CORSPORT (P. GUADAGNO) - Palacio no, Zarate sì. L'ultima notte e l'ultimo giorno mercato hanno prodotto anche l'ultimo ribaltone: il primo resta al Genoa, il secondo si trasferisce clamorosamente all'Inter. L'operazione è stata conclusa con la formula del prestito oneroso: la Lazio incassa subito 2,7 milioni di euro, mentre se il club nerazzurro, tra un anno, vorrà acquistare definitivamente Maurito dovrà sborsare 15,5 milioni di euro.
L'attaccante argentino ha firmato un contratto fino al 2015, con un ingaggio vicino ai 3 milioni di euro. I bonus, invece, non sono legati ai gol, ma agli assist. E' una scelta che Zarate ha spostato immediatamente, visto che così potrà smentire la nomea di solista ed egoista che l'ha accompagnato sin dall'inizio della sua avventura italiana. Tra l'altro, per agevolare la chiusura dell'affare, il neo interista ha pure rinunciato a due mensilità e della circostanza è stato immediatamente informato Moratti, che ha parecchio apprezzato il gesto.
ADDIO OBBLIGATO - Fosse dipeso da lui, comunque, Zarate sarebbe rimasto la Lazio, ovvero la squadra che aveva voluto a tutti i costi un paio d'anni fa. La frattura con Reja, però, era divenuta insanabile e restare sarebbe stato controproducente sia per il giocatore che per la squadra. In realtà, il club biancoceleste avrebbe preferito vederlo la maglia del Genoa. Ci ha provato anche nella giornata di ieri, ma Maurito su questo è stato irremovibile: dovendo lasciare la Capitale, la sua scelta era l'Inter. E alla fine è stato accontentato, nonostante il gelo nei rapporti tra Lotito e il club nerazzurro (colpa dei casi Pandev e Faraoni). Le resistenze biancocelesti, peraltro, avevano cominciato ad ammorbidirsi dopo una prima telefonata, avvenuta nella notte e seguita da un'altra di primo mattino, tra il presidente biancoceleste e l'avvocato Bozzo, l'agente del giocatore ma anche colui che in questi giorni ha lavorato per tenere in piedi i discorsi tra le due società. Tanto più che il fratello di Maurito, Sergio, a Milano non è nemmeno venuto.
LA SVOLTA - La giornata, comunque, era cominciata con Palacio a un passo dall'Inter. Gli accordi con il Genoa erano stati raggiunti sulla base di 4 milioni di euro in contanti più la seconda metà del cartellino di Viviano ( valutata altri 4 milioni). Il portiere, in mattinata, si era anche presentato nella sede di corso Vittorio Emanuele, ma attorno all'ora di pranzo le possibilità che Palacio tornasse a disposizione di Gasperini sono precipitate allo zero. Il motivo? L'impossibilità per il Genoa di ottenere un sostituto, come poi ha spiegato il presidente Preziosi: «Non potevamo darlo all'Inter senza avere che prendesse il suo posto. El Shaarawy? Quello era un sogno (tramontato anche perché Galliani non voleva passare per colui che aveva sbloccato il mercato dell'Inter, ndr). Zarate? La Lazio spingeva per noi, ma lui non ha voluto. Sono stato io ad avvertire l'Inter, di fatto ho avviato la trattativa» . Palacio ha allungato il contratto con i rossoblù di un anno.
OGGI AD APPIANO - Grazie a quella doppia telefonata accennata in precedenza, non è stato difficile per Inter e Lazio impostare e concludere l'operazione. Tare ha lasciato l'hotel Executive per dirigersi negli uffici di Ghelfi, vicepresidente e ministro delle finanza nerazzurre, dove è stato trovato l'accordo definitivo. Zarate, appena informato, si è imbarcato sul primo volo per Milano e alle 17.30 ha raggiunto i dirigenti di Inter e Lazio, che lo attendevano per mettere le firme sui contratti. Poi le prime parole da nerazzurro e il blitz negli uffici della Saras per conoscere Moratti, da cui si è recato accompagnato da Bozzo e Branca. Stamattina, invece, l'argentino sarà ad Appiano Gentile per il primo allenamento della giornata, terminato il quale sosterrà le visite mediche di rito per poi rientrare alla Pinetina per la seconda seduta. La presentazione ufficiale, invece, è stata organizzata per domani e, al suo fianco, ci sarà pure Poli.
L'attaccante argentino ha firmato un contratto fino al 2015, con un ingaggio vicino ai 3 milioni di euro. I bonus, invece, non sono legati ai gol, ma agli assist. E' una scelta che Zarate ha spostato immediatamente, visto che così potrà smentire la nomea di solista ed egoista che l'ha accompagnato sin dall'inizio della sua avventura italiana. Tra l'altro, per agevolare la chiusura dell'affare, il neo interista ha pure rinunciato a due mensilità e della circostanza è stato immediatamente informato Moratti, che ha parecchio apprezzato il gesto.
ADDIO OBBLIGATO - Fosse dipeso da lui, comunque, Zarate sarebbe rimasto la Lazio, ovvero la squadra che aveva voluto a tutti i costi un paio d'anni fa. La frattura con Reja, però, era divenuta insanabile e restare sarebbe stato controproducente sia per il giocatore che per la squadra. In realtà, il club biancoceleste avrebbe preferito vederlo la maglia del Genoa. Ci ha provato anche nella giornata di ieri, ma Maurito su questo è stato irremovibile: dovendo lasciare la Capitale, la sua scelta era l'Inter. E alla fine è stato accontentato, nonostante il gelo nei rapporti tra Lotito e il club nerazzurro (colpa dei casi Pandev e Faraoni). Le resistenze biancocelesti, peraltro, avevano cominciato ad ammorbidirsi dopo una prima telefonata, avvenuta nella notte e seguita da un'altra di primo mattino, tra il presidente biancoceleste e l'avvocato Bozzo, l'agente del giocatore ma anche colui che in questi giorni ha lavorato per tenere in piedi i discorsi tra le due società. Tanto più che il fratello di Maurito, Sergio, a Milano non è nemmeno venuto.
LA SVOLTA - La giornata, comunque, era cominciata con Palacio a un passo dall'Inter. Gli accordi con il Genoa erano stati raggiunti sulla base di 4 milioni di euro in contanti più la seconda metà del cartellino di Viviano ( valutata altri 4 milioni). Il portiere, in mattinata, si era anche presentato nella sede di corso Vittorio Emanuele, ma attorno all'ora di pranzo le possibilità che Palacio tornasse a disposizione di Gasperini sono precipitate allo zero. Il motivo? L'impossibilità per il Genoa di ottenere un sostituto, come poi ha spiegato il presidente Preziosi: «Non potevamo darlo all'Inter senza avere che prendesse il suo posto. El Shaarawy? Quello era un sogno (tramontato anche perché Galliani non voleva passare per colui che aveva sbloccato il mercato dell'Inter, ndr). Zarate? La Lazio spingeva per noi, ma lui non ha voluto. Sono stato io ad avvertire l'Inter, di fatto ho avviato la trattativa» . Palacio ha allungato il contratto con i rossoblù di un anno.
OGGI AD APPIANO - Grazie a quella doppia telefonata accennata in precedenza, non è stato difficile per Inter e Lazio impostare e concludere l'operazione. Tare ha lasciato l'hotel Executive per dirigersi negli uffici di Ghelfi, vicepresidente e ministro delle finanza nerazzurre, dove è stato trovato l'accordo definitivo. Zarate, appena informato, si è imbarcato sul primo volo per Milano e alle 17.30 ha raggiunto i dirigenti di Inter e Lazio, che lo attendevano per mettere le firme sui contratti. Poi le prime parole da nerazzurro e il blitz negli uffici della Saras per conoscere Moratti, da cui si è recato accompagnato da Bozzo e Branca. Stamattina, invece, l'argentino sarà ad Appiano Gentile per il primo allenamento della giornata, terminato il quale sosterrà le visite mediche di rito per poi rientrare alla Pinetina per la seconda seduta. La presentazione ufficiale, invece, è stata organizzata per domani e, al suo fianco, ci sarà pure Poli.
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