DIVENTA FAN DI CALCIOPAZZO - «Qui ci sono grandi giocatori, non ho paura». Erik Lamela comincia l'avventura con la maglia della Roma. Il 19enne talento argentino, uno dei pezzi pregiati del mercato giallorosso, si presenta a Trigoria in una conferenza stampa 'low profilè: niente proclami, tanta umiltà. «La Roma è una grande squadra e per me è motivo d'orgoglio essere arrivato qui. È una delle società più importanti in Italia e nel mondo, ecco perchè l'ho scelta», dice l'ex giocatore del River Plate.
Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, ha scommesso sul futuro radioso dell'argentino. «Sarà il campo a dire se manterrò le promesse», dice Lamela, che ora pensa soprattutto a smaltire un infortunio alla caviglia. «Adesso è importante recuperare dall'infortunio e arrivare al 100% della condizione. Poi, cercherò di dare il mio contributo alla squadra. La caviglia migliora, vediamo la prossima settimana quale sarà la situazione: sentiamo cosa dice il medico», dice rispondendo alle domande sull'eventuale debutto con la maglia giallorossa.
Il ruolo di Lamela è chiaro: «Io sono un attaccante esterno, posso giocare a destra o a sinistra», dice. «Ovviamente spetterà al tecnico scegliere la mia posizione: quando potrò allenarmi, vedremo quale sarà la collocazione più adatta». A 19 anni, non ha paura di entrare in uno spogliatoio in cui spiccano i nomi di alcuni 'senatorì, a cominciare da Francesco Totti.
«Sono contento di condividere lo spogliatoio con calciatori di questo calibro», dice. Il numero 10, con Marco Borriello, è stato escluso dalla formazione titolare che giovedì è stata sconfitta sul campo dello Slovan Bratislava nell'esordio in Europa League. «Ho visto la partita. La Roma mi è piaciuta, il risultato è stato ingiusto. Totti e Borriello in panchina? Sono decisioni dell'allenatore», dice Lamela. Nella capitale, il 19enne potrà contare sul sostegno degli esperti connazionali Nicolas Burdisso e Gabriel Heinze: «È importante avere compagni di squadra argentini, mi aiuteranno a integrarmi». Tra i modelli da seguire, non può mancare Leo Messi. «Ci sono tanti giocatori a cui ispirarsi. Ma ognuno deve pensare a se stesso».
(Adnkronos)
sabato 20 agosto 2011
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