GASPORT (M. GRAZIANO) - L'ultimo botto Juventus non arriva. Era atteso in difesa. Salta lo scambio Bonucci-Bruno Alves, di altri centrali nemmeno l'ombra. «Non c'erano, nell'immediato, opportunità all'altezza della Juventus», dice Marotta.
Lugano è stato mollato perché non lo voleva Conte, Alex non ha dato garanzie sufficienti in questo scorcio di stagione, «abbiamo quindi preferito restare con i nostri campioni: Chiellini, Bonucci, Barzagli e Sorensen danno ampio affidamento, sia qualitativamente sia numericamente. Non abbiamo le coppe...».
Rhodolfo a gennaio - L'operazione Bonucci-Alves si è arenata di fronte a offerte dello Zenit ritenute inadeguate dal difensore della Nazionale. I due club erano invece d'accordo per uno scambio alla pari. Nelle ore immediatamente successive allo stop con i russi, Marotta e Paratici hanno poi ragionato sull'opportunità di rinforzare comunque numericamente il reparto. Si sono allora vagliate le candidature di Gastaldello, Bocchetti e Andreolli, senza però trovare una soluzione soddisfacente. L'obiettivo era quello di un prestito secco. Esborso zero insomma, perché a gennaio la Juventus tornerà a trattare Bruno Alves e quasi certamente concluderà con il San Paolo l'acquisto di Rhodolfo. Il piano di rafforzamento, dietro, è rinviato solo di 4 mesi.
Il popolo di internet - Un piano di qualità, con prospettive interessanti, ma che per ora non è stato recepito positivamente, almeno dal popolo della Rete. Ieri sera, su internet, si è infatti gonfiata un'onda bianconera di delusione. Dove sono i top player? Perché non si è riusciti a vendere gli esuberi economicamente più pesanti? E' davvero migliorata questaJuve? Ecco le domande più insistenti. Le risposte che contano arriveranno naturalmente solo dal campo. Di certo, la Juventus è stata forse la società italiana più attiva sul mercato. Competere con gli sceicchi e le spagnole è oggi impossibile, ma Pirlo, Vidal e Vucinic sono top player in piena regola. Elia è vicecampione del mondo con l'Olanda. Lichtsteiner è da anni il miglior terzino destro dopo Maicon nel nostro campionato. Pazienza, Giaccherini ed Estigarribia sono infine complementi solidissimi di una rosa costruita secondo le precise indicazioni del tecnico Conte.
Amauri e Iaquinta - Insomma, un mercato che sembra meritare ampiamente la sufficienza, con un unico neo: falliti i tentativi di «liberarsi» dei pesanti contratti di Amauri e Iaquinta ora davanti sono in sette esterni esclusi. Molte le offerte rifiutate dai due attaccanti. Amauri, in particolare, nelle ultime ore ha detto no a Genoa, Palermo e Marsiglia ultima proposta, un triennale da circa 9 milioni complessivi. «Vuole giocarsi le sue carte a Torino», dice il suo agente. Il problema sarà ora di Conte. Amauri e Iaquinta sono infatti personalità tutt'altro che «timide» in spogliatoio, anche se per l'italobrasiliano resta ancora la carta Turchia, dove c'è ancora qualche giorno di mercato.
Lugano è stato mollato perché non lo voleva Conte, Alex non ha dato garanzie sufficienti in questo scorcio di stagione, «abbiamo quindi preferito restare con i nostri campioni: Chiellini, Bonucci, Barzagli e Sorensen danno ampio affidamento, sia qualitativamente sia numericamente. Non abbiamo le coppe...».
Rhodolfo a gennaio - L'operazione Bonucci-Alves si è arenata di fronte a offerte dello Zenit ritenute inadeguate dal difensore della Nazionale. I due club erano invece d'accordo per uno scambio alla pari. Nelle ore immediatamente successive allo stop con i russi, Marotta e Paratici hanno poi ragionato sull'opportunità di rinforzare comunque numericamente il reparto. Si sono allora vagliate le candidature di Gastaldello, Bocchetti e Andreolli, senza però trovare una soluzione soddisfacente. L'obiettivo era quello di un prestito secco. Esborso zero insomma, perché a gennaio la Juventus tornerà a trattare Bruno Alves e quasi certamente concluderà con il San Paolo l'acquisto di Rhodolfo. Il piano di rafforzamento, dietro, è rinviato solo di 4 mesi.
Il popolo di internet - Un piano di qualità, con prospettive interessanti, ma che per ora non è stato recepito positivamente, almeno dal popolo della Rete. Ieri sera, su internet, si è infatti gonfiata un'onda bianconera di delusione. Dove sono i top player? Perché non si è riusciti a vendere gli esuberi economicamente più pesanti? E' davvero migliorata questaJuve? Ecco le domande più insistenti. Le risposte che contano arriveranno naturalmente solo dal campo. Di certo, la Juventus è stata forse la società italiana più attiva sul mercato. Competere con gli sceicchi e le spagnole è oggi impossibile, ma Pirlo, Vidal e Vucinic sono top player in piena regola. Elia è vicecampione del mondo con l'Olanda. Lichtsteiner è da anni il miglior terzino destro dopo Maicon nel nostro campionato. Pazienza, Giaccherini ed Estigarribia sono infine complementi solidissimi di una rosa costruita secondo le precise indicazioni del tecnico Conte.
Amauri e Iaquinta - Insomma, un mercato che sembra meritare ampiamente la sufficienza, con un unico neo: falliti i tentativi di «liberarsi» dei pesanti contratti di Amauri e Iaquinta ora davanti sono in sette esterni esclusi. Molte le offerte rifiutate dai due attaccanti. Amauri, in particolare, nelle ultime ore ha detto no a Genoa, Palermo e Marsiglia ultima proposta, un triennale da circa 9 milioni complessivi. «Vuole giocarsi le sue carte a Torino», dice il suo agente. Il problema sarà ora di Conte. Amauri e Iaquinta sono infatti personalità tutt'altro che «timide» in spogliatoio, anche se per l'italobrasiliano resta ancora la carta Turchia, dove c'è ancora qualche giorno di mercato.
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