GASPORT (M. PASOTTO) - Dal nosocomio di Milanello ogni tanto esce anche qualche buona notizia. Perché ci potrebbe essere un letto che si libera prima del previsto. Ed è un letto pesante: quello di Zlatan Ibrahimovic.
Lo svedese è rientrato dalla Svezia nel tardo pomeriggio di ieri, e lo ha fatto in buone condizioni fisiche. Il problema al muscolo pettineo della coscia destra non è ancora risolto, ma i tempi di recupero dovrebbero accorciarsi. E visti gli ultimi stenti dell'attacco rossonero, riavere Ibra anche solo una partita prima del previsto sarebbe una gran bella cosa. Tradotto in tempistiche concrete: potrebbe già essere convocabile perMilan-Cesena di sabato 24.
Nessun rischio - In realtà la sfida contro i romagnoli era stata la prima ipotesi di rientro fatta dopo l'infortunio. Poi i tempi di degenza si erano allungati un po', fino a Juve-Milan del 2 ottobre, o ben che andasse a Milan-Viktoria del mercoledì precedente. Ora la situazione parrebbe permettere di guadagnare qualche giorno prezioso: magari anche solo uno spezzone di gara col Cesena, e poi dentro a tempo pieno in Champions. Evidentemente i cinque giorni trascorsi a curarsi in Svezia sono andati bene e le terapie hanno funzionato, accelerando il recupero. Ibra ha potuto persino permettersi una giornata di totale relax — quella di venerdì —, trascorsa in una regione nel nord della Svezia raggiunta in elicottero appositamente per andare a caccia di alci. Il tutto con l'avallo del Milan, che gli ha lasciato carta bianca sulle modalità con cui impiegare il giorno libero. Il resto del tempo è trascorso fra cure e palestra nella sua Malmoe. Lo staff medico rossonero comunque darà il via libera soltanto nel caso in cui non ci sia alcun tipo di rischio o di ricadute: dover fare di nuovo a meno di Ibra non è un'ipotesi contemplabile.
Funzioniamo ancora - Di questi tempi, in realtà, oltre all'attacco che va a singhiozzo preoccupa soprattutto la difesa. Sette gol subiti nelle prime tre partite stagionali sono una zavorra eccessiva per una squadra che ha vinto lo scudetto anche — e specialmente — grazie alla miglior difesa del torneo. Così c'è che si preoccupa parecchio, come Thiago Silva e Abbiati, ma anche chi cerca di evitare grida d'allarme eccessive, come Seedorf. Lasciando il San Paolo, Clarence — che ha problemi alla cartilagine del ginocchio destro, ma domani dovrebbe giocare regolarmente — ha dato la sua analisi: «Ok, abbiamo preso sette gol, ma io dormo lo stesso. Anche perché bisogna vedere come e da chi li prendi. Noi li abbiamo presi da Cisse, Klose, dal Barcellona e da Cavani, che è in un momento d'oro. Non mi pare una vergogna, la nostra linea difensiva funziona ancora». Poi assicura: «Nel Milan non c'è preoccupazione e nemmeno nervosismo. Il Napoli ha sfruttato tutte le occasioni: sono usciti dall'area cinque volte e hanno segnato su rimpalli. In questo momento siamo sfortunati, ma non ho visto un Milan allo sbando. Di certo, però, c'è meno qualità nei ricambi». Hai detto poco.
Lo svedese è rientrato dalla Svezia nel tardo pomeriggio di ieri, e lo ha fatto in buone condizioni fisiche. Il problema al muscolo pettineo della coscia destra non è ancora risolto, ma i tempi di recupero dovrebbero accorciarsi. E visti gli ultimi stenti dell'attacco rossonero, riavere Ibra anche solo una partita prima del previsto sarebbe una gran bella cosa. Tradotto in tempistiche concrete: potrebbe già essere convocabile perMilan-Cesena di sabato 24.
Nessun rischio - In realtà la sfida contro i romagnoli era stata la prima ipotesi di rientro fatta dopo l'infortunio. Poi i tempi di degenza si erano allungati un po', fino a Juve-Milan del 2 ottobre, o ben che andasse a Milan-Viktoria del mercoledì precedente. Ora la situazione parrebbe permettere di guadagnare qualche giorno prezioso: magari anche solo uno spezzone di gara col Cesena, e poi dentro a tempo pieno in Champions. Evidentemente i cinque giorni trascorsi a curarsi in Svezia sono andati bene e le terapie hanno funzionato, accelerando il recupero. Ibra ha potuto persino permettersi una giornata di totale relax — quella di venerdì —, trascorsa in una regione nel nord della Svezia raggiunta in elicottero appositamente per andare a caccia di alci. Il tutto con l'avallo del Milan, che gli ha lasciato carta bianca sulle modalità con cui impiegare il giorno libero. Il resto del tempo è trascorso fra cure e palestra nella sua Malmoe. Lo staff medico rossonero comunque darà il via libera soltanto nel caso in cui non ci sia alcun tipo di rischio o di ricadute: dover fare di nuovo a meno di Ibra non è un'ipotesi contemplabile.
Funzioniamo ancora - Di questi tempi, in realtà, oltre all'attacco che va a singhiozzo preoccupa soprattutto la difesa. Sette gol subiti nelle prime tre partite stagionali sono una zavorra eccessiva per una squadra che ha vinto lo scudetto anche — e specialmente — grazie alla miglior difesa del torneo. Così c'è che si preoccupa parecchio, come Thiago Silva e Abbiati, ma anche chi cerca di evitare grida d'allarme eccessive, come Seedorf. Lasciando il San Paolo, Clarence — che ha problemi alla cartilagine del ginocchio destro, ma domani dovrebbe giocare regolarmente — ha dato la sua analisi: «Ok, abbiamo preso sette gol, ma io dormo lo stesso. Anche perché bisogna vedere come e da chi li prendi. Noi li abbiamo presi da Cisse, Klose, dal Barcellona e da Cavani, che è in un momento d'oro. Non mi pare una vergogna, la nostra linea difensiva funziona ancora». Poi assicura: «Nel Milan non c'è preoccupazione e nemmeno nervosismo. Il Napoli ha sfruttato tutte le occasioni: sono usciti dall'area cinque volte e hanno segnato su rimpalli. In questo momento siamo sfortunati, ma non ho visto un Milan allo sbando. Di certo, però, c'è meno qualità nei ricambi». Hai detto poco.
1 commenti:
Tanto si rompe ancora la fine del bilan è vicina.
Posta un commento