
Lei ha definito spesso Sir Alex Ferguson come un secondo padre. E José Mourinho, cosa rappresenta?
«Primo, un amico. Secondo, il mio allenatore. Terzo, una persona con la quale sono veramente felice di lavorare. Sono contento di far parte del suo mondo. Al momento è il miglior allenatore del mondo, insieme stiamo benissimo e voglio vincere con lui».
E col Barcellona, come la mettiamo?
«É una delle squadre migliori del mondo e giocare contro di loro è sempre complicato. Per farlo dobbiamo essere al cento per cento. Io però sento che il Real quest'anno è più competitivo, più maturo, con più esperienza dello scorso anno. Per queste ragioni credo che questa sarà l'anno del Real Madrid».
Obiettivi, personali e di squadra?
«Io voglio superarmi. Ogni anno comincio con lo stesso pensiero. So che non sarà facile far meglio della scorsa stagione (quella dei 53 gol col Madrid, 40 in Liga, ndr) però io non mi pongo limiti. Per il Madrid gli obiettivi sono Champions League e Liga».
Una Liga per due, visto l'inizio.
«Non credo. La Liga è altamente competitiva, come la Premier League. Questi sono i due migliori campionati del mondo. Ma da noi non ci sono solo Real e Barcellona, altre squadre hanno chance di vittoria, penso al Valencia. E poi la prima giornata non fa testo: mi piacerebbe che continuasse tutto così, ma so che non sarà così. Perderemo delle partite, sicuro».
E la Champions League? Voi partite da Zagabria, il Barça col Milan.
«Il miglior torneo del mondo. L'obiettivo è la vittoria, sappiamo che è dura ma ci proveremo, come sempre. Della Dinamo Zagabria onestamente non so granché, a parte il fatto che hanno un giocatore portoghese. Il Milan è una grande squadra, per me sempre una delle favorite: non si vincono 7 Champions per caso. Per loro al Camp Nou contro il Barça sarà complicato, ma due cose: nel calcio non si sa mai, e per esperienza personale posso dire che battere il Milan non è mai semplice».
È complicato vivere da Cristiano Ronaldo? Non le capita di svegliarsi pensando di voler essere qualcun altro?
«Io nei miei panni mi sento comodo. È chiaro che a volte è complicato, ti svegli con la voglia di fare delle cose che fanno tutti che la popolarità t'impedisce di fare, ma in generale sono contento sia con la mia carriera che con la mia vita privata. Lo stesso vale per la pubblicità: girare film o spot mi gratifica ma viene sempre dopo il calcio. Il mio lavoro è la cosa più importante della mia vita».
0 commenti:
Posta un commento