
Al primo spunto Zlatan Ibrahimovic ha prodotto ciò che ilMilan fino ad ora aveva trovato con fatica: movimenti e spazi. E dopo un quarto d'ora era già lì ad arrabbiarsi per un cross malfatto che non ha avuto la forza di arrivare fino alla sua testa. Aveva una voglia di tornare che non ce la faceva più. Ha piazzato il piedone in tutte le azioni, si è cercato di continuo con Cassano (per la gioia del povero Emanuelson, scavalcato quasi regolarmente dai loro duetti), è andato al tiro restando a guardare incredulo Cech per un minuto quando il portiere del Plzen gli ha spedito in angolo un missile da pochi passi. Il primo tempo del Milan è andato via così: senza gol, ma con la certezza di aver ritrovato l'attaccante più importante.
Zlatan, riprovaci - La ripresa è stata nient'altro che la naturale conseguenza. Rigore procurato e segnato, ennesimo assist al bacio per Cassano. E questa volta Antonio l'ha fatto diventare una pietra preziosa. La Juve è avvisata e in un certo senso anche la Champions, con cui Ibra ha un lungo conto in sospeso. Questo dovrà essere l'anno buono, quello in cui Zlatan dovrà essere ricordato anche in Europa, perché di titoli nazionali ne ha piene le mensole del salotto. Si continuerà a dibattere a lungo in merito all'Ibra-dipendenza del Milan. Si potranno esibire statistiche che spiegano come i rossoneri siano in grado di vincere e far bene anche senza di lui, ma in fondo il concetto più importante è anche il più banale: con Zlatan è molto meglio.
Altro che staffetta - Alla vigilia c'erano state un po' di remore sulle modalità del suo utilizzo: dall'inizio? A gara in corso? E per quanto tempo? Il fatto è che quando c'è di mezzo Ibra tutte le logiche saltano. Ha giocato 92 minuti, tutti quelli concessi da Meyer, per un semplice motivo: stava bene, si sentiva bene. Ed è stato evidente a tutti, a partire dal suo allenatore. Che probabilmente non ci ha nemmeno pensato - a differenza di quanto magari aveva ipotizzato alla vigilia - a risparmiargli almeno qualche spicciolo di partita. Il piccolo Ganz non se ne avrà a male, il futuro gioca per lui. Mentre il presente appartiene sempre di più a Ibra. La vera magia di ieri sera non sono gol e assist, ma averlo ritrovato come se non si fosse mai assentato.
Attenta Juve - «Ti dà fisicità, ti dà tecnica, è un rientro importante»: Allegri a fine gara liofilizza tutti gli Ibra-concetti. Mentre Zlatan si gode la forma ritrovata: «É una vittoria molto importante e, soprattutto, il mio primo gol dopo l'infortunio. Sto meglio, speriamo di stare ancora meglio domenica. Ho giocato tutta la partita e mi sento benissimo. Nel primo tempo il Viktoria ha giocato bene, ma alla fine due gol siamo riusciti a segnarli. Domenica c'è la Juve, la mia vecchia squadra, sarà una partita dura, ma andremo a Torino per vincere». Per lui non esiste un'alternativa.
0 commenti:
Posta un commento