GASPORT (M. PASOTTO) - Un guardaroba ricco. Con vestiti adatti a tutte le occasioni. Massimiliano Allegri dovrà semplicemente decidere quale far indossare al Milan lungo la stagione, a seconda dello stato di forma dei suoi giocatori e delle caratteristiche dell'avversario.
C'è una cosa, in particolare, che conforta il tecnico. Questa abbondanza è presente soprattutto nelle due zone di campo che sono il fulcro del suo sistema di gioco: mediana sinistra e trequarti. E' lì che è stato essenzialmente costruito lo scudetto, ed è da lì che il nuovo Milan passerà per provare a ripetersi. Al momento Allegri può contare su otto giocatori, quattro per ognuno dei due ruoli. Un calcolo per difetto, se vogliamo, perché ci sono quattro elementi in grado di giocare in entrambe le posizioni.
Tutti diversi - L'anno scorso Allegri ha cambiato la zona storica di costruzione di gioco rossonera, esportandola dalla parte centrale di centrocampo (dove agiva il «vecchio» Pirlo) al centro-sinistra. Secondo il suo pensiero, centralmente è più opportuno avere una diga robusta, mentre piazzare il regista decentrato gli permette maggiore libertà di manovra e marcature meno asfissianti. I papabili per il ruolo sono Seedorf, Aquilani, Ambrosini ed Emanuelson, citati in un ordine gerarchico chiaramente suscettibile di variazioni. Tutti giocatori con caratteristiche diverse l'uno dall'altro. Al momento il titolare è Seedorf, che si è comportato bene nel precampionato e sta interpretando il ruolo con l'atteggiamento giusto (lui in realtà adora giocare vicino alle punte): con l'olandese in palla è assicurata la fantasia e anche la copertura. Si giocherà il posto con Aquilani, prelevato dal Liverpool appositamente per sistemarlo in quella zona di campo. Rispetto a Seedorf, Alberto ha un gioco più dinamico e atletico. Ambrosini un po' di tempo fa aveva mormorato «per la sinistra ci sarei anch'io...»: vero, ma più facile che accada se Allegri dovrà ricorrere al famoso centrocampo dei mediani utilizzato qualche volta l'anno scorso. Infine, Emanuelson: i piedi non sono affatto male e l'olandesino è molto bravo a inserirsi. Dovrà migliorare nella cattiveria e tirar su qualche chilo di muscoli in più.
Sorprese - Anche dietro le punte Allegri dispone di materiale eterogeneo. Il titolare è Boateng, super incursore dalla tecnica pregevole e grande corsa. L'alternativa più affidabile sembra sempre il solito Robinho, che in una sola stagione ha saputo costruirsi un secondo ruolo. La sorpresa potrebbe essere Cassano: dopo il Trofeo Berlusconi il Premier ha detto che lo vedrebbe bene sulla trequarti. Ok, ma a patto che entri davvero in una condizione atletica ottimale: il trequartista-boa non è concepito nel calcio di Allegri. In caso di emergenza, ci si può rivolgere anche a El Shaarawy: a lui piace giocare da seconda punta, ma dietro gli attaccanti non sarebbe una cosa nuova, e le grandi qualità farebbero il resto.
I bivalenti - Boateng, Seedorf, Aquilani ed Emanuelson: tutti e quattro possono essere collocati sia in mediana che sulla trequarti. Gli scudetti si costruiscono anche così.
C'è una cosa, in particolare, che conforta il tecnico. Questa abbondanza è presente soprattutto nelle due zone di campo che sono il fulcro del suo sistema di gioco: mediana sinistra e trequarti. E' lì che è stato essenzialmente costruito lo scudetto, ed è da lì che il nuovo Milan passerà per provare a ripetersi. Al momento Allegri può contare su otto giocatori, quattro per ognuno dei due ruoli. Un calcolo per difetto, se vogliamo, perché ci sono quattro elementi in grado di giocare in entrambe le posizioni.
Tutti diversi - L'anno scorso Allegri ha cambiato la zona storica di costruzione di gioco rossonera, esportandola dalla parte centrale di centrocampo (dove agiva il «vecchio» Pirlo) al centro-sinistra. Secondo il suo pensiero, centralmente è più opportuno avere una diga robusta, mentre piazzare il regista decentrato gli permette maggiore libertà di manovra e marcature meno asfissianti. I papabili per il ruolo sono Seedorf, Aquilani, Ambrosini ed Emanuelson, citati in un ordine gerarchico chiaramente suscettibile di variazioni. Tutti giocatori con caratteristiche diverse l'uno dall'altro. Al momento il titolare è Seedorf, che si è comportato bene nel precampionato e sta interpretando il ruolo con l'atteggiamento giusto (lui in realtà adora giocare vicino alle punte): con l'olandese in palla è assicurata la fantasia e anche la copertura. Si giocherà il posto con Aquilani, prelevato dal Liverpool appositamente per sistemarlo in quella zona di campo. Rispetto a Seedorf, Alberto ha un gioco più dinamico e atletico. Ambrosini un po' di tempo fa aveva mormorato «per la sinistra ci sarei anch'io...»: vero, ma più facile che accada se Allegri dovrà ricorrere al famoso centrocampo dei mediani utilizzato qualche volta l'anno scorso. Infine, Emanuelson: i piedi non sono affatto male e l'olandesino è molto bravo a inserirsi. Dovrà migliorare nella cattiveria e tirar su qualche chilo di muscoli in più.
Sorprese - Anche dietro le punte Allegri dispone di materiale eterogeneo. Il titolare è Boateng, super incursore dalla tecnica pregevole e grande corsa. L'alternativa più affidabile sembra sempre il solito Robinho, che in una sola stagione ha saputo costruirsi un secondo ruolo. La sorpresa potrebbe essere Cassano: dopo il Trofeo Berlusconi il Premier ha detto che lo vedrebbe bene sulla trequarti. Ok, ma a patto che entri davvero in una condizione atletica ottimale: il trequartista-boa non è concepito nel calcio di Allegri. In caso di emergenza, ci si può rivolgere anche a El Shaarawy: a lui piace giocare da seconda punta, ma dietro gli attaccanti non sarebbe una cosa nuova, e le grandi qualità farebbero il resto.
I bivalenti - Boateng, Seedorf, Aquilani ed Emanuelson: tutti e quattro possono essere collocati sia in mediana che sulla trequarti. Gli scudetti si costruiscono anche così.
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