GASPORT (M- PASOTTO) - Chissà se uno ha preso dall'altro, oppure sono entrambi davvero così di natura. Potrebbe essere uno dei tanti buoni motivi per cui si sono piaciuti subito. Adriano Galliani in questi giorni sta usando la stessa filosofia diMassimiliano Allegri:
calma e pazienza. L'anno scorso nei momenti caldi funzionò (e il primo capitò subito, con cinque punti raccolti in quattro partite): il tecnico ha sempre protetto la squadra dalle critiche, predicando tranquillità ma soprattutto trasmettendola. Chi gli sta vicino racconta di un atteggiamento sorprendentemente sereno quando le cose non funzionano.
Imperturbabile Evidentemente l'effetto-tisana funziona anche col suo amministratore delegato che — almeno a sentire le sue parole e a osservarne l'espressione — non ha alcuna intenzione di lanciare allarmi. Probabilmente è preoccupato il giusto, nel senso che il gioco — più della classifica — solleva molti punti interrogativi, ma altrettanto probabilmente l'a.d. rossonero attende di riavere tutta la rosa a disposizione prima di emettere sentenze drastiche. Non sono riusciti a scalfire la sua imperturbabilità nemmeno i malesseri di Ibrahimovic. Galliani non ha paura di essere abbandonato dal colpo di mercato con cui illuminò la scorsa estate rossonera. L'ha sentito al telefono, si è rincuorato e ciò gli è bastato per lanciare i propositi di rimonta ai quali si unisce la riconquista della credibilità che, se non è smarrita, è comunque offuscata.
Galliani, come si esce da un momento del genere?
«Scusi ma di quale momento sta parlando? Sento ripetere continuamente dagli organi di informazione che il Milan starebbe attraversando un periodo brutto, pieno di difficoltà. Lo state dicendo voi, non noi. Eppure, se non sbaglio, a inizio stagione ci davate tutti per favoriti».
Appunto. In questo momento i conti non tornano in questa prospettiva.
«Allora lo ripeto ancora: questo è un momento bellissimo, perché siamo campioni d'Italia in carica e due mesi fa abbiamo conquistato la Supercoppa di Lega. Abbiamo vinto tanto e continueremo a vincere. Dunque dove sta il problema?».
Magari in qualche punto mancante rispetto al dovuto?
«Non si può misurare sempre tutto in base all'ultima partita. Se dovessimo fare così anche noi, i contratti con gli sponsor li dovremmo rinnovare settimana per settimana... (ride, ndr). Insomma, abbiamo perso due partite di campionato, ma mi sembrano inconvenienti che fanno parte di una stagione. Piuttosto, in Champions abbiamo quattro punti in due gare e la Uefa in classifica ci ha messo anche prima del Barcellona. Ecco perché non è corretto parlare di brutto momento. Quelli li vive chi non vince nulla».
Massima serenità, allora. Come il suo allenatore.
«Noi i tecnici schizofrenici non li prendiamo. Preferiamo metterci in casa allenatori che la pensano come noi, ed è il caso di Allegri. Altrimenti non avremmo vinto 28 trofei sotto la gestione Berlusconi».
calma e pazienza. L'anno scorso nei momenti caldi funzionò (e il primo capitò subito, con cinque punti raccolti in quattro partite): il tecnico ha sempre protetto la squadra dalle critiche, predicando tranquillità ma soprattutto trasmettendola. Chi gli sta vicino racconta di un atteggiamento sorprendentemente sereno quando le cose non funzionano.
Imperturbabile Evidentemente l'effetto-tisana funziona anche col suo amministratore delegato che — almeno a sentire le sue parole e a osservarne l'espressione — non ha alcuna intenzione di lanciare allarmi. Probabilmente è preoccupato il giusto, nel senso che il gioco — più della classifica — solleva molti punti interrogativi, ma altrettanto probabilmente l'a.d. rossonero attende di riavere tutta la rosa a disposizione prima di emettere sentenze drastiche. Non sono riusciti a scalfire la sua imperturbabilità nemmeno i malesseri di Ibrahimovic. Galliani non ha paura di essere abbandonato dal colpo di mercato con cui illuminò la scorsa estate rossonera. L'ha sentito al telefono, si è rincuorato e ciò gli è bastato per lanciare i propositi di rimonta ai quali si unisce la riconquista della credibilità che, se non è smarrita, è comunque offuscata.
Galliani, come si esce da un momento del genere?
«Scusi ma di quale momento sta parlando? Sento ripetere continuamente dagli organi di informazione che il Milan starebbe attraversando un periodo brutto, pieno di difficoltà. Lo state dicendo voi, non noi. Eppure, se non sbaglio, a inizio stagione ci davate tutti per favoriti».
Appunto. In questo momento i conti non tornano in questa prospettiva.
«Allora lo ripeto ancora: questo è un momento bellissimo, perché siamo campioni d'Italia in carica e due mesi fa abbiamo conquistato la Supercoppa di Lega. Abbiamo vinto tanto e continueremo a vincere. Dunque dove sta il problema?».
Magari in qualche punto mancante rispetto al dovuto?
«Non si può misurare sempre tutto in base all'ultima partita. Se dovessimo fare così anche noi, i contratti con gli sponsor li dovremmo rinnovare settimana per settimana... (ride, ndr). Insomma, abbiamo perso due partite di campionato, ma mi sembrano inconvenienti che fanno parte di una stagione. Piuttosto, in Champions abbiamo quattro punti in due gare e la Uefa in classifica ci ha messo anche prima del Barcellona. Ecco perché non è corretto parlare di brutto momento. Quelli li vive chi non vince nulla».
Massima serenità, allora. Come il suo allenatore.
«Noi i tecnici schizofrenici non li prendiamo. Preferiamo metterci in casa allenatori che la pensano come noi, ed è il caso di Allegri. Altrimenti non avremmo vinto 28 trofei sotto la gestione Berlusconi».
1 commenti:
Salve! Complimenti per il blog, davvero ben fatto! Tante notizie e molto aggiornato soprattutto! Ho appena creato un blog sul calcio, il cui indirizzo è http://flaviomorrone.blogspot.com/. Mi farebbe piacere se mi passassi a trovare!
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