Priorità La prima mossa sarà fatta per Tevez. Branca proverà a pigiare subito sull'acceleratore con il Manchester City per avere l'Apache. La trattativa può essere impostata sul prestito con diritto di riscatto per aggirare almeno nell'immediato la richiesta di 50 milioni per il cartellino, cifra ritenuta fuori mercato. Carlitos, dal canto suo, è disposto ad abbassarsi l'ingaggio anche di un paio di milioni per l'Inter. Ma domani Branca oltre a Gasperini potrebbe vedere in serata anche Bolotnicoff, il manager di Forlan, che dopo un weekend di relax in Spagna è atteso ancora a Milano, nel cuore pulsante delle trattative interiste di questi giorni, sulla soglia del quadrilatero della moda meneghina. L'affare è in continua progressione grazie anche a Cambiasso, leader dello spogliatoio interista. L'amicizia tra lui e Forlan risale ai tempi dell'Independiente, dove giocarono insieme dal 1998 al 2001. Esteban e Diego in questi giorni si sono sentiti spesso al telefono e hanno parlato dell'opportunità di ritrovarsi nello stesso spogliatoio, questa volta con la camiseta nerazzurra. Insomma, la sbarra del casello di Appiano Gentile sembra alzata.
Ostacolo transalpino Ma è subentrato un ostacolo dal forte accento francese: il Paris Saint Germain. Leonardo vuole Forlan, ma per evitare incidenti diplomatici ha deciso di attendere gli sviluppi in chiave interista prima di entrare prepotentemente sull'attaccante uruguaiano.
Una sorta di gentlemen's agreement che il fresco ex allenatore interista si è autoimposto per evitare di alimentare frizioni dopo un periodo delicato. L'uscita di scena dal pianeta nerazzurro è stata anestetizzata e non sembra il caso di riaprirla ora. Anche perché lo stesso Forlan sul quale restano anche il Galatasaray e lo Zenit mette l'Inter in cima alle sue preferenze come certificano le parole del padre Pablo: «Se si conclude l'affare Eto'o è quasi sicuro che Diego finisca all'Inter».
Altre piste Nella seconda fila del taccuino di Branca non ci sono nomi di ripiego, bensì alternative eccellenti. Uno è quello di Lavezzi. Moratti è pronto a offrire 13-14 milioni più Pandev per avere il Pocho, sul quale però c'è sempre lo Zenit con Spalletti che si è mosso in prima persona per lui offerti 18 milioni. Ma De Laurentiis vede solo il 31, ovvero i milioni della clausola rescissoria, il prezzo giusto per spostarlo dal Napoli.
Tris argentino Pochi giorni fa è uscita dall'ombra un'altra figura, quella di Zarate. In occasione di una trattativa di secondo piano, l'Inter e l'entourage del giocatore hanno preso l'occasione di parlare della situazione dell'argentino. Si è trattata di una chiacchierata informale durante la quale è emersa la volontà interista di abbozzare un tentativo. La Lazio, però, lo cede a titolo definitivo, mentre i nerazzurri proporrebbero un prestito oneroso con diritto di riscatto. E qui, per il momento, si blocca tutto. In attesa di sviluppi, la questione entra nel congelatore.
Altre piste Nella seconda fila del taccuino di Branca non ci sono nomi di ripiego, bensì alternative eccellenti. Uno è quello di Lavezzi. Moratti è pronto a offrire 13-14 milioni più Pandev per avere il Pocho, sul quale però c'è sempre lo Zenit con Spalletti che si è mosso in prima persona per lui offerti 18 milioni. Ma De Laurentiis vede solo il 31, ovvero i milioni della clausola rescissoria, il prezzo giusto per spostarlo dal Napoli.
Tris argentino Pochi giorni fa è uscita dall'ombra un'altra figura, quella di Zarate. In occasione di una trattativa di secondo piano, l'Inter e l'entourage del giocatore hanno preso l'occasione di parlare della situazione dell'argentino. Si è trattata di una chiacchierata informale durante la quale è emersa la volontà interista di abbozzare un tentativo. La Lazio, però, lo cede a titolo definitivo, mentre i nerazzurri proporrebbero un prestito oneroso con diritto di riscatto. E qui, per il momento, si blocca tutto. In attesa di sviluppi, la questione entra nel congelatore.
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