Gian Piero Gasperini, ex tecnico dell'Inter torna a parlare di Moratti e della sua avventura in nerazzurro.
"L'Inter mi doveva dare più tempo? Più che del tempo bisognava avere un credo, la convinzione di voler percorrere la mia strada: nel momento in cui mi cercano per portarmi sulla panchina dell'Inter poi bisogna essere convinti che le mie idee vadano supportate e difese. Questo è evidente, invece ho avuto la sensazione che tra me e la società ci fossero concezioni di calcio molto lontane: ero convinto che con questa squadra si sarebbe potuto fare un buon lavoro. Se io e il presidente avevamo idee diverse perchè mi ha scelto? Il mercato non è andato come si pensava, ci sono state delle difficoltà e io non pensavo andasse via Etòo: avevo immaginato un attacco formato dal camerunese, Pazzini e Palacio, non ho preteso Sanchez, Tevez o Lavezzi. La cosa grave era far credere che il problema fosse la difesa a tre e che sarebbe bastato mettere i giocatori al loro posto per risolvere i problemi: questa è stata anche una mancanza di rispetto verso la mia persona. Ancora prima di cominciare il campionato la società e il presidente mi avevano già delegittimato: si parla spesso di progetto ma in realtà il progetto non c'è mai stato".
(ansa)
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