GASPORT (F. M. RICCI) - DIVENTA FAN DI CALCIOPAZZO - Siamo al paradosso. Kakà gioca poco o nulla, viaggia nella scomoda posizione di terzo cambio di Mourinho però, secondo quanto affermato ieri da Marca, «i 15 minuti contro il Barça gli hanno sollevato il morale». Il quotidiano madrileno ha aperto affermando che «L'Inter viene a prendere Kakà». Notizia già data il passato 15 giugno, quando Leonardo stava per abbandonare la barca nerazzurra e poteva in qualche modo rappresentare un gancio per l'amico.
In saldo Su Marca affermano che il Madrid è disposto a vendere il brasiliano, pagato 67 milioni di euro due anni fa, per una cifra intorno ai 30 milioni. A noi risulta che il prezzo del cartellino sia già sceso nella zona dei 20 milioni di euro. Perché Kakà non decolla e tenere nell'hangar di Valdebebas un aereo da 9 milioni netti a stagione, contratto in scadenza nel 2015, tra 4 anni, non se lo può permettere nemmeno il Real Madrid di Florentino Perez. Questa doveva essere l'estate di Ricky. La prima senza fastidi, la prima con la preparazione fatta dall'inizio. La partenza è stata lanciata: amichevole con i Los Angeles Galaxy, Kakà titolare e brillantissimo. I titoli su As e Marca sono spumeggianti, il futuro pare pieno di bollicine. Purtroppo però le cose prendono un'altra piega. Le bollicine scoppiano e Ricky nelle amichevoli successive resta in ombra, appare sfasato, in ritardo, non a suo agio. E quando il gioco si fa duro, quando arriva il Barça per la Supercoppa, Kakà resta in ombra. All'andata Mou ha fatto entrare Coentrao, Higuain e Callejon. Al ritorno prima Marcelo e poi Higuain. Al 79' è toccato anche a Kakà, e da qui i famosi 15' di cui parla Marca.
Deus ex machina Ieri le voci sull'Inter. Che seguono quelle sul Milan. In Spagna continuano a essere convinti che l'unico che può risolvere questa situazione resta Adriano Galliani. Per i suoi rapporti con il giocatore e per i suoi rapporti con Florentino Perez. E Kakà? Dice che non se ne vuole andare, e probabilmente è vero. È convinto di potercela fare. Però la situazione comincia a farsi complicata. Per lui, per il club, per lo spogliatoio: il brasiliano è il più pagato della rosa, insieme a Ronaldo. C'è tanta gente che gioca molto più di lui e guadagna molto meno. Mourinho lo aspettava nel gennaio scorso, e lo aspettava a luglio, sempre speranzoso. Evidentemente ciò che ha visto non lo ha convinto, e per il momento nel Mou ranking Ricky occupa una posizione di rincalzo.
Quindicesimo Nella classifica dei più utilizzati dell'estate, guidata da Benzema con 613 minuti (Ronaldo, 573', e Coentrao, 556', completano il podio) Kakà è addirittura 15° con 308 minuti. Dietro ad Albiol e davanti a Granero, due che quest'anno giocheranno al massimo in Copa del Rey. Da qui l'esigenza di trovare una soluzione: l'Inter, per Marca, il Milan, per tutti gli altri. Si è parlato anche di Psg, San Paolo, Arsenal. Florentino ha lottato per difendere Benzema da Mourinho, che proprio non lo vedeva, e ha ottenuto soddisfazione (anche grazie all'aiuto di Zidane). La battaglia per salvare Kakà sembra più complessa, l'epilogo molto più incerto. E forse servirà l'aiuto dell'amico Adriano.
In saldo Su Marca affermano che il Madrid è disposto a vendere il brasiliano, pagato 67 milioni di euro due anni fa, per una cifra intorno ai 30 milioni. A noi risulta che il prezzo del cartellino sia già sceso nella zona dei 20 milioni di euro. Perché Kakà non decolla e tenere nell'hangar di Valdebebas un aereo da 9 milioni netti a stagione, contratto in scadenza nel 2015, tra 4 anni, non se lo può permettere nemmeno il Real Madrid di Florentino Perez. Questa doveva essere l'estate di Ricky. La prima senza fastidi, la prima con la preparazione fatta dall'inizio. La partenza è stata lanciata: amichevole con i Los Angeles Galaxy, Kakà titolare e brillantissimo. I titoli su As e Marca sono spumeggianti, il futuro pare pieno di bollicine. Purtroppo però le cose prendono un'altra piega. Le bollicine scoppiano e Ricky nelle amichevoli successive resta in ombra, appare sfasato, in ritardo, non a suo agio. E quando il gioco si fa duro, quando arriva il Barça per la Supercoppa, Kakà resta in ombra. All'andata Mou ha fatto entrare Coentrao, Higuain e Callejon. Al ritorno prima Marcelo e poi Higuain. Al 79' è toccato anche a Kakà, e da qui i famosi 15' di cui parla Marca.
Deus ex machina Ieri le voci sull'Inter. Che seguono quelle sul Milan. In Spagna continuano a essere convinti che l'unico che può risolvere questa situazione resta Adriano Galliani. Per i suoi rapporti con il giocatore e per i suoi rapporti con Florentino Perez. E Kakà? Dice che non se ne vuole andare, e probabilmente è vero. È convinto di potercela fare. Però la situazione comincia a farsi complicata. Per lui, per il club, per lo spogliatoio: il brasiliano è il più pagato della rosa, insieme a Ronaldo. C'è tanta gente che gioca molto più di lui e guadagna molto meno. Mourinho lo aspettava nel gennaio scorso, e lo aspettava a luglio, sempre speranzoso. Evidentemente ciò che ha visto non lo ha convinto, e per il momento nel Mou ranking Ricky occupa una posizione di rincalzo.
Quindicesimo Nella classifica dei più utilizzati dell'estate, guidata da Benzema con 613 minuti (Ronaldo, 573', e Coentrao, 556', completano il podio) Kakà è addirittura 15° con 308 minuti. Dietro ad Albiol e davanti a Granero, due che quest'anno giocheranno al massimo in Copa del Rey. Da qui l'esigenza di trovare una soluzione: l'Inter, per Marca, il Milan, per tutti gli altri. Si è parlato anche di Psg, San Paolo, Arsenal. Florentino ha lottato per difendere Benzema da Mourinho, che proprio non lo vedeva, e ha ottenuto soddisfazione (anche grazie all'aiuto di Zidane). La battaglia per salvare Kakà sembra più complessa, l'epilogo molto più incerto. E forse servirà l'aiuto dell'amico Adriano.
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