GASPORT (L. TAIDELLI) - «Mi avevano spiegato male il regolamento». In un'intervista alla radio spagnola Onda Cero, Diego Forlan spiega candidamente come è nato il pasticcio che gli impedirà di giocare la prima fase della Champions League con l'Inter.
Mi sono fidato - «La verità è che non conoscevo il regolamento Uefa — spiega il 32enne uruguagio, ineleggibile dopo aver giocato a fine luglio con l'Atletico Madrid il terzo turno di Europa League contro i norvegesi dello Strømsgodset — e mi sono fidato di quello che mi hanno detto, cioè che sarebbe stato sufficiente non giocare il playoff contro il Vitoria Guimaraes. Eppure sapevo che l'Atletico Madrid voleva vendermi e che c'era l'occasione di andare all'Inter. Nei giorni in cui ci stavamo preparando al match con il Vitoria con il mister abbiamo parlato del fatto di non giocare per poi essere disponibile per la Champions. In realtà dopo la Coppa America sono tornato prima, senza fare vacanze per giocare i preliminari di Europa League, ma nessuno mi ha spiegato la situazione. Di certo nessuno potrà dire che non sono professionale».
Spazi chiusi - Forlan ha poi fatto le meritate vacanze a cavallo di Ferragosto, «ma quando sono tornato da Miami - aggiunge Diego -, ho capito che nell'Atletico non c'era più posto per me (nel frattempo era stato acquistato dal Porto il colombiano Falcao, ndr.). A me sarebbe piaciuto rimanere, ma ho capito che il club voleva vendermi. Però non porto rancore verso nessuno, alla fine i rapporti si sono chiusi nel modo giusto. Malgrado avessimo lavorato insieme pochi giorni, lo stesso allenatore Manzano mi ha salutato con un abbraccio».
Siluro a Quique - Parole meno dolci Forlan le dedica invece al precedente tecnico dei Colchoneros, Quique Sanchez Flores, che al termine della scorsa stagione lo aveva messo fuori dall'undici titolare. «Il problema lo aveva Quique con me - chiarisce Forlan -, non certo io con lui. Ce l'aveva con me e non ha fatto nulla per nascondere questa situazione, anche se pure io ho fatto degli errori. Tutti sanno chi è Sanchez Flores e chi è Forlan. Ho 32 anni e in carriera non ho mai avuto problemi con i miei allenatori. Lui invece è stato in vari club e ha sempre avuto problemi con qualcuno». Servito il tecnico, Forlan ha pure parlato del rapporto col Kun Aguero, ora al City di Mancini: «Geloso di lui? Se un compagno segna tre gol e fa vincere la squadra io sono solo contento».
Il congedo - Oltre che a togliersi alcuni sassolini dalle scarpe, il blitz spagnolo è servito a Forlan per chiudere casa, ma anche svuotare il classico armadietto. Il Cacha infatti lunedì ne ha approfittato per salutare gli ex compagni. Accompagnato dal fratello Pablo, Forlan si è presentato al campo di allenamento dell'Atletico alle 17, poco prima che iniziasse la seduta diretta da Manzano, e si è intrattenuto con i giocatori biancorossi. Ora sotto con l'Inter.
Mi sono fidato - «La verità è che non conoscevo il regolamento Uefa — spiega il 32enne uruguagio, ineleggibile dopo aver giocato a fine luglio con l'Atletico Madrid il terzo turno di Europa League contro i norvegesi dello Strømsgodset — e mi sono fidato di quello che mi hanno detto, cioè che sarebbe stato sufficiente non giocare il playoff contro il Vitoria Guimaraes. Eppure sapevo che l'Atletico Madrid voleva vendermi e che c'era l'occasione di andare all'Inter. Nei giorni in cui ci stavamo preparando al match con il Vitoria con il mister abbiamo parlato del fatto di non giocare per poi essere disponibile per la Champions. In realtà dopo la Coppa America sono tornato prima, senza fare vacanze per giocare i preliminari di Europa League, ma nessuno mi ha spiegato la situazione. Di certo nessuno potrà dire che non sono professionale».
Spazi chiusi - Forlan ha poi fatto le meritate vacanze a cavallo di Ferragosto, «ma quando sono tornato da Miami - aggiunge Diego -, ho capito che nell'Atletico non c'era più posto per me (nel frattempo era stato acquistato dal Porto il colombiano Falcao, ndr.). A me sarebbe piaciuto rimanere, ma ho capito che il club voleva vendermi. Però non porto rancore verso nessuno, alla fine i rapporti si sono chiusi nel modo giusto. Malgrado avessimo lavorato insieme pochi giorni, lo stesso allenatore Manzano mi ha salutato con un abbraccio».
Siluro a Quique - Parole meno dolci Forlan le dedica invece al precedente tecnico dei Colchoneros, Quique Sanchez Flores, che al termine della scorsa stagione lo aveva messo fuori dall'undici titolare. «Il problema lo aveva Quique con me - chiarisce Forlan -, non certo io con lui. Ce l'aveva con me e non ha fatto nulla per nascondere questa situazione, anche se pure io ho fatto degli errori. Tutti sanno chi è Sanchez Flores e chi è Forlan. Ho 32 anni e in carriera non ho mai avuto problemi con i miei allenatori. Lui invece è stato in vari club e ha sempre avuto problemi con qualcuno». Servito il tecnico, Forlan ha pure parlato del rapporto col Kun Aguero, ora al City di Mancini: «Geloso di lui? Se un compagno segna tre gol e fa vincere la squadra io sono solo contento».
Il congedo - Oltre che a togliersi alcuni sassolini dalle scarpe, il blitz spagnolo è servito a Forlan per chiudere casa, ma anche svuotare il classico armadietto. Il Cacha infatti lunedì ne ha approfittato per salutare gli ex compagni. Accompagnato dal fratello Pablo, Forlan si è presentato al campo di allenamento dell'Atletico alle 17, poco prima che iniziasse la seduta diretta da Manzano, e si è intrattenuto con i giocatori biancorossi. Ora sotto con l'Inter.
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