CORSPORT (A. BARILLA') - Del Piero, questa Juve fa sognare.
«Sono strafelice perché non si poteva iniziare meglio, però smorzerei i toni: quasi vinciamo la Champions League senza giocarla! Ci attende una settimana delicata e quando tutto gira bene si rischiano errori: concentriamoci sul lavoro per far sì che l’entusiasmo continui».
Teme più il Siena o un calo di concentrazione?
«Non credo alle partite semplici, basta riepilogare l'ultima stagione: le squadre che si sono classificate dopo di noi ci hanno fatto 'un mazzo così' e siamo riusciti a battere quelle che ci hanno preceduto. Dovremo essere bravi ad assorbire le cose positive del debutto, facendo tesoro degli errori commessi. Dopo il Siena, ci aspettano Bologna e Catania».
Avrete più tempo di Milan, Inter e Napoli che cominciano l'avventura in Europa...
«Vedere il pallone della Champions (nello studio di Sky Sport, con cui è collegato) è crudele: l'auspicio è di calciarlo presto».
Fuori dalle coppe: può essere un vantaggio?
«Non c'è una regola: le partite infrasettimanali possono appannare la condizione ma consentono affinare i meccanismi di gioco, con le settimane vuote succede il contrario. Saremo noi a dover trasformare la lontananza dall'Europa in un vantaggio».
Domenica, oltre che per alcuni tocchi raffinati, ha brillato per generosità: come si sente fisicamente?
«Bene, pronto a dare una mano. Dobbiamo essere tutti al top per interpretare un sistema che in undici esalta, ma diventa un problema se solo uno è sottotono».
Proprio Conte, dopo un gol segnato a 34 anni, sottolineò la mancanza di equilibrio verso la terza età del pallone: se giochi bene la domanda è quanto duri, se invece giochi male sei finito...
«Attorno a me, la discussione è iniziata prima: dall'infortunio ai cambi generazionali quando avevo 30-31 anni. Mi concentro sulle persone che mi sostengono, fortunatamente tantissime, e su me stesso, cercando di avere la lucidità di sapere ciò che è più giusto fare. Questa è la mia forza».
Lunedì ha festeggiato diciott'anni in bianconero: debuttò a Foggia il 12 settembre '93.
«Ci ho pensato a lungo e mi sono passate davanti mille immagini, a cominciare proprio da quella partita. A un certo punto, però, ho detto basta: era già il momento di guardare avanti. Ringrazio per quello che ho avuto, ma voglio continuare a migliorarmi. E cullo ancora dei sogni, ma è meglio non svelarli».
Sarà alla Juve anche il prossimo anno?
«La stagione è appena iniziata: aspettiamo un po' prima d'intavolare questo discorso».
Andrà in America?
«Mi auguro di rimanere alla Juve più a lungo possibile e oggi non è il momento di parlare di questa situazione. Per il momento, in America vado in vacanza».
Quali saranno le prime quattro della classifica a fine campionato?
«Come si fa a dirlo dopo una sola giornata? Indubbiamente, Milan ed Inter hanno un organico pazzesco. Subito dietro il Napoli, la Roma, la Lazio e la Juve».
Milan e Inter hanno sofferto al debutto...
«La Lazio ha fatto un buon mercato e ha il vantaggio di partire in sordina: darà fastidio a tutti, non solo ai rossoneri. E a Palermo è dura sempre: anche noi ci abbiamo lasciato le penne. Sinceramente, mi ha sorpreso di più la sconfitta della Roma».
Dice Buffon: 'Quando ho visto giocare Pirlo, ho pensato Dio c'è'....
«E' fantastico che Andrea possa giocare così bene da noi, ma io non avevo dubbi visto il calciatore che è».
Vuol descriverci Conte allenatore?
«Cura i particolari, 'rompe le scatole' su tutto, ha un'idea: ci auguriamo tutti che la sua carriera alla Juve possa durare tanti anni».
Chiudiamo con Ale 10 Friends for Japan, un'altra sua splendida vittoria: oltre ventimila magliette vendute e più di trecentomila dollari devoluti alla Croce Rossa giapponese
«Siamo molto felici, è bello vedere le magliette in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda all'Afghanistan. Ringrazio chi mi ha aiutato: le squadre di A e B, l'Aic, l'Aia, i tanti personaggi che hanno pubblicizzato l'iniziativa. Ma anche gli enti, le aziende, le pizzerie, le squadre di calcetto, le singole persone che le hanno acquistato o inviato donazioni. L'attenzione sul dramma giapponese in Italia s'è attenuata, ma c'è una popolazione che lotta per rialzarsi ».
«Sono strafelice perché non si poteva iniziare meglio, però smorzerei i toni: quasi vinciamo la Champions League senza giocarla! Ci attende una settimana delicata e quando tutto gira bene si rischiano errori: concentriamoci sul lavoro per far sì che l’entusiasmo continui».
Teme più il Siena o un calo di concentrazione?
«Non credo alle partite semplici, basta riepilogare l'ultima stagione: le squadre che si sono classificate dopo di noi ci hanno fatto 'un mazzo così' e siamo riusciti a battere quelle che ci hanno preceduto. Dovremo essere bravi ad assorbire le cose positive del debutto, facendo tesoro degli errori commessi. Dopo il Siena, ci aspettano Bologna e Catania».
Avrete più tempo di Milan, Inter e Napoli che cominciano l'avventura in Europa...
«Vedere il pallone della Champions (nello studio di Sky Sport, con cui è collegato) è crudele: l'auspicio è di calciarlo presto».
Fuori dalle coppe: può essere un vantaggio?
«Non c'è una regola: le partite infrasettimanali possono appannare la condizione ma consentono affinare i meccanismi di gioco, con le settimane vuote succede il contrario. Saremo noi a dover trasformare la lontananza dall'Europa in un vantaggio».
Domenica, oltre che per alcuni tocchi raffinati, ha brillato per generosità: come si sente fisicamente?
«Bene, pronto a dare una mano. Dobbiamo essere tutti al top per interpretare un sistema che in undici esalta, ma diventa un problema se solo uno è sottotono».
Proprio Conte, dopo un gol segnato a 34 anni, sottolineò la mancanza di equilibrio verso la terza età del pallone: se giochi bene la domanda è quanto duri, se invece giochi male sei finito...
«Attorno a me, la discussione è iniziata prima: dall'infortunio ai cambi generazionali quando avevo 30-31 anni. Mi concentro sulle persone che mi sostengono, fortunatamente tantissime, e su me stesso, cercando di avere la lucidità di sapere ciò che è più giusto fare. Questa è la mia forza».
Lunedì ha festeggiato diciott'anni in bianconero: debuttò a Foggia il 12 settembre '93.
«Ci ho pensato a lungo e mi sono passate davanti mille immagini, a cominciare proprio da quella partita. A un certo punto, però, ho detto basta: era già il momento di guardare avanti. Ringrazio per quello che ho avuto, ma voglio continuare a migliorarmi. E cullo ancora dei sogni, ma è meglio non svelarli».
Sarà alla Juve anche il prossimo anno?
«La stagione è appena iniziata: aspettiamo un po' prima d'intavolare questo discorso».
Andrà in America?
«Mi auguro di rimanere alla Juve più a lungo possibile e oggi non è il momento di parlare di questa situazione. Per il momento, in America vado in vacanza».
Quali saranno le prime quattro della classifica a fine campionato?
«Come si fa a dirlo dopo una sola giornata? Indubbiamente, Milan ed Inter hanno un organico pazzesco. Subito dietro il Napoli, la Roma, la Lazio e la Juve».
Milan e Inter hanno sofferto al debutto...
«La Lazio ha fatto un buon mercato e ha il vantaggio di partire in sordina: darà fastidio a tutti, non solo ai rossoneri. E a Palermo è dura sempre: anche noi ci abbiamo lasciato le penne. Sinceramente, mi ha sorpreso di più la sconfitta della Roma».
Dice Buffon: 'Quando ho visto giocare Pirlo, ho pensato Dio c'è'....
«E' fantastico che Andrea possa giocare così bene da noi, ma io non avevo dubbi visto il calciatore che è».
Vuol descriverci Conte allenatore?
«Cura i particolari, 'rompe le scatole' su tutto, ha un'idea: ci auguriamo tutti che la sua carriera alla Juve possa durare tanti anni».
Chiudiamo con Ale 10 Friends for Japan, un'altra sua splendida vittoria: oltre ventimila magliette vendute e più di trecentomila dollari devoluti alla Croce Rossa giapponese
«Siamo molto felici, è bello vedere le magliette in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda all'Afghanistan. Ringrazio chi mi ha aiutato: le squadre di A e B, l'Aic, l'Aia, i tanti personaggi che hanno pubblicizzato l'iniziativa. Ma anche gli enti, le aziende, le pizzerie, le squadre di calcetto, le singole persone che le hanno acquistato o inviato donazioni. L'attenzione sul dramma giapponese in Italia s'è attenuata, ma c'è una popolazione che lotta per rialzarsi ».
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