 2008-2009) vincendo con l’Inter scudetto e Supercoppa italiana. L’attaccante realizzò il suo migliore score di gol: 29 (25 in campionato, 3 in Coppa Italia, 1 in Champions). Mourinho, a dire il vero, ha provato ad... abbordare Ibra già nella scorsa estate per proporlo come anti- Barça nella Liga, dopo essere rimasto quasi a bocca asciutta (ha vinto solo la Coppa del Re) al suo esordio da madridista. Una corte giustificata, ovviamente, dai 9 titoli nazionali conquistati da Ibra, in soli 10 campionati, con Ajax (2), Juventus (2), Inter (3), Barcellona (1) e Milan (1).
DUBBI -Nulla potrà fermare Ibra se e quando vorrà andare via dal Milan. L’attuale contratto (in scadenza il 30 giugno 2014) prevede l’ingaggio di un milione di euro al mese e ilMilan deve ancora pagare due rate (da 8 milioni di euro ciascuna) al Barcellona per il suo acquisto avvenuto nell’estate 2010. Il club di via Turati potrebbe anche realizzare una discreta plusvalenza. Infatti Mourinho, che anche quest’anno con il suo Real Madrid fatica a decollare nella Liga, pretende un sacrificio dal suo presidente. Ha promesso a Ibra di costruire e allestire per lui una squadra che sicuramente gli farà, finalmente, vincere la Champions League. Un obiettivo che, invece, non sembra ancora alla portata del Milan di Allegri.
AVVISO -Eppure Ibrahimovic aveva lanciato un messaggio preciso al Milan proprio all’indomani dell’eliminazione dalla Champions League, avvenuto negli ottavi di finale contro il Tottenham.«Sono tranquillo, il Milan mi ha promesso che una squadra per vincere in Europa»aveva detto rasserenato nonostante l’ennesima eliminazione dall’unico trofeo che ancora manca dalla sua bacheca personale. Inoltre si dice che i rapporti fra il suo procuratore Raiola e lo stesso Galliani non siano idilliaci come qualche tempo fa. Un ulteriore segnale di malessere, di disagio che prelude, anche se la stagione è appena iniziata, a una situazione delicata.
SPIEGAZIONE -Dopo una lunga e ruvida trattativa con il ct della Svezia, Hamren, il plenipotenziario rossonero ha ottenuto il rientro anticipato di Ibrahimovic (l’appuntamento è previsto domani alle ore 15 a Milanello) in quanto, squalificato, è superflua la sua presenza in Svezia in occasione della sfida blasonata di martedì contro l’Olanda. Galliani non mancherà, ovviamente, di incontrare Ibrahimovic al suo rientro a Milano. Lungi dal voler attaccare le scarpette al chiodo, Ibra sogna Mourinho (ricambiato dal suo tecnico preferito) con Manchester City e Anzhi (il club russo che ha ingaggiato Eto’o) sempre in agguato. Il Milan, se così fosse, potrebbe restare solo a guardare e a incassare...
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