GASPORT (M. GRAZIANO) - La Juventus torna a fare paura. Lo si capisce anche dalla mole di scommesse che hanno vertiginosamente abbassato la quota scudetto dei bianconeri. Sale l'entusiasmo di un popolo a secco da troppi anni, ma sale anche la preoccupazione di Conte
, chiamato a tenere la squadra coi piedi per terra, «perché ancora non si è fatto nulla e di strada ce n'è fin troppa da percorrere», ha più volte ripetuto il tecnico appena finita la gara con il Parma.
Che calendario... - A far sognare la gente bianconera ci si mette pure un calendario che sulla carta «spinge» la banda Conte a presentarsi davanti a tutti prima della supersfida con il Milan: Siena domani, poi Bologna in casa e Catania fuori. Insomma, il rischio di andare troppo in là con i pensieri è evidente. E allora in settimana il Martello (Conte) ci ha dato dentro. Allenamenti durissimi nei primi giorni, poi tattica fino all'esasperazione. C'è da tenere alta la tensione, c'è da integrare al più presto i nuovi acquisti, c'è poi da inserire chi finora è rimasto ai margini del gruppo. Fabio Grosso ad esempio.
I ragazzi di Dortmund - Già, perché domani pomeriggio la Juve potrebbe ripartire dagli eroi di Dortmund 2006, la sera di Germania-Italia 0-2, semifinale mondiale: reti di Grosso e Del Piero, assist no look di Pirlo per l'1-0, miracoli a ripetizione di Gigi Buffon, 75' anche per Luca Toni. Pirlo aprì poi la serie vincente dei rigori nella finale contro la Francia, Del Piero e Grosso la chiusero. Di fatto, a Siena Conte ha più opzioni, fra queste anche quella di affidarsi appunto a menti e piedi esperti (Toni però partirà al massimo dalla panchina), in grado di gestire quello che va comunque considerato un momento delicatissimo di questo inizio di stagione: vincere è la normalità, perdere punti potrebbe costringere Conte a dover ripartire da capo a livello di autostima di un gruppo che negli ultimi anni ha faticato a digerire anche il minimo stop.
Ma Ale rischia... - Il «borsino senatori» dice che Pirlo ha già in mano la Juve, che Buffon è di buon umore («Chiuderà la carriera a Torino - ha detto il suo agente, Martina, a Manà Manà -. Se poi vincono lo scudetto, chi lo muove più») e che Grosso è pronto. Si è allenato bene Fabio, lo ha sempre fatto, anche quando sembrava definitivamente out dal progettoConte. D'altronde, già l'anno scorso aveva vissuto una situazione simile con Delneri, e pure allora si fece trovare pronto al momento del bisogno: questione di professionalità, non si diventa campioni del mondo per caso. E Del Piero? Lui, oggi, è il partner ideale di Mirko Vucinic, ma in settimana ha avvertito un leggerissimo fastidio muscolare. In mattinata il provino decisivo: pronto eventualmente Matri. Altro ballottaggio: Krasic-Elia. Se gioca il primo, Pepe va a sinistra, altrimenti cambio di fascia con Elia a sinistra.
, chiamato a tenere la squadra coi piedi per terra, «perché ancora non si è fatto nulla e di strada ce n'è fin troppa da percorrere», ha più volte ripetuto il tecnico appena finita la gara con il Parma.
Che calendario... - A far sognare la gente bianconera ci si mette pure un calendario che sulla carta «spinge» la banda Conte a presentarsi davanti a tutti prima della supersfida con il Milan: Siena domani, poi Bologna in casa e Catania fuori. Insomma, il rischio di andare troppo in là con i pensieri è evidente. E allora in settimana il Martello (Conte) ci ha dato dentro. Allenamenti durissimi nei primi giorni, poi tattica fino all'esasperazione. C'è da tenere alta la tensione, c'è da integrare al più presto i nuovi acquisti, c'è poi da inserire chi finora è rimasto ai margini del gruppo. Fabio Grosso ad esempio.
I ragazzi di Dortmund - Già, perché domani pomeriggio la Juve potrebbe ripartire dagli eroi di Dortmund 2006, la sera di Germania-Italia 0-2, semifinale mondiale: reti di Grosso e Del Piero, assist no look di Pirlo per l'1-0, miracoli a ripetizione di Gigi Buffon, 75' anche per Luca Toni. Pirlo aprì poi la serie vincente dei rigori nella finale contro la Francia, Del Piero e Grosso la chiusero. Di fatto, a Siena Conte ha più opzioni, fra queste anche quella di affidarsi appunto a menti e piedi esperti (Toni però partirà al massimo dalla panchina), in grado di gestire quello che va comunque considerato un momento delicatissimo di questo inizio di stagione: vincere è la normalità, perdere punti potrebbe costringere Conte a dover ripartire da capo a livello di autostima di un gruppo che negli ultimi anni ha faticato a digerire anche il minimo stop.
Ma Ale rischia... - Il «borsino senatori» dice che Pirlo ha già in mano la Juve, che Buffon è di buon umore («Chiuderà la carriera a Torino - ha detto il suo agente, Martina, a Manà Manà -. Se poi vincono lo scudetto, chi lo muove più») e che Grosso è pronto. Si è allenato bene Fabio, lo ha sempre fatto, anche quando sembrava definitivamente out dal progettoConte. D'altronde, già l'anno scorso aveva vissuto una situazione simile con Delneri, e pure allora si fece trovare pronto al momento del bisogno: questione di professionalità, non si diventa campioni del mondo per caso. E Del Piero? Lui, oggi, è il partner ideale di Mirko Vucinic, ma in settimana ha avvertito un leggerissimo fastidio muscolare. In mattinata il provino decisivo: pronto eventualmente Matri. Altro ballottaggio: Krasic-Elia. Se gioca il primo, Pepe va a sinistra, altrimenti cambio di fascia con Elia a sinistra.
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