GASPORT (A. BOCCI) - Per lui è uguale. «Delle illazioni della gente non mi importa assolutamente nulla». Massimiliano Allegri,solitamente lisciato da tutti, ha passato una settimana al luna park della critica.
Perché il suo Milan ha fatto solo un punto con la Lazio, e poi ha pareggiato a Barcellona e gli hanno dato del catenacciaro, e qualcuno ha osservato che l'idea di continuare con due punte gli è stata amichevolmente (diciamo così) suggerita dalla società. In più, gli sono piovuti addosso infortuni su infortuni (neppure per la gara con l'Udinese recupererà qualcuno, addirittura spera di riavere tutti ai primi di ottobre) e alla fine, quando già pensava di essere sceso dall'otto volante, è arrivato il conto dei giorni di Mazzarri. «L'anno scorso gli avevo detto che se voleva poteva scegliere l'arbitro, ora cosa volete che gli dica? Che faccia pure i calendari», scherza il tecnico del Milan. Poi, più serio: «A volte capita, soprattutto alle squadra che giocano in Champions, di avere un giorno in più o in meno per recuperare. Il calendario non lo faccio io. Bisogna accettarlo con serenità. Noi ad esempio giocheremo mercoledì con l'Udinese e poi sabato con il Cesena: avremo solo due giorni per recuperare, ma può capitare».
Allegri si preoccupa poco delle considerazioni di Mazzarri sui calendari e apparentemente ancora meno di quelle degli opinionisti che lo bollano come catenacciaro. «Non capita tanto spesso di lasciare così poche occasioni al Barça. Loro hanno sempre la gestione della palla, a parte l'ultima partita con il Real. Dovevamo fare di più in fase di costruzione. Non ci siamo riusciti, ma abbiamo fatto una buonissima partita. E ora basta parlare di Barcellona, sono passati già un bel po' di giorni». Sorriso radioso.
Scelte Ma non c'è nulla da fare: il calendario corre eppure il Barça resta impresso, con quel dilemma delle due punte complicato dalle dichiarazioni di Galliani, in contrasto con le considerazioni dubbiose di Allegri. «Semplice: ho parlato con il nostro vicepresidente la mattina della partita e gli ho detto che avrebbero giocato due punte. Ho avuto il pensiero di schierarne solo una, ma Ibra si era fatto male alla vigilia e non me la sono sentita di sconvolgere certi automatismi. Non lo farò neppure contro il Napoli: Cassano è andato bene contro la Lazio, adesso va in campo con continuità e questo può avvantaggiarlo. Abbiamo tanti assenti ma possiamo giocare una grande partita, anche nella stagione passata abbiamo affrontato gare decisive senza tanti giocatori. Il Napoli si è rinforzato: l'anno scorso si poteva dire che fosse una sorpresa, ora è una favorita per lo scudetto. Sono preoccupato perché potrei scivolare a -5? Anche l'anno scorso abbiamo cominciato male. Se firmerei per vincere la Champions con loro campioni d'Italia? Nel calcio non c'è da firmare, c'è da giocare. Il Milan non si accontenta, non è nel suo Dna. E nemmeno nel mio, se è per quello». E questa è dedicata ai tanti che gli hanno dato del catenacciaro impudente.
Perché il suo Milan ha fatto solo un punto con la Lazio, e poi ha pareggiato a Barcellona e gli hanno dato del catenacciaro, e qualcuno ha osservato che l'idea di continuare con due punte gli è stata amichevolmente (diciamo così) suggerita dalla società. In più, gli sono piovuti addosso infortuni su infortuni (neppure per la gara con l'Udinese recupererà qualcuno, addirittura spera di riavere tutti ai primi di ottobre) e alla fine, quando già pensava di essere sceso dall'otto volante, è arrivato il conto dei giorni di Mazzarri. «L'anno scorso gli avevo detto che se voleva poteva scegliere l'arbitro, ora cosa volete che gli dica? Che faccia pure i calendari», scherza il tecnico del Milan. Poi, più serio: «A volte capita, soprattutto alle squadra che giocano in Champions, di avere un giorno in più o in meno per recuperare. Il calendario non lo faccio io. Bisogna accettarlo con serenità. Noi ad esempio giocheremo mercoledì con l'Udinese e poi sabato con il Cesena: avremo solo due giorni per recuperare, ma può capitare».
Allegri si preoccupa poco delle considerazioni di Mazzarri sui calendari e apparentemente ancora meno di quelle degli opinionisti che lo bollano come catenacciaro. «Non capita tanto spesso di lasciare così poche occasioni al Barça. Loro hanno sempre la gestione della palla, a parte l'ultima partita con il Real. Dovevamo fare di più in fase di costruzione. Non ci siamo riusciti, ma abbiamo fatto una buonissima partita. E ora basta parlare di Barcellona, sono passati già un bel po' di giorni». Sorriso radioso.
Scelte Ma non c'è nulla da fare: il calendario corre eppure il Barça resta impresso, con quel dilemma delle due punte complicato dalle dichiarazioni di Galliani, in contrasto con le considerazioni dubbiose di Allegri. «Semplice: ho parlato con il nostro vicepresidente la mattina della partita e gli ho detto che avrebbero giocato due punte. Ho avuto il pensiero di schierarne solo una, ma Ibra si era fatto male alla vigilia e non me la sono sentita di sconvolgere certi automatismi. Non lo farò neppure contro il Napoli: Cassano è andato bene contro la Lazio, adesso va in campo con continuità e questo può avvantaggiarlo. Abbiamo tanti assenti ma possiamo giocare una grande partita, anche nella stagione passata abbiamo affrontato gare decisive senza tanti giocatori. Il Napoli si è rinforzato: l'anno scorso si poteva dire che fosse una sorpresa, ora è una favorita per lo scudetto. Sono preoccupato perché potrei scivolare a -5? Anche l'anno scorso abbiamo cominciato male. Se firmerei per vincere la Champions con loro campioni d'Italia? Nel calcio non c'è da firmare, c'è da giocare. Il Milan non si accontenta, non è nel suo Dna. E nemmeno nel mio, se è per quello». E questa è dedicata ai tanti che gli hanno dato del catenacciaro impudente.
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