Totti infuriato: la revolucion cultural fa fuori il capitano
DIVENTA FAN DI CALCIOPAZZO - Come ha scritto e cantato Francesco De Gregori: "Il capitano non tiene mai paura". Eppure questa volta sembra diverso: Francesco Totti rischia veramente di diventare il capro espiatorio per un progetto che tarda ad arrivare.
La revolucion cultural catalana e l'american dream bostoniano fino ad ora faticano a convincere i tifosi della Magica. Le brutte prestazioni estive e l'imbarazzante sconfitta contro lo Slovan nei preliminari di Europa League hanno aperto una crepa nel cantiere Roma.
Più che la sconfitta in Slovacchia a pesare sono state le eccellenti esclusioni di Borriello e Totti. Totti, proprio lui. Il calciatore più forte che abbia mai calcato il prato verde dell'Olimpico si ritrova ancora una volta a dover combattere contro tutto e tutti per riaffermarsi.
Adesso però la lotta è fratricidia e tutta interna alla società con Baldini (il futuro dg giallorosso in un'intervista concessa a Repubblica ha definito Totti pigro) e Luis Enrique come nemici di turno. Cosa è successo a Trigoria? Siamo sicuri che tutto stia andando nella direzione giusta?
TOTTICIDIO ATTO SECONDO. Il rischio è serio. Si potrebbero distruggere in pochi giorni i sogni, i castelli d'aria e i progetti della nuova proprietà americana. "Aspetto tutti al varco". Questa frase di Totti dopo la sconfitta contro lo Slovan Bratislava rischia di diventare l'epitaffio finale alla revoucion cultural.
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