CORSPORT (F. PATANIA) - Lesione di secondo grado al retto femorale della coscia sinistra. E’ uno stiramento, come si sospettava. Ma l’esito degli esami strumentali non ha portato buone notizie, è andata peggio di quanto si poteva prevedere.
Reja e la Lazioperderanno Stefano Mauri per un mese, forse meno se riuscirà ad accelerare i tempi di recupero, ma sarà bene non illudersi e valutare con calma la reazione alle cure fisioterapiche. Per uno stiramento di secondo grado i tempi si possono allungare anche sino a 40 giorni. Il centrocampista brianzolo si era fatto male mercoledì pomeriggio in fondo all’allenamento di rifinitura: una fitta alla coscia durante i calci piazzati. Lo staff medico e il giocatore hanno avuto purtroppo subito sensazioni negative.
ASSENZA -Mauri, che non è stato impiegato al debutto europeo con il Vaslui, dovrà saltare l’intero prossimo ciclo di partite. Mancherà con il Genoa, mercoledì a Cesena, domenica prossima con il Palermo, nella trasferta di Lisbona, e poi a Firenze prima della sosta di campionato. Nella migliore delle ipotesi salterà cinque partite. Ma è tutto da verificare che possa recuperare per la Roma. Mauri rischia di non esserci anche nel derby del 16 ottobre, anzi è difficile prevederne l’utilizzo. Manca un mese esatto e tornerebbe, a digiuno di partite, in un appuntamento delicatissimo.
ASIAGO -Nel tentativo di accelerarne i tempi di recupero, in piena sintonia con la società e lo staff medico, Mauri già ieri sera ha lasciato Roma e ha raggiunto un centro specialistico di Asiago, dove verrà sottoposto a cure specifiche come ha fatto sapere la Lazio attraverso un comunicato successivo alla risonanza eseguita all’ora di pranzo alla Paideia. Si tratta dello stesso centro fisioterapico dove nella passata stagione, prima del derby di ritorno, la Lazio inviò Brocchi per recuperare più in fretta da un infortunio muscolare e in cui si è curato, per analoghi motivi, anche il brasiliano Dias. Questo è lo spiraglio a cui si aggrappano Reja e la Lazio per rimettere in fretta Mauri in piedi.
MANCANZA -L’infortunio del trequartista di Monza, che a San Siro aveva servito due assist per Klose e Cisse, è un handicap pesantissimo per Reja. Due i motivi. Quello principale riguarda le caratteristiche e la versatilità tattica di Mauri: dà profondità al gioco, inventa assist per gli attaccanti, può giocare a destra oppure a sinistra senza cali di rendimento e offrendo la possibilità di cambiare modulo al tecnico. L’altra ragione è collegata al ciclo di partite che attende la Lazio, impegnata ogni tre giorni tra campionato e Coppe. Mauri è l’unico vero trequartista che può alternarsi a Hernanes dietro al centravanti. Il brasiliano soffre l’impiego sulle corsie esterne, può giocare solo a ridosso dell’attacco. Ecco perché senza Mauri, che avrebbe dovuto sostituire Hernanes con il Vaslui, Reja ha (giustamente) cambiato il modulo ed è passato al 4-4-2 con l’ingressodi Sculli.
Reja e la Lazioperderanno Stefano Mauri per un mese, forse meno se riuscirà ad accelerare i tempi di recupero, ma sarà bene non illudersi e valutare con calma la reazione alle cure fisioterapiche. Per uno stiramento di secondo grado i tempi si possono allungare anche sino a 40 giorni. Il centrocampista brianzolo si era fatto male mercoledì pomeriggio in fondo all’allenamento di rifinitura: una fitta alla coscia durante i calci piazzati. Lo staff medico e il giocatore hanno avuto purtroppo subito sensazioni negative.
ASSENZA -Mauri, che non è stato impiegato al debutto europeo con il Vaslui, dovrà saltare l’intero prossimo ciclo di partite. Mancherà con il Genoa, mercoledì a Cesena, domenica prossima con il Palermo, nella trasferta di Lisbona, e poi a Firenze prima della sosta di campionato. Nella migliore delle ipotesi salterà cinque partite. Ma è tutto da verificare che possa recuperare per la Roma. Mauri rischia di non esserci anche nel derby del 16 ottobre, anzi è difficile prevederne l’utilizzo. Manca un mese esatto e tornerebbe, a digiuno di partite, in un appuntamento delicatissimo.
ASIAGO -Nel tentativo di accelerarne i tempi di recupero, in piena sintonia con la società e lo staff medico, Mauri già ieri sera ha lasciato Roma e ha raggiunto un centro specialistico di Asiago, dove verrà sottoposto a cure specifiche come ha fatto sapere la Lazio attraverso un comunicato successivo alla risonanza eseguita all’ora di pranzo alla Paideia. Si tratta dello stesso centro fisioterapico dove nella passata stagione, prima del derby di ritorno, la Lazio inviò Brocchi per recuperare più in fretta da un infortunio muscolare e in cui si è curato, per analoghi motivi, anche il brasiliano Dias. Questo è lo spiraglio a cui si aggrappano Reja e la Lazio per rimettere in fretta Mauri in piedi.
MANCANZA -L’infortunio del trequartista di Monza, che a San Siro aveva servito due assist per Klose e Cisse, è un handicap pesantissimo per Reja. Due i motivi. Quello principale riguarda le caratteristiche e la versatilità tattica di Mauri: dà profondità al gioco, inventa assist per gli attaccanti, può giocare a destra oppure a sinistra senza cali di rendimento e offrendo la possibilità di cambiare modulo al tecnico. L’altra ragione è collegata al ciclo di partite che attende la Lazio, impegnata ogni tre giorni tra campionato e Coppe. Mauri è l’unico vero trequartista che può alternarsi a Hernanes dietro al centravanti. Il brasiliano soffre l’impiego sulle corsie esterne, può giocare solo a ridosso dell’attacco. Ecco perché senza Mauri, che avrebbe dovuto sostituire Hernanes con il Vaslui, Reja ha (giustamente) cambiato il modulo ed è passato al 4-4-2 con l’ingressodi Sculli.
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