venerdì 26 agosto 2011

Eto'o già in campo: «Non sono qui per i soldi»


GASPORT (L. BIANCHIN) - Bob Marley l'aveva detto: «I soldi non possono comprare la vita». All'aeroporto di Mosca, con la t-shirt bianca dedicata a Bob Marley, Samuel Eto'o ha confermato tutto: «I soldi non sono la cosa più importante nella vita e io non sono qui per i soldi». Ha appena firmato il contratto più pesante nella storia del calcio.

Grazie - Voci dalla prima giornata russa di un camerunese che ha lasciato l'Italia parlando spagnolo. Ha ringraziato tutti con una lettera e un'intervista a Sky Sport: «Grazie a Moratti, se c'è un Dio in questa terra, questo signore è Dio. A Branca. A Materazzi, che mi ha fatto sentire italiano e mi mancherà più di tutti. A Stankovic, il nostro capitano: mi ha detto che se è il meglio per me, è il meglio anche per loro. Ai preparatori atletici. Ai camerieri. Ai giardinieri. Allo chef». Tutti contenti, a meno che Zanetti non prenda male quella frase sul capitano. «E poi tornerò presto a Milano — ha aggiunto —, verrò per tifare Inter».
La sua Russia - In tre giorni, deve imparare a tifare anche per l'Anzhi. Sabato sera esordirà a Rostov: «Almeno 10-15 minuti, sono pronto a giocare a qualsiasi ora del giorno e della notte. Della Russia so solo che devo andarci a giocare». Gli faranno fare un paio di allenamenti e gli daranno una maglia gialla e verde con il numero 99, perché il 9 è già del brasiliano Diego Tardelli. «Ho vinto tutto e ora sono pronto per questa sfida — ha detto —. Vengo dal Camerun per essere felice e rendere felice chi vive con me». L'Anzhi ha precisato che il suo stipendio sarà inferiore ai 20 milioni all'anno e, attraverso il d.g. Chistyakov, ha ricordato che Samuel vivrà a Mosca.
La frase di Mou - Nell'ultima intervista italiana, Eto'o ha anche messo in fila i suoi allenatori: «Benitez è arrivato in un momento difficile. Con Leonardo ho vissuto un momento duro: l'ho sentito poco ma gli ho detto tutto quello che pensavo di lui». Il primo pensiero però è stato per Mourinho: «Lo ringrazio per avermi dato la possibilità di esprimermi nelle questioni tecniche». Mou ha ricambiato a distanza: «Samuel mi obbligherà a seguire il campionato russo e ad essere tifoso dell'Anzhi. Mi mancherà perché è stato un mio giocatore, perché non parteciperà a questa Champions. Però, a partire da oggi, sono sicuro che il campionato russo sarà molto diverso. Samuel, che tu sia felice!».

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