domenica 16 ottobre 2011

Gobbi-Modesto, Napoli ko


CORSPORT (R. CESARANO) - Buona parte del pubblico del San Paolo ap­plaude ugualmente. Perdo­na il primo scivolone inter­no della stagione. E apprez­za l’ardore con cui la squa­dra perviene al pareggio e cerca di salvare il risultato. Il Napoli non perdeva in ca­sa dal 17 aprile, vittoria del­l’Udinese per 2 a 1. Stesso risultato dell’ottimo Parma.
Organizzato, volitivo, tena­ce. Anche dopo l’uno a uno di Mascara ha cercato ed ot­tenuto la prima vittoria esterna della stagione con Modesto, un ex allievo di Mazzarri.

ORGANIZZAZIONE E CORSA - Il Parma modellato da Colom­ba fa intuire subito che tipo di gara intende impostare. Per certi versi prova ad imi­tare l’avversario: organizza­zione tattica e corsa, queste le armi degli emiliani. Armi che creano più di un proble­ma ai « titolarissimi » di Mazzarri. IlNapoli, impre­ciso negli appoggi e preca­rio nella rifinitura, non rie­sce a trovare sbocchi. Né sugli esterni, né per vie cen­trali. A destra, Zaccardo e Biabiany formano una cate­na intelligente ed efficace. Solo in finale di tempo, Dos­sena riesce a trovare spazio e tempo per il cross; a sini­stra, invece, Gobbi e Mode­sto bloccano ogni allungo di Maggio. E quando Lavezzi prova ad affondare, da un lato come sull’altro, trova puntualmente il raddoppio di marcatura, se non addi­rittura una piccola gabbia. Restano Hamsik e Cavani. Ma faticano ad entrare in partita, a trovare la posizio­ne, lo spunto degno di nota. Così il Parma che si lascia apprezzare per l’interpreta­zione della fase passiva co­mincia a farsi notare anche dalle parti di De Sanctis.
Si nota ad occhio nudo quanto il Parma abbia potu­to lavorare con tutti gli uo­mini disponibili durante la sosta e curato certi dettagli tattici (Jadid alle costole di Inler e Morrone sulle tracce di Gargano).

NAPOLI POCO LUCIDO - Il Na­poli, invece, pecca di lucidi­tà soprattutto nei reduci da­gli impegni con le nazionali. Solo Inler si eleva rispetto ai compagni per determina­zione ed idee. E Lavezzi che invece si era allenato a Ca­stelvolturno. Gli altri inve­ce vanno a singhiozzo. Non riescono ad offrire il solito apporto al collettivo. E la manovra del Napoli, alme­no nel primo tempo, finisce in un imbuto. A poco servo­no le strigliate di Mazzarri. Il Napoli prova ad accelera­re sul finale ma arriva al ti­ro poco e male: una bordata di Inler dalla distanza, un palla malgovernata da Mag­gio ad un passo da Mirante, ancora un’incursione del­l’esterno della nazionale. Poco per un Napoli abituato a scorrazzare nella metà campo avversaria.

COLPO GOBBI - Ad inizio di ri­presa, gli azzurri danno l’impressione di voler dare una svolta alla gara. Entra­no in campo con maggiore determinazione. Al 3' Ham­sik sfiora la segnatura con una fucilata dai venti metri. Ma il Parma non demorde. Si difende con ordine e si di­stende a fisarmonica. All’11', gli emiliani passano in vantaggio: preziosismo di Floccari nell’area del Napo­li, tacco ed inserimento puntuale di Gobbi che tra­figge De Sanctis con un dia­gonale chirurgico.

LA SCOSSA - Per scuotere il Napoli dallo svantaggio ci pensa Mazzarri. Ridisegna quasi subito l’assetto tattico. Chiaro il tentativo di ribal­tare la situazione: dentro Mascara per Aronica, Ham­sik si sposta a centrocampo, Maggio e Dossena arretra­no sulla linea di difesa. E’ un Napoli disposto con il 3-4-3. Ma Colomba non resta a guardare: fuori Biabiany per Valiani, più tattico ri­spetto al compagno.

AZIONE CAPOLAVORO - Ma ai padroni di casa basta un acuto per rimettere in sesto il risultato: Gargano fa tutto lui a centrocampo, conqui­sta palla e la smista a Lavez­zi. Tacco smarcante dell’ar­gentino e Mascara si trova­re al punto giusto per trafig­gere Mirante. S’accende an­che il pubblico del San Pao­lo. Pur sbilanciato, il Napoli prova ad afferrare i tre pun­ti che lo proietterebbero in vetta alla classifica. Ma il Parma non molla ed al 38' su una felice incursione sul­la destra di Giovinco ecco il tap in di Modesto per il rad­doppio emiliano. Risponde il Napoli ma con meno for­tuna: tiro di Hamsik, re­spinta di Mirante e Cavani centra il palo. Non era sera­ta, s’era capito.

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