CORSPORT (A. BARILLA') - Le geometrie di Pirlo e i gol di Vucinic, la solidità di Lichtsteiner e la spinta di Elia: è un buon mercato, quello della Juve, un intreccio di quantità - nove acquisti - e qualità -, però l'ultimo giorno lascia un sapore amaro: non si rinforza la difesa e non si svuota l'attacco.
RINVIO - Perduto Diego Lugano per dubbi tattici e tempestività del Paris SG, con Rhodolfo blindato e Alex troppo costoso, la società bianconera s'è concentrata su Bruno Alves, sino a calcolare il sacrificio di Leonardo Bonucci: martedì notte, però, al momento di concludere, lo Zenit ha presentato una proposta «oscena», così lo scambio è rimasto un bel progetto. « Non c'erano le condizioni e laJuventus lo sa bene», chiarisce Davide Torchia, agente dell'azzurro che, pur preferendo la Juve, s'era mostrato disponibile a trattare. Evidentemente il club di San Pietroburgo, o almeno parte della dirigenza, non aveva, sotto sotto, alcuna intenzione di chiudere l'affare, tuttavia non è detta l'ultima parola: le pressioni di Alves e l'interesse bianconero lasciano aperta la porta per gennaio. E lo stesso vale per Rhodolfo che il San Paolo non ha voluto cedere adesso per non indebolirsi a campionato in corso. Il centrale, insomma, arriverà in inverno, adesso si va avanti con Bonucci, Chiellini e Barzagli più Sorensen che è cresciuto in quel ruolo prima d'essere dirottato sulla fascia da Del Neri: affidabilissimi e, in una stagione senza coppe, anche numericamente sufficienti. « Abbiamo scelto di non prendere nessuno perché tra i difensori sul mercato nessuno era all'altezza della Juve -spiega Beppe Marotta al tramonto di una giornata frenetica -A quel punto abbiamo preferito rimanere con i nostri campioni ».
CONTATTI- In realtà, depennato anche Alves, all'Ataquark hotel non sono mancati altri contatti: si fosse profilata una buona opportunità, la Juve avrebbe magari valutato innesti alternativi, ma per Salvatore Bocchetti e Daniele Gastaldello non c'è stato nemmeno modo d'approfondire il prestito - la Samp era disposta solo a vendere, il Rubin pretendeva 2 milioni per il trasferimentotemporaneo - e l'idea di uno scambio tra Sorensen e Marco Andreolli è stata accarezzata giusto un momento, come forse l'ipotesi di arruolare John Heitinga, offerto, secondo indiscrezioni inglesi, dall'Everton. La Juve ha ascoltato, fiutato, meditato e deciso: meglio trattenere Sorensen, con buona pace del Palermo, e pazientare quattro mesi per rilanciare su Alvese Rhodolfo.
IMMUTATO- Oltre al reparto arretrato, rimane immutato - cosa peggiore - l'attacco: Vincenzo Iaquinta e Amauri s'inchiodano a Torino. La scelta del Campione del Mondo era chiara già da qualche giorno non casualmente aveva respinto un bel po' di corteggiatori -, quella dell'italo-brasiliano ha stupito perché, complici le difficoltà ambientali, sembrava alla fine essersi convinto a traslocare. Invece, ancora ieri, ha bocciato ogni soluzione, compresa quella dorata del Marsiglia che gli avrebbe permesso di mantenere l'ingaggio attuale (con un contributo di 3 milioni lordi della Juve) e disputare la Champions League. I francesi hanno rilanciato fino a mezzanotte (ora di scadenza del loro mercato), ma l’italobrasiliano ha rifiutato perfino un triennale ancora più ricco. Difficile, a questo punto, ipotizzare ripensamenti: certo, rimane aperto il mercato turco e il Galatasaray lo accoglierebbe a braccia aperte, ma la sensazione è che abbia deciso di svincolarsi a parametro zero tra un anno. Così, la Juve rimane con sette attaccanti - ci sono già Del Piero, Toni ( stuzzicato da Maiorca, Saragozza e Galatasaray), Quagliarella, Matri e Vucinic - e se la gestione non è un problema (Antonio Conte sulle sue scelte è stato chiaro) rimane il peso dei due ingaggi.
INVESTIMENTI- Al culmine della giornata, oltre all'annuncio di Elia (9 milioni più uno di bonus all'Amburgo, quadriennale per l'olandese che si presenta con l'augurio« di fare come Davids ») , restano così all'attivo solo due investimenti: Simon Sluga, 18 anni, portiere dell'Under 21 croata rilevato dall'Hnk Rijeka, e Yussif Raman Chisbah, centrocampista ghanese, dal Sassuolo. Ceduti in prestito, invece, al Lecce, Cristian Pasquato e Manuel Giandonato.
RINVIO - Perduto Diego Lugano per dubbi tattici e tempestività del Paris SG, con Rhodolfo blindato e Alex troppo costoso, la società bianconera s'è concentrata su Bruno Alves, sino a calcolare il sacrificio di Leonardo Bonucci: martedì notte, però, al momento di concludere, lo Zenit ha presentato una proposta «oscena», così lo scambio è rimasto un bel progetto. « Non c'erano le condizioni e laJuventus lo sa bene», chiarisce Davide Torchia, agente dell'azzurro che, pur preferendo la Juve, s'era mostrato disponibile a trattare. Evidentemente il club di San Pietroburgo, o almeno parte della dirigenza, non aveva, sotto sotto, alcuna intenzione di chiudere l'affare, tuttavia non è detta l'ultima parola: le pressioni di Alves e l'interesse bianconero lasciano aperta la porta per gennaio. E lo stesso vale per Rhodolfo che il San Paolo non ha voluto cedere adesso per non indebolirsi a campionato in corso. Il centrale, insomma, arriverà in inverno, adesso si va avanti con Bonucci, Chiellini e Barzagli più Sorensen che è cresciuto in quel ruolo prima d'essere dirottato sulla fascia da Del Neri: affidabilissimi e, in una stagione senza coppe, anche numericamente sufficienti. « Abbiamo scelto di non prendere nessuno perché tra i difensori sul mercato nessuno era all'altezza della Juve -spiega Beppe Marotta al tramonto di una giornata frenetica -A quel punto abbiamo preferito rimanere con i nostri campioni ».
CONTATTI- In realtà, depennato anche Alves, all'Ataquark hotel non sono mancati altri contatti: si fosse profilata una buona opportunità, la Juve avrebbe magari valutato innesti alternativi, ma per Salvatore Bocchetti e Daniele Gastaldello non c'è stato nemmeno modo d'approfondire il prestito - la Samp era disposta solo a vendere, il Rubin pretendeva 2 milioni per il trasferimentotemporaneo - e l'idea di uno scambio tra Sorensen e Marco Andreolli è stata accarezzata giusto un momento, come forse l'ipotesi di arruolare John Heitinga, offerto, secondo indiscrezioni inglesi, dall'Everton. La Juve ha ascoltato, fiutato, meditato e deciso: meglio trattenere Sorensen, con buona pace del Palermo, e pazientare quattro mesi per rilanciare su Alvese Rhodolfo.
IMMUTATO- Oltre al reparto arretrato, rimane immutato - cosa peggiore - l'attacco: Vincenzo Iaquinta e Amauri s'inchiodano a Torino. La scelta del Campione del Mondo era chiara già da qualche giorno non casualmente aveva respinto un bel po' di corteggiatori -, quella dell'italo-brasiliano ha stupito perché, complici le difficoltà ambientali, sembrava alla fine essersi convinto a traslocare. Invece, ancora ieri, ha bocciato ogni soluzione, compresa quella dorata del Marsiglia che gli avrebbe permesso di mantenere l'ingaggio attuale (con un contributo di 3 milioni lordi della Juve) e disputare la Champions League. I francesi hanno rilanciato fino a mezzanotte (ora di scadenza del loro mercato), ma l’italobrasiliano ha rifiutato perfino un triennale ancora più ricco. Difficile, a questo punto, ipotizzare ripensamenti: certo, rimane aperto il mercato turco e il Galatasaray lo accoglierebbe a braccia aperte, ma la sensazione è che abbia deciso di svincolarsi a parametro zero tra un anno. Così, la Juve rimane con sette attaccanti - ci sono già Del Piero, Toni ( stuzzicato da Maiorca, Saragozza e Galatasaray), Quagliarella, Matri e Vucinic - e se la gestione non è un problema (Antonio Conte sulle sue scelte è stato chiaro) rimane il peso dei due ingaggi.
INVESTIMENTI- Al culmine della giornata, oltre all'annuncio di Elia (9 milioni più uno di bonus all'Amburgo, quadriennale per l'olandese che si presenta con l'augurio« di fare come Davids ») , restano così all'attivo solo due investimenti: Simon Sluga, 18 anni, portiere dell'Under 21 croata rilevato dall'Hnk Rijeka, e Yussif Raman Chisbah, centrocampista ghanese, dal Sassuolo. Ceduti in prestito, invece, al Lecce, Cristian Pasquato e Manuel Giandonato.
0 commenti:
Posta un commento