CORSPORT (R. CESARANO) - Buona parte del pubblico del San Paolo applaude ugualmente. Perdona il primo scivolone interno della stagione. E apprezza l’ardore con cui la squadra perviene al pareggio e cerca di salvare il risultato. Il Napoli non perdeva in casa dal 17 aprile, vittoria dell’Udinese per 2 a 1. Stesso risultato dell’ottimo Parma.
Organizzato, volitivo, tenace. Anche dopo l’uno a uno di Mascara ha cercato ed ottenuto la prima vittoria esterna della stagione con Modesto, un ex allievo di Mazzarri.
ORGANIZZAZIONE E CORSA - Il Parma modellato da Colomba fa intuire subito che tipo di gara intende impostare. Per certi versi prova ad imitare l’avversario: organizzazione tattica e corsa, queste le armi degli emiliani. Armi che creano più di un problema ai « titolarissimi » di Mazzarri. IlNapoli, impreciso negli appoggi e precario nella rifinitura, non riesce a trovare sbocchi. Né sugli esterni, né per vie centrali. A destra, Zaccardo e Biabiany formano una catena intelligente ed efficace. Solo in finale di tempo, Dossena riesce a trovare spazio e tempo per il cross; a sinistra, invece, Gobbi e Modesto bloccano ogni allungo di Maggio. E quando Lavezzi prova ad affondare, da un lato come sull’altro, trova puntualmente il raddoppio di marcatura, se non addirittura una piccola gabbia. Restano Hamsik e Cavani. Ma faticano ad entrare in partita, a trovare la posizione, lo spunto degno di nota. Così il Parma che si lascia apprezzare per l’interpretazione della fase passiva comincia a farsi notare anche dalle parti di De Sanctis.
Si nota ad occhio nudo quanto il Parma abbia potuto lavorare con tutti gli uomini disponibili durante la sosta e curato certi dettagli tattici (Jadid alle costole di Inler e Morrone sulle tracce di Gargano).
NAPOLI POCO LUCIDO - Il Napoli, invece, pecca di lucidità soprattutto nei reduci dagli impegni con le nazionali. Solo Inler si eleva rispetto ai compagni per determinazione ed idee. E Lavezzi che invece si era allenato a Castelvolturno. Gli altri invece vanno a singhiozzo. Non riescono ad offrire il solito apporto al collettivo. E la manovra del Napoli, almeno nel primo tempo, finisce in un imbuto. A poco servono le strigliate di Mazzarri. Il Napoli prova ad accelerare sul finale ma arriva al tiro poco e male: una bordata di Inler dalla distanza, un palla malgovernata da Maggio ad un passo da Mirante, ancora un’incursione dell’esterno della nazionale. Poco per un Napoli abituato a scorrazzare nella metà campo avversaria.
COLPO GOBBI - Ad inizio di ripresa, gli azzurri danno l’impressione di voler dare una svolta alla gara. Entrano in campo con maggiore determinazione. Al 3' Hamsik sfiora la segnatura con una fucilata dai venti metri. Ma il Parma non demorde. Si difende con ordine e si distende a fisarmonica. All’11', gli emiliani passano in vantaggio: preziosismo di Floccari nell’area del Napoli, tacco ed inserimento puntuale di Gobbi che trafigge De Sanctis con un diagonale chirurgico.
LA SCOSSA - Per scuotere il Napoli dallo svantaggio ci pensa Mazzarri. Ridisegna quasi subito l’assetto tattico. Chiaro il tentativo di ribaltare la situazione: dentro Mascara per Aronica, Hamsik si sposta a centrocampo, Maggio e Dossena arretrano sulla linea di difesa. E’ un Napoli disposto con il 3-4-3. Ma Colomba non resta a guardare: fuori Biabiany per Valiani, più tattico rispetto al compagno.
AZIONE CAPOLAVORO - Ma ai padroni di casa basta un acuto per rimettere in sesto il risultato: Gargano fa tutto lui a centrocampo, conquista palla e la smista a Lavezzi. Tacco smarcante dell’argentino e Mascara si trovare al punto giusto per trafiggere Mirante. S’accende anche il pubblico del San Paolo. Pur sbilanciato, il Napoli prova ad afferrare i tre punti che lo proietterebbero in vetta alla classifica. Ma il Parma non molla ed al 38' su una felice incursione sulla destra di Giovinco ecco il tap in di Modesto per il raddoppio emiliano. Risponde il Napoli ma con meno fortuna: tiro di Hamsik, respinta di Mirante e Cavani centra il palo. Non era serata, s’era capito.
Organizzato, volitivo, tenace. Anche dopo l’uno a uno di Mascara ha cercato ed ottenuto la prima vittoria esterna della stagione con Modesto, un ex allievo di Mazzarri.
ORGANIZZAZIONE E CORSA - Il Parma modellato da Colomba fa intuire subito che tipo di gara intende impostare. Per certi versi prova ad imitare l’avversario: organizzazione tattica e corsa, queste le armi degli emiliani. Armi che creano più di un problema ai « titolarissimi » di Mazzarri. IlNapoli, impreciso negli appoggi e precario nella rifinitura, non riesce a trovare sbocchi. Né sugli esterni, né per vie centrali. A destra, Zaccardo e Biabiany formano una catena intelligente ed efficace. Solo in finale di tempo, Dossena riesce a trovare spazio e tempo per il cross; a sinistra, invece, Gobbi e Modesto bloccano ogni allungo di Maggio. E quando Lavezzi prova ad affondare, da un lato come sull’altro, trova puntualmente il raddoppio di marcatura, se non addirittura una piccola gabbia. Restano Hamsik e Cavani. Ma faticano ad entrare in partita, a trovare la posizione, lo spunto degno di nota. Così il Parma che si lascia apprezzare per l’interpretazione della fase passiva comincia a farsi notare anche dalle parti di De Sanctis.
Si nota ad occhio nudo quanto il Parma abbia potuto lavorare con tutti gli uomini disponibili durante la sosta e curato certi dettagli tattici (Jadid alle costole di Inler e Morrone sulle tracce di Gargano).
NAPOLI POCO LUCIDO - Il Napoli, invece, pecca di lucidità soprattutto nei reduci dagli impegni con le nazionali. Solo Inler si eleva rispetto ai compagni per determinazione ed idee. E Lavezzi che invece si era allenato a Castelvolturno. Gli altri invece vanno a singhiozzo. Non riescono ad offrire il solito apporto al collettivo. E la manovra del Napoli, almeno nel primo tempo, finisce in un imbuto. A poco servono le strigliate di Mazzarri. Il Napoli prova ad accelerare sul finale ma arriva al tiro poco e male: una bordata di Inler dalla distanza, un palla malgovernata da Maggio ad un passo da Mirante, ancora un’incursione dell’esterno della nazionale. Poco per un Napoli abituato a scorrazzare nella metà campo avversaria.
COLPO GOBBI - Ad inizio di ripresa, gli azzurri danno l’impressione di voler dare una svolta alla gara. Entrano in campo con maggiore determinazione. Al 3' Hamsik sfiora la segnatura con una fucilata dai venti metri. Ma il Parma non demorde. Si difende con ordine e si distende a fisarmonica. All’11', gli emiliani passano in vantaggio: preziosismo di Floccari nell’area del Napoli, tacco ed inserimento puntuale di Gobbi che trafigge De Sanctis con un diagonale chirurgico.
LA SCOSSA - Per scuotere il Napoli dallo svantaggio ci pensa Mazzarri. Ridisegna quasi subito l’assetto tattico. Chiaro il tentativo di ribaltare la situazione: dentro Mascara per Aronica, Hamsik si sposta a centrocampo, Maggio e Dossena arretrano sulla linea di difesa. E’ un Napoli disposto con il 3-4-3. Ma Colomba non resta a guardare: fuori Biabiany per Valiani, più tattico rispetto al compagno.
AZIONE CAPOLAVORO - Ma ai padroni di casa basta un acuto per rimettere in sesto il risultato: Gargano fa tutto lui a centrocampo, conquista palla e la smista a Lavezzi. Tacco smarcante dell’argentino e Mascara si trovare al punto giusto per trafiggere Mirante. S’accende anche il pubblico del San Paolo. Pur sbilanciato, il Napoli prova ad afferrare i tre punti che lo proietterebbero in vetta alla classifica. Ma il Parma non molla ed al 38' su una felice incursione sulla destra di Giovinco ecco il tap in di Modesto per il raddoppio emiliano. Risponde il Napoli ma con meno fortuna: tiro di Hamsik, respinta di Mirante e Cavani centra il palo. Non era serata, s’era capito.
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